CdS: “Koulibaly da nababbi! Clausola elevatissima valida solo per l’estero”

L’ oro di Napoli è rinchiuso in una teca (quasi) inaccessibile: si chiama, in realtà, clausola rescissoria, ma è un luogo virtuale, simbolico, quasi mistico, una sorta di luogo sacro in cui è nascosto il tesoro calcistico di una città che ormai ha un suo Re. L’ oro di Napoli si chiama Kalidou Koulibaly, ha ventotto anni, li compirà a giugno, ed ormai è entrato nel ghota del calcio, ne rappresenta una divinità atletica e tecnica e fisica, e la «venerazione» è sintetizzata dal valore che gli è stato offerto, al momento della firma. L’ oro di Napoli è in realtà reale e però anche virtuale, perché volendosi avvicinare al sogno di concedersi un gigante che ormai ha scalato le vette del calcio De Laurentiis ha così voluto evitare un’ altra operazione Higuain-Juventus E pensare che 5 anni fa il difensore si vestì d’ azzurro per soli 7 milioni e si è imposto tra i fenomeni difensivi di questo mondo, sarà (sarebbe) necessario dar fondo a riserve di danaro che rappresenterebbe una fortuna e potrebbe anche non bastare, essendo indispensabile la volontà del calciatore: perché l’ oro di Napoli, in arte Kalidou Koulibaly, costa (costerebbe) centocinquanta milioni di euro, una catena di platino teoricamente avvinghiata al busto di un giocatore che solo in presenza di una follia verebbe liberato.

IL RETROSCENA. Koulibaly ha rinnovato un anno fa, per la precisione nell’ agosto scorso, con tanto di annuncio in diretta tv da parte di De Laurentiis: «Resterà con noi fino al 2023». Per tirare fuori dal mercato un difensore inseguito da mezzo mondo, lusingato secondo dinamiche facilmente immaginabili, De Laurentiis spostò subito il monte ingaggi: sei milioni netti, per cinque anni, e il desideri di ribellarsi in qualche modo all pressioni di un universo capace di spingersi oltre le umane offerte. «Abbiamo detto di no a proposte da novanta milioni di euro».

TI BLINDO. Ma c’ è dell’ altro, e sono dettagli che emergono a distanza, testimoniano la volontà di rendere (quasi) inaccessibile un nuovo percorso di avvicinamento a Koulibaly, per il quale, dalla prossima sessione di mercato, entrerà in azione, come deterrente, una clausola da centocinquanta milioni. E’ una prigione dorata, una strategia che prova a dissolvere manovre laterali che pure, nel calcio, esistono e finiscono per trasformarsi in turbolenze: il prezzo è stato fissato, eventualmente esistano amatori in grado di soddisfare il desiderio del senegalese, basterà un bonifico bancario, però possente, riservato – nel caso – solo ad alcune fase elevatissime.

ALL’ESTERO. Ma la voglia matta per Koulibaly se la potranno (potrebbero) permettere solo club stranieri, perché la clausola ha un valore per l’estero e non è invece applicabile in Italia: e dunque, nel caso gli estimatori emergano lungo la Penisola, quel punto l’offerta andrebbe presentata a De Laurentiis, che ha un «no» già pronto. Il precedente di Higuain ha lasciato indicazioni e il Napoli ha preferito tutelarsi ed evitare di ritrovarsi nel pieno di una bagarre futura.

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