Spiragli tattici Vol.20: SuperMilik zittisce le critiche

Il ruolino di marcia, almeno in campionato, del Napoli non s’interrompe. La vittoria a tempo scaduto di Cagliari, infatti, ha una valenza straordinaria per vari fattori: permette alla Juventus di non scappare del tutto e, nel frattempo, l’Inter si mantiene a sei punti dagli azzurri. 

Formazione ufficiale del Napoli: spiccano le novità Diawara e Ounas a centrocampo, con Fabian avanzato dietro l’unica punta Milik.

Dunque, classifica invariata. Niente male come risultato, data la complessità del match di ieri; questo sia per la qualità e la pressione del Cagliari, sia a causa di un forse eccessivo uso del turnover da parte di Ancelotti, che stava per regalare ben due punti ad una squadra mediocre. 

Asimmetria
Le novità di formazione hanno riguardato anche il modulo: dal sempreverde 4-4-2, infatti, i partenopei si sono schierati a Cagliari con un asimmetrico 4-2-3-1, dove Ruiz agiva da trequartista, con Zielinski sul centro-sinistra e Ounas ad agire prettamente largo a destra, quasi sulla linea del fallo laterale. 

Da notare l’asimmetria del modulo partenopeo: sulla destra si crea un triangolo tra Malcuit, Ounas (in possesso di palla) e Ruiz, mentre dall’altra sponda Zielinski è completamente isolato, lasciato alla mercé del centrocampo sardo.

Ma la novità che ha complicato la fase offensiva azzurra è stata proprio l’asimmetria. Essendoci tre mancini in attacco (Ruiz, Ounas e Milik), la squadra si schiacciava spesso sul centro-destra, lasciando il solo Zielinski, come di consuetudine ormai irritante, dall’altro lato. 

Ciò ha permesso alla squadra di Maran di pressare agevolmente su una sola fascia del campo, creando densità e superiorità numerica. I sardi erano schierati con ben quattro uomini a centrocampo, dove ha spiccato ancora una volta Barella, che ha messo in seria difficoltà persino Allan. 

SuperMilik
Dopo un primo tempo alquanto opaco, tuttavia, il Napoli si sveglia e scende in campo con un altro atteggiamento. E infatti le palle goal non si fanno attendere: a partire dallo slalom di Fabian in piena area (conclusosi con un nulla di fatto), sino ad arrivare alla traversa di Milik. 

Un’arma spesso usata dal Napoli nel secondo tempo è stata la palla lunga per gli inserimenti le spalle del centrocampo sardo: in questo caso Zielinski scende a prendere il pallone per ripartire. Milik è già pronto per attaccare la profondità.

Bisogna ripartire dalla vittoria, dai tre punti e, soprattutto, dalla prodezza del numero 99 a tempo scaduto: Milik si è dimostrato ancora una volta decisivo e importante per le turnazioni, facendo riposare Mertens e garantendo tre punti. Il periodo di appannamento è passato e Arek sta tornando. Ma ora è più forte di prima.

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