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IL MEGLIO DELLA SETTIMANA – “O Napulitan se fa sicc, ma nun mor”, da Torino a Capodichino: tutti a testa alta!

Aspettative deluse o rispettate? Il Napoli a Torino ha dimostrato di essere ormai maturo o ha ancora qualcosa da recriminare? Queste le domande (a volte provocazioni) che continuano a proporre tifosi e addetti ai lavori. La verità, la nostra almeno, è che certe cose vanno sempre contestualizzate e mai analizzate singolarmente. Per giudicare la prestazione del Napoli allo “Stadium”, va analizzata prima di tutto la partita dello “Stadium”, quella psicologica soprattutto, quella che ha visto le due squadre più forti del campionato rispettarsi così tanto da iniziare a temersi sempre di più con il passare dei minuti. Un timore che si è trasformato pian piano in rinuncia ad esporsi, rinuncia che ha reso la gara apprezzabile dal punto di vista tattico e meno da quello tecnico. Insomma chi guardava Juventus-Napoli, salvo alcuni sprazzi, non poteva che pensare al più classico dei pareggi a reti inviolate. Solo un colpo da campione o uno di fortuna potevano sbloccarla: così è stato.

Un colpo di fortuna che per qualcuno è stato visto come il materializzarsi della superiorità della Juventus, per altri (non pochi per fortuna) solo un episodio appunto che ha cambiato le gerarchie del campionato, ma non i valori delle due squadre. Il Napoli, in poche parole, resta la splendida squadra vista fin ora e che ha confermato di poter lottare per questo Scudetto fino alla fine della stagione. Poco importa se, per una volta, ha creato meno di quanto fa di solito, lo chiedeva la partita, il contesto, appunto. Certo ora gli equilibri del campionato, anche se non di molto, sono cambiati, ma come si dice da queste parti ‘o napulitan se fa sicc, ma nun mor e il Napoli non ha intenzione di morire. Metaforicamente parlando. Questo il concetto da ribadire.

La testa è bassa, ma solo per il dispiacere, solo per nascondere le lacrime che qualcuno esterna e altri tengono dentro. Il Napoli dallo Juventus Stadium non può che uscire a testa alta: se i bianconeri sono e restano, come fin ora si è detto, la squadra più forte e completa del campionato, allora bisogna ripartire dalla capacità degli azzurri di andare in casa loro e concedere poco o nulla, dalla maturità dimostrata e dalla capacità di lottare alla pari con chi, fino a qualche mese fa, negli ultimi anni ha imposto il proprio dominio sul campionato.

Il Napoli è maturo e Napoli è matura, i tremila e più di Capodichino lo dimostrano. Anche loro ne escono a testa alta, anzi altissima. Che gli azzurri abbiano perso poco importa, loro c’erano, come ci sarebbero stati in caso di vittoria. La sintonia continua, il sostegno c’è. Come migliori amici, come una coppia o meglio una famiglia: se cadi ti aiuto a rialzarti. Il tempo per mollare non c’è. A mente fredda si può contestualizzare, si può accettare anche questa dura sconfitta e si può tenere la testa alta, con lo sguardo fisso verso l’obbiettivo. Ci siamo fatti “secchi” dopo Torino, ma non moriremo.

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