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CorrSport distrugge il Napoli: è prigioniero dei suoi limiti strutturali. Ci sono ombre e non si vede più la luce

Ieri il Napoli ha vinto 3-2 contro l’Empoli, e si è qualificato per i quarti di finale di Coppa Italia. La squadra di Gattuso ha però sofferto molto contro le riserve di una squadra di Serie B. Questo non è passato inosservato.

Oggi ne ha scritto Il Corriere dello Sport:

“Gli occhi parlano e raccontano la paura: e quando in un’altra notte pallida il Napoli se ne va a risistemare i suoi pensieri, ciò che resta della sua (ennesima) partita sbagliata è quel senso di inadeguatezza ch’emerge ancora e di nuovo. C’è un orizzonte opaco, nel quale non s’intravede un pizzico di luce: i quarti di finale di Coppa Italia rappresentano il minimo sindacale per una squadra prigioniera dei suoi limiti strutturali, di una idea (?) assai scomposta di calcio che l’Empoli – un’Under 23 ricca di energia e di soluzioni – mette a nudo, lasciando che in quello stadio s’avverta soprattutto il disorientamento collettivo d’un Napoli che ancora non ha ben chiaro cosa debba essere la propria esistenza”.

Non avrebbe dovuto esserci partita, scrive Il Corriere:

Ci sarebbe, in teoria, una differenza abissale tra chi ha investito nell’ultimo anno centocinquanta milioni di euro e chi preferisce, per tutelar se stesso, rivolgersi alle riserve (ma con rispetto parlando) d’una squadra che in B è protagonista: però quando Giua fischia e il 3-2 manda il Napoli a guardarsi dentro”.

Anche Gattuso ha delle responsabilità, scrive Il Corriere dello Sport:

Il Napoli è nei suoi difetti istituzionali che Gattuso lascia lì, sperando che un miracolo li rimuova, continua ad essere sbilanciato, ha pochi uomini dietro la linea del pallone, spalanca voragini ora in mezzo e poi sulle due corsie, non sfrutta l’imponenza del proprio organico e, per non doversi perdere nei supplementari, la risolve con un tap-in fisico, nel caos dell’area di rigore, di Petagna”.

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