IL MEGLIO DELLA SETTIMANA – Fra spaventi, sorrisi e abbracci Bergamo vola via: sotto l’albero, a Napoli, c’è un “-1”!

Dal pareggio casalingo con la Roma alla vittoria tutt’altro che semplice di Bergamo, passando per lo schiacciante 3-0 rifilato giovedì al Verona in Coppa Italia, si è conclusa ieri l’ultima settimana azzurra dell’anno. Gli uomini di Sarri, contro l’amico Reja, avevano il compito di lanciare un segnale prima delle meritate vacanze: dovevano ricordare a tutti, tifosi e avversari, che quest’anno per la vetta il Napoli non intende mollare. Già qualcuno lo aveva dimenticato. Il passo a vuoto di Bologna e il pari con la Roma, sebbene ammissibili, avevano fatto dubitare qualche tifoso e sperare qualche avversario: si immaginava che il Napoli già non ne avesse più. Nulla di più sbagliato. Gli azzurri ci sono, gli ultimi tre punti dell’anno salgono in areo con loro, da Bergamo a Napoli.

Quanto spavento però domenica all’Atleti Azzurri: l’approccio sbagliato e un primo tempo in cui gli uomini più rappresentativi (Higuain, Hamsik e Insigne su tutti) avevano sbagliato tanto, insieme ad un’Atalanta che pressava altissima e non dava respiro agli azzurri così incapaci di costruire manovre offensive, lasciavano poco spazio alle speranze e tanto al timore di un Bologna bis. Il crollo però non è arrivato. Un secondo tempo decisamente migliore del primo, la voglia di portare a casa il risultato e il talento misto a cattiveria agonistica hano restituito certezze alla squadra e ai tifosi. Non senza brividi, è chiaro.

Tanti spaventi, prima dei sorrisi e in attesa degli abbracci: il rigore di Hamsik che sembrava non aver varcato la linea, il pari di Gomez e la paura di aver mollato troppo presto, l’espulsione di Jorginho sul 1-2, quando c’era da resistere al forcing finale degli avversari. Una partita non proprio emotivamente semplice.
Hanno vinto però i sorrisi: quello del capitano che ritrova il gol e che dopo questo ha preso in mano il centrocampo e non solo (peccato per il rigore nel finale, un dramma tutto napoletano quello degli errori dagli undici metri), quelli di Higuain, sempre più trascinatore sempre più fuoriclasse, quelli Reina e di tutta la squadra nel finale. Con i sorrisi gli abbracci, quelli che il Pipita riserva a Sarri prima e ad Hamsik poi.

Quell’abbraccio, che il tecnico toscano non s’aspettava, è una delle immagini più belle della settimana e dell’anno azzurro: il campione predestinato che va a cercare il proprio allenatore, che un predestinato proprio non era (provate a chiederlo a Sarri se qualche anno fa avrebbe immaginato di finire alla guida dei partenopei e portarli a sognare come pochi altri avevano fatto), ma che con l’umiltà e la sensibilità che solo i grandi hanno ha saputo entrare nella testa dell’argentino e farlo rendere come mai prima d’ora. Il Pipita lo sa e voleva ringraziarlo, ancora una volta.

Dunque spaventi, sorrisi e poi abbracci, Bergamo passa via così. Di meglio non potevamo chiedere. Ora vacanze, meritate e magari anche necessarie per una squadra che forse necessita di recuperare un po’ di energie, più nervose che fisiche probabilmente. Ah, dimenticavamo, a concludere la settimana ci ha pensato Candreva (con la complicità di Melo) che con la rete nel finale, in quel di San Siro, ha messo il fiocco a quel regalo che gli azzurri avevano impacchettato poche ore prima. A Napoli, sotto l’albero, c’è un -1 ed è un regalo che mette d’accordo tutti.

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