È uno dei talenti più giovani della primavera, nato a Napoli il 1 febbraio 2000, che ha tanto stupito mister Beoni.
Stiamo parlando di Ciro Palmieri, l’esterno alto partenopeo.
Il giovane attaccante ha mosso i suoi primi passi presso la scuola calcio Mariano Keller, che anche in passato ha sfornato tanti giocatori.
Nel 2013 ha partecipato alla quinta edizione della Gazzetta Cup, in cui vinse – oltre il trofeo con la squadra – la nomination come miglior calciatore del torneo.
Insomma, tutto faceva già presagire allora che la strada fosse quella giusta per continuare questo percorso fino a raggiungere livelli importanti.
La sua bravura fu finanche notata dal Chelsea di Abramovich il quale lo invitò per un provino che andò benissimo, ma per vari motivi non si riuscì a trovare un accordo tra la Keller e il club londinese. Il ritorno all’ombra del Vesuvio, però, fu più fortunati perché, appunto, nel 2014 entrò a far parte della società azzurra, smaltendo così la delusione inglese.
I due anni successivi passati alla corte di mister Carnevale, nei Giovanissimi Nazionale, sono stati prolifici e di grande insegnamento, tanto che ha segnato con una certa continuità riuscendo ad arrivare in Nazionale Under 16. Come si suol dire il lavoro paga sempre, tanto che oggi è arrivato a disputare le prime partite con la Primavera. Non è ancora titolare inamovibile, ma quando è entrato in campo ha sempre lasciato un’impronta positiva, vantando quattro reti ed un assist in 14 partite.
Se i numeri non dicono tutto, al contempo sono utili per conoscere meglio le qualità di questo giocatore. E Ciro Palmieri ha tutto per diventare un grandissimo bomber nostrano.
Una storia bella di chi sarebbe potuto essere l’ennesimo talento in fuga.