Tra arte e passione : il murales di Diego a San Giovanni

Arte e passione, due elementi che da sempre si fondono nella città di Napoli. Di arte nella città partenopea ve ne è in abbondanza e di passione, soprattutto se questa è legata all’ambito calcistico, ve ne si trova ancora in maggiore quantità.

Una delle controprove di quello che abbiamo appena affermato la si trova in bella mostra nel “Bronx” di San Giovanni a Teduccio, precisamente in Via Taverna del Ferro. Lì, nel 2017, l’artista italo-olandese Jorit Agoch (specializzato in “Street Art” e nella composizione di volti super realistici) ha disegnato sulla facciata di un intero palazzo un murales che ritrae l’indimenticato e indimenticabile campione argentino Diego Armando Maradona.

La formidabile opera artistica ideata dall’artista di Utrecht ma di formazione napoletana (vive infatti qui a Napoli dalla tenera età di 6 anni) è stata quasi totalmente autofinanziata dall’artista, tranne piccoli aiuti economici esterni arrivati da alcune aziende no profit del territorio e dall’attuale capitano azzurro Marek Hamsik (a cui è stato dedicato dallo stesso Jorit un altro murales nella zona di Quarto). Lo street artist ha voluto dunque, con le sue straordinarie capacità artistiche, contribuire a riqualificare un quartiere fin troppo abbandonato a se stesso.

Ma l’opera non finisce qui. Nell’Aprile 2018, ovvero pochi mesi fa, Jorit ha voluto affiancare al magnifico ritratto del “Pibe de Oro” un altro volto. Sulla facciata del palazzo adiacente a quello precedente, infatti, è stato riprodotto il volto dello “scugnizzo” Niccoló con sotto in bella mostra la scritta “Essere Umani” ed è stato aggiunta, subito dopo, un’altra didascalia stavolta sotto il ritratto del fenomeno argentino che recita “Dios Umano” proprio a voler enfatizzare la figura quasi divina dello storico numero 10 azzurro.

Arte, passione, calcio e religione. Quattro elementi che in apparenza sono lontani e in contraddizione tra loro ma a Napoli, la città delle sempiterne contraddizioni, tutto si fonde per andare poi a formare quel fantastico disordine che contraddistingue la nostra città.

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