La partita del Cagliari – La squadra di Lopez inizia la partita con intensità e ritmo per contrastare la qualità del Napoli. I primi venti minuti sono stati caratterizzati da grande pressing, di ritmi alti, di buone trame difensive e di grande aggressività offensiva. Venti minuti in cui il Napoli è stato senza dubbio limitato. Un dato che evidenzia maggiormente l’esito, almeno inizialmente, positivo del piano partita di Lopez è quello delle conclusioni verso la porta concesse agli azzurri fino al gol di Callejon. Gli azzurri hanno trovato Una sola (su 8) lo specchio della porta in una sola conclusione su otto. Il Cagliari non ha inibito la squadra di Sarri nella costruzione di palle gol pulite.
Il dettaglio: la posizione di Joao Pedro – Tale scelta è stata solo apparentemente offensiva. Nei fatti è stata esclusivamente difensiva. La posizione da trequartita di Joao Pedro non è stata ideata per fare un gioco offensivo e creativo in supporto di Pavoletti e Han. Il brasiliano del Cagliari ha lavorato infatti in marcatura fissa su Jorginho. Nello specifico fino alla linea del centrocampo Joao Pedro seguiva il centromediano del Napoli come un’ombra, dopo restava a schermare la linea di passaggio, in modo da non concedergli libertà di ricevere la palla in verticale.
Il gol – Il momento esatto in cui la partita svolta decisamente incanalandosi su binari favorevoli ai azzurro coincide con il gol del vantaggio. Nel dettaglio il Napoli alza l’intensità del pressing e quindi del suo gioco, stringe il Cagliari con molto uomini e crea scompenso difensivo per la squadra di Lopez. Un grande Allan che recupera un pallone in zona alta di campo attiva il meccanismo di attacco combinato della porta e arma tre uomini potenziali per la conclusione.
Nello specifico Allan attacca il fondo da dove avrebbe potrebbe scegliere una soluzione alta, un cross per servire un inserimento aereo. Tale fondamentale non è però nelle corde del Napoli il quale è privo di un attaccante in grado di sfruttare questo tipo di assist. Allora tutti creano le condizioni per una conclusione di piede, quindi per ricevere un pallone basso in condizione di libertà.
Hamsik attacca verticalmente partendo da dietro, Mertens va verso la porta in modo da tenere schiacciati i difensori centrali. Insigne taglia l’area in orizzontale, in modo da offrire una linea di passaggio puramente orizzontale. Callejon segue letteralmente il compagno brasiliano, che legge perfettamente il posizionamento dei compagni e serve proprio lui. Il Cagliari è in scompenso difensivo e quindi non può difendere su questo attacco “armato” in maglia azzurra. Facile pensare sia stata provata e riprovata in allenamento. La sequenza rasenta la perfezione ed è frutto della maniacale osservanza e studio tattico del tecnico Sarri.
Il gol di Hamsik è poi il manifesto dei principi di gioco della squadra di Sarri: possesso palla, avanti e indietro, per risalire armonicamente il campo e richiamare l’aggressività del Cagliari.
1. Spostamento del fronte d’attacco da destra a sinistra, in modo da muovere il pressing avversario sull’asse orizzontale.
2. Creazione di lati deboli, interni ed esterni, attraverso il movimento senza palla dei calciatori liberi.
3. Mertens lavora come perno offensivo, non per tenere il pallone ma per smistarlo con qualità.
4. Attacco della porta partendo dalla zona sinistra, con due-tre soluzioni per concludere dopo la costruzione dell’azione.
Il tutto poi servito in un’azione lunghissima in cui toccano la palla tutti e undici i giocatori azzurri.
Azione da applausi a scena aperta.
La superiorità azzurra – Dal vantaggio azzurro il Napoli prende il comando della partita e lo terrà fino alla fine. Gli uomini di Sarri dal 25esimo al 90simo, metteranno insieme 18 conclusioni. Di queste, 14 dall’interno dell’area e 8 nello specchio della porta. Il Cagliari ha perso intensità e non riesce più ad accorciare con le giuste distanze. Una situazione perfetta perché il Napoli possa azionare la migliore versione del suo gioco di posizione.
In cotanta esaltazione tattica spicca la partita perfetta di Mario Rui. Il gol è solo un premio farcito di qualità e tecnica. Il terzino azzurro gioca il numero record di 110 palloni. Il Napoli ha saputo differenziare il lato di costruzione del suo gioco. Ieri sera, fascia destra e fascia sinistra sono state sfruttate con percentuali similari. Tale dato certifica quanto il Napoli abbia imparato ad essere imprevedibile, dal punto di vista offensivo. Oltre ciò è da registrare quanto sia ermetico anche in fase passiva. Sono 14 i clean sheet in Serie A. In pratica il Napoli ha chiuso a reti inviolate al passivo ben 14 partite. Assolutamente straordinario.
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