CHI SALE E CHI SCENDE – La magia di Lorenzo sa di rimpianto

CHI SALE – Leader, goleador, gambe e polmoni: si può riassumere così il momento che sta vivendo Lorenzo Insigne. La rabbia positiva dopo l’uscita dell’Italia dai Mondiali si è trasformata in gioia per il suo Napoli, andando in gol sia contro il Milan che contro lo Shakhtar con due magie, quella di ieri soprattutto. È cresciuto sotto ogni punto di vista, prendendo in mano la squadra nei momenti di difficoltà, incitando i compagni e il pubblico affinché il San Paolo diventasse una bolgia, pure quando fra gli spalti c’erano appena 10mila sostenitori.
È una stella che brilla di luce propria, così forte che arriva anche lontano dalla città partenopea, talmente bella che non ci si spiega perché fosse stata spenta in Nazionale.

CHI SCENDE – Se da un lato, appunto, c’è il giocatore italiano più forte e in forma al momento, dall’altro c’è ormai un (ex) allenatore che avrà vissuto questo periodo con qualche rimpianto in più.
L’Italia non saprà mai perché Lorenzo Insigne fosse finito in panchina in quella doppia sfida decisiva, probabilmente lo stesso Ventura non ha avuto le idee chiare. Impossibile, al contempo, dire che con lui in campo avrebbero vinto e quindi avuto l’accesso in Russia, ma sta di fatto che senza il numero 10 della nazionale la differenza si è sentita nel reparto offensivo. Uno schiaffo a chi non ha creduto in lui, un abbraccio – invece – a chi non può farne a meno.

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