Il pareggio contro il Chievo non ha tolto certezze. Lo ha dimostrato la vittoria di due giorni fa, a Bergamo, contro un’ottima Atalanta: il Napoli rimane fedele al proprio percorso (è secondo in classifica) e allunga a +3 sull’Inter, approfittando del pareggio nerazzurro contro la Roma, nel posticipo di domenica sera.
Carlo Ancelotti si affida stavolta ai titolari: spazio dunque a Maksimovic quarto di destra, Hamsik nel mezzo con Ruiz alla sua sinistra, mentre in attacco viene ancora confermata la coppia d’oro dei folletti Insigne-Mertens.
Adattamento
Il calcio dell’Atalanta di Gasperini è ormai cosa nota. Pressing asfissiante e aggressivo, spesso protratto anche alla metà campo avversaria, marcatura a uomo e tanto sacrificio da parte di tutti al servizio della squadra. Ma qualcosa, per i bergamaschi, è andato storto.
Nel Monday Night, infatti, la pressione altissima dell’Atalanta ha trovato una soluzione inedita provata dal Napoli: i lanci lunghi a scavalcare la difesa avversaria, grazie anche ai tagli sempre opportuni di Ruiz (al terzo goal stagionale) e Insigne, si sono dimostrati un’ulteriore arma in più nell’arsenale partenopeo.
Cosa non ha funzionato
Tuttavia, anche il Napoli ha dimostrato qualche falla. Dopo il goal di Fabián, l’Atalanta ha preso del resto sempre più campo, lasciando ai uomini di Ancelotti le briciole di qualche vano tentativo, sempre sprecato, di ripartenza.
Il goal del pareggio di Zapata è stato meritato. Ma se il Napoli l’ha portata a casa, oltre che per le intuizioni tattiche di Ancelotti, è stato soprattutto merito di una prodezza di Milik, vero mattatore della serata. Così magari qualcuno si ricrederà sul suo conto. Oppure farebbe meglio a smettere di sentenziare invano a settembre.