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Romanzo Calcistico: Goran Pandev, sinistro magico della Macedonia

La decima puntata di Romanzo Calcistico vede protagonista Goran Pandev, attaccante macedone che ha vestito con onore i colori azzurri dal 2011 al 2014. Dopo gli anni ruggenti nella Lazio, la “cacciata” da parte di Lotito e il biennio interista con tanto di “triplete” (di cui è stato grande protagonista), il suo arrivo a Napoli è frutto della grande amicizia tra Aurelio De Laurentiis e l’allora presidente nerazzurro Massimo Moratti. Pandev è un esubero alla corte di Gasperini e ADL, galvanizzato dal sorteggio dei gironi di Champions League (in un gruppo con Bayern, Manchester City e Villareal), regala un nome di prestigio alla piazza partenopea, da inserire in un attacco che poteva già vantare big come Ezequiel Lavezzi ed Edinson Cavani.

L’accordo per il prestito arriva a cinque giorni dalla fine del mercato, ragion per cui Goran tarda ad entrare negli schemi di Walter Mazzarri. Il macedone si sblocca il 29 novembre 2011, non in una gara qualunque: doppietta nel pareggio 3-3 contro la Juventus. Si sa, chi segna contro la vecchia signora viene apprezzato ancora di più dal popolo partenopeo, innamorato di quel sinistro capace di far gol e precisi assist per i compagni di squadra. In quell’anno, Pandev colleziona in campionato 30 presenze e 6 gol, contribuendo in maniera decisiva alla conquista della Coppa Italia. Suo il gol in extremis negli ottavi contro il Cesena e, soprattutto, pregevole l’assist con cui manda in porta Marek Hamsik per il gol del 2-0 alla Juventus nella finale di Roma. Il successo gli vale un record: Goran Pandev è il primo calciatore a centrare quattro successi (per di più consecutivi) nella competizione tricolore. La cessione di Lavezzi al PSG porta De Laurentiis al riscatto del macedone, che resta per 7,5 milioni di euro a fare da spalla al Matador. La coppia inizia alla grande la stagione 2012-2013, andando a bersaglio in Supercoppa a Pechino contro la Juventus: delizioso il pallonetto di Goran a Buffon. Quella rete porta il punteggio sul 2-1 e somiglia tanto a un gol della vittoria. Nel secondo tempo, però, i bianconeri pareggiano su rigore con Vidal, prima degli incredibili ultimi minuti, quando lo stesso Pandev (per un insulto al guardialinee) e Zuniga vengono ingiustamente espulsi dall’arbitro Mazzoleni: la sconfitta finale per 4-2 brucia parecchio e ancora oggi è nella mente di molti tifosi come il simbolo delle ingiustizie arbitrali subite dai partenopei.

La batosta di Pechino però carica il Napoli, che fa un campionato strepitoso. La coppia Cavani-Pandev delizia il pubblico, mentre un certo Lorenzo Insigne inizia a prendere le misure alla serie A. Il rendimento di Goran resta costante: gioca 33 incontri di campionato segnando 6 reti, di cui una pesantissima all’atalanta, tra le più importanti nel secondo posto alle spalle della Juventus.

L’estate 2013 è densa di cambiamenti. Vanno via sia Mazzarri che Cavani, ma arriva Rafa Benítez, già tecnico di Pandev all’Inter. In quella stagione, Goran (trequartista in alternativa ad Hamsik nel 4-2-3-1 di Don Rafè) segna 8 gol in 41 presenze, vincendo ancora la Coppa Italia.

A un anno dalla scadenza del contratto, viene ceduto al Galatasaray. Scelta discutibile, anche perché il sostituto, lo spagnolo Michu, è una delusione totale per via dei problemi fisici che lo tengono fuori un anno intero. Il macedone però ama l’Italia e nell’estate 2015 va al Genoa, venendo sempre accolto dagli applausi del San Paolo quando torna da ex.

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