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Quando Ancelotti giocò una partita con Pasolini e Bertolucci

Oggi l’ex allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport quando giocò, a sedici anni, una partita tra le squadre di due dei più importanti registi del ‘900 italiano: Bertolucci e Pasolini.

Ancelotti si infiltrò con la squadra di Bertolucci da esterno, e Pasolini lo capì subito:

“Non la bevve. Si accorse subito che non tutto era regolare, ma aveva talmente tanta voglia di giocare che passò sopra a quella bugia. Loro, la squadra di Pasolini, intendo, erano bellissimi nelle divise rossoblù fiammanti. Lui portava la fascia di capitano al braccio sinistro”.

Alla fine vinse la squadra di Bertolucci (e Ancelotti):

“Se volete sapere i moduli ve li dico: palla al più bravo e che ci pensi lui. Al tempo si faceva così, non c’era mica il 4-4-2 o il 4-3-3, però era bello: mamma mia, quant’era bello! C’era libertà assoluta. Noi, grazie a me e al mio compagno delle giovanili del Parma, avevamo una marcia in più. Normale. Vincemmo e Bertolucci venne a ringraziarci perché il nostro contributo era stato determinante”.

Nessuno riprendeva l’evento, dice Ancelotti:

“Qualcuno neanche guardava il campo: se ne stava seduto al tavolo del chiosco a fare colazione. Qualche pensionato portava a spasso il cane. Non era come adesso, che tutti vanno a correre, anche la mattina presto. Fu una partita fantasma, ecco. Se l’avessero disputata oggi, una sfida del genere, con due registi tanto famosi, come minimo ci sarebbe stata la diretta televisiva, con tanto di bordocampisti. Invece nulla”.

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