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“IL GIORNO DOPO, LA PARTITA IN 5 PUNTI”: Napoli-Genoa

Gentili lettori e lettrici di MondoNapoli bentornati a “IL GIORNO DOPO, LA PARTITA IN 5 PUNTI” la rubrica di approfondimento sui temi più importanti che ogni partita del Napoli ci fornisce.

Analizziamo oggi la sfida del San Paolo tra Napoli e Genoa: una partita che gli azzurri dovevano e potevano affrontare in modo del tutto diverso per ritrovare la vittoria in campionato ed arrivare alla sfida di giovedì con l’Arsenal con un altro morale e altre certezze. È arrivato invece un pareggio per 1-1 nonostante i rossoblú siano stati in inferiorità numerica per gran parte del match, onore a loro che lottano ancora per la salvezza (e si vede) ma è un risultato che lascia davvero l’amaro in bocca. Ma entriamo nel dettaglio attraverso i nostri consueti 5 punti:

1) Questo campionato, tra la Juve che scappa davanti e quelle dietro che si fanno del male da sole, ha acquisito i contorni del surreale per il Napoli, mi spiego: non avere stimoli in un senso o nell’altro, con la certezza che pur zoppicando arriverai lì al secondo posto, ha eliminato, ahimè, quello spirito di competizione che dovrebbe essere sempre presente in ambito calcistico e sportivo. Capisco la squadra (fino ad un certo punto) ma almeno i tifosi, quelli veri, andrebbero sempre rispettati.

2) La spina in campionato ormai da diverse settimane, fatta eccezione per la partita di Roma contro una squadra in netta difficoltà, è stata staccata. I numeri e le prestazioni degli azzurri sono lì a testimoniarlo. Tutto questo ci fa credere, dunque, che avendo ormai la posizione acquisita in campionato si stia pensando (anche legittimamente) alla doppia sfida di Europa League con l’Arsenal. Siamo però sicuri che la suddetta spina possa essere riattaccata di colpo senza difficoltà a partire da giovedì? Staremo a vedere. Tutti noi ce lo auguriamo per cullare ancora il sogno europeo e dare un senso a questa stagione ma non sarà affatto scontato. Confido però nel gruppo e in Ancelotti.

3) La mancanza di Albiol ormai inizia a farsi davvero pesante ed evidente. Il centrale difensivo spagnolo è, più di quanto sembri quando è in campo, fondamentale per gli schemi difensivi degli azzurri. Quando è presente dà maggiore sicurezza a Koulibaly che può con la sua presenza fare un altro tipo di lavoro e rende facili le cose difficili. Ce ne rendiamo forse davvero poco conto ma senza di lui da mesi dietro si balla e la porta resta inviolata sempre più raramente. Difficile possa esserci con l’Arsenal almeno all’andata, confidiamo nel suo recupero almeno per il ritorno al San Paolo. Torna San Raúl, abbiamo bisogno di te.

4) Il Napoli è forse l’unica squadra in Europa che può vantare la presenza di tre portieri di livello in organico. Lo stesso Karnezis, relegato ormai alla posizione di terzo, ieri contro il Genoa si è fatto trovare pronto compiendo dei veri e propri miracoli che hanno permesso al traballante Napoli visto negli ultimi tempi di non uscire addirittura sconfitto dal match contro i fratelli genoani. Nel caso in cui nella prossima stagione con Meret verranno riconfermati anche l’estremo difensore greco e Ospina la porta azzurra sarà davvero in ottime mani.

5) L’inizio dell’avventura di Ancelotti sulla panchina del Napoli era iniziata all’insegna della continuità rispetto alla scorsa stagione partendo così dal 4-3-3 di sarriana memoria. Dopo la pesante sconfitta per 3-0 in casa della Sampdoria le cose però sono cambiate: passaggio ad un più equilibrato 4-4-2 e nuove idee di gioco man mano innestate all’interno del gruppo. Fino a qualche tempo fa ero pienamente d’accordo con il mister sul modulo da adottare e sul modo di interpretarlo, ovvero con la capacità da parte della squadra di difendere bene e attaccare senza punti di riferimento ad alta velocità recuperando il pallone molto alta. Ora però le mie certezze stanno vacillando come il Napoli negli ultimi tempi. La fase difensiva sembra non essere fatta più in un certo modo (complice l’assenza di Albiol di cui abbiamo parlato prima) e in attacco le idee sembrano sempre meno con tanti e talvolta troppi passaggi in orizzontale da una parte all’altra del campo. Credo, come giusto che sia, che in questo finale di stagione si andrà avanti per questa strada ma, in ottica futura, ritengo che mister Ancelotti debba provare qualcosa di diverso. Sono sicuro che molto di come giocherà il Napoli il prossimo anno lo capiremo durante la sessione estiva del mercato.

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