CHI SALE E CHI SCENDE: Dalla grinta di Mertens all’affidabilità della difesa, passando per la sicurezza dell’impianto di Fuorigrotta e la tanto agognata Job rotation

Torna la rubrica settimanale per fare il punto sull’andamento di tutto quello che ruota intorno al calcio Napoli.

Chi sale:

Il NUMERO di spettatori allo stadio San Paolo, occasione una sfida di alta classifica, complici anche i prezzi dei tagliandi applicati dalla società partenopea. Il colpo d’occhio di un San Paolo pieno è sempre particolare; perché non applicare una politica dei prezzi differenti per le curve inferiori rendendole il vero settore popolare tanto invocato da una parte dei tifosi e al contempo incrementare i ricavi da stadio? MISTERO

Il MISTERO dei biglietti introvabili da tempo e poi, magicamente, di nuovo disponibili dal giorno prima della gara.  Per il rispetto dei tifosi la Società dovrebbe chiarire le dinamiche legate alla vendita dei titoli di accesso all’impianto di Fuorigrotta che, a parte tutto il resto, sono i migliori clienti dell’azienda Napoli. CHIAREZZA!

L’AUTORITA’ di Marek Hamsik nel centrocampo azzurro. Il primo tempo di ieri contro la Roma è stato di quelli da campione vero, in grado di interpretare alla perfezione le due fasi di gioco; lo sciagurato errore che, proprio allo scadere di quella frazione di gioco, ha spianato la strada del successo alla formazione giallorossa, ha reso tutto più difficile nella ripresa; ancora più difficili sono stati gli ultimi 10’ senza lo slovacco. Sempre più CAPITANO

La GRINTA di Mertens. Il folletto belga subentra dopo 10’ minuti della ripresa, dando la scossa alla squadra che riapre temporaneamente la gara contro la Roma; decisamente tardivo il suo ingresso, anticipato solo dal raddoppio di Dzeko, ma sufficiente a far capire che nelle gare più importanti non si può prescindere dal suo talento e da quella sana “cazzimma” che sembra proprio non appartenere ad alcuni suoi colleghi di reparto. 100 di questi DRIES

L’AFFIDABILITA’ tra i pali di Pepe Reina nelle ultime uscite stagionali nonostante le 2 sconfitte consecutive. Incolpevole su tutte le reti subite, a Bergamo come ieri contro la Roma, il portierone spagnolo si conferma leader indiscusso del reparti arretrato azzurro che, con l’assenza di Albiol, non è più così solido. PRESENTE

 

Chi scende:

La BRILLANTEZZA del gioco della squadra partenopea. Errore ed infortuni dei singoli a parte, è sotto gli occhi gli occhi di tutti che il Napoli non sia in grado di comandare il gioco senza quasi correre rischi, come avvenuto per larghi tratti della scorsa stagione. Se a quel modo di intendere calcio più un allenatore italiano ha individuato le giuste contromisure, adesso tocca al mister toscano mettere in pratica le mosse giuste per tornare a mettere costantemente in difficoltà gli avversari. PACCO, DOPPIO PACCO e CONTROPACCOTTO

Il NUMERO di palloni giocati da Gabbiadini, appena 10, nei circa 55’ giocati. Decisamente troppo pochi per colui che dovrebbe rappresentare, almeno per i prossimi 3 mesi, l’indiscusso centravanti del Napoli. oltre il numero dei tocchi, l’attaccante bergamasco non riesce proprio ad interpretare il ruolo di prima punta e appare completamente fuori dalla manovra. Se si vuole insistere su questo modulo, il buon Manolo può rappresentare ancora una volta solo l’alternativa al “falso nueve” o ad un eventuale svincolato. In un modo o nell’atro SI CORRA AI RIPARI!

La SICUREZZA dell’impianto di Fuorigrotta. Appena dopo l’inizio della gara, una persona anziana nel settore Distinti è stata colta da infarto. Dopo alcuni minuti di attesa ed agitazione, lo sfortunato tifoso azzurro è stato portato a braccia da alcuni steward lungo le scale degli spalti, sulle quali è stato fatto cadere un paio di volte. La notizia del decesso è avvenuta diverse ore dopo la conclusione della sfida e lascia la consapevolezza che ancora tanto va fatto per lo stadio San Paolo. Altro che RISTRUTTURARE!

L’EFFICIACIA dei cambi attuati da Mister Sarri: Mertens in campo solo al 55’ quando, sotto di 2 gol, la gara era ormai compromessa; Zielinski a rilevare Hamsik invece che Jorginho, lasciato nella gabbia applicata dai romanisti ben orchestrati da Spalletti. Nel mezzo l’inspiegabile inserimento di El Kaddouri, che la società ha provato a cedere fino all’ultimo secondo di calciomercato, al posto di Cellejon. E Giaccherini, Rog e Diawara, anche se non sono (ancora) stelle, restano a guardare. JOB ROTATION!

L’AFFIDABILITA’ del reparto difensivo azzurro, nonostante quella in salita di Pepe Reina. Troppe le occasioni che vengono puntualmente concesse agli avversari, troppe le reti subite da quando si è infortunato Albiol (ben 6 in meno di 3 gare complete). L’integrazione di Maksimovic e l’intesa con i compagni di reparto è ancora lontana dalla perfezione, se poi anche Koulibaly ci mette del suo, il tutto si complica terribilmente. SERRARE I RANGHI!

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