Non posso mentirvi. Sul meridiano di Greenwich sono le ore 20.30, quella maledetta di mia sorella c’ha rogne e ha appena chiesto al sottoscritto di passare a prendere il nipote a judo. Ora, dico io, ma il piccino non può tornare a casa da solo rischiando di suo? No, deve andare a prenderlo lo zio. Fatto sta che rientrerò appena in tempo per televotare il mio prediletto Valerio Scanu in modo che possa restare là, nell’isola dei cocchi e delle zinne rifatte della Caniggia. Tutto ciò inciderà parecchio sulla qualità del qui presente editoriale. So che capirete. Forza Valerio, facce sognà. E abbasso il judo. Che poi, avete mai sentito dire a un maggiorenne “vado a judo?”. No, il judo è una rottura di balle per soli pisquanelli costretti da madri fetenti che poi, appena raggiunta l’età della consapevolezza, si danno ad altro tipo di attività. Mamma: “Allora Ugo ti rinnovo l’iscrizione al corso di judo che ti piace tanto?”. Figlio: “No mamma, non ho tempo, devo andare a spacciare in piazzetta”. Mamma: “Almeno metti il golf che fa freschino”. A volte capita che il piccolo a questo punto picchi la madre.
E vabbè, iniziamo e sia quel che sia.
Ferrero va a Sanremo. Canterà “Vita Spericolata” di Vasco. A Malesani invece neanche lo straccio di un “Ballo del Mattone”, un “Cicale Cicale” o un “Vaffanculo” di Masini. Ditemi voi dove siamo finiti. Del resto lui, l’Alberto, ci aveva avvisati per tempo: “Il mondo è diventato una giungla. CaSSo!”. Aveva ragione da vendere.
Mi sembrava giusto partire da qui per farvi capire che il nostro è chiaramente un Paese che sta andando a ramengo, un Paese dove improvvisamente son tornati di moda goniometri e squadre che ormai non si usano più neppure alle medie. O forse sì, ma non è questo il punto. Il punto è che nelle ultime 48 ore son successe talmente tante cose che si fa fatica a dare un ordine al tutto, si rischia il “minestrone”, la confusione totale, il cazzeggio fine a se stesso. Diciamo la verità: nel mondo là fuori son diventati tutti talmente grotteschi che provare a essere più “cazzari” degli originali è impresa assai ardua. Ovviamente ci proveremo da par nostro.
E quindi tocca parlare della faccenda “prospettiva”, del fuorigioco-non-fuorigioco di Tevez, del botta e risposta Milan-Juve a suon di comunicati che davvero ci riporta ai tempi delle scuole, quando le discussioni terminavano con perle di saggezza come “specchio riflesso faccia da cesso” o “non mi hai fatto niente faccia di serpente” fino a “chi lo dice sa di esserlo”. Sparavi in sequenza due o tre di queste massime e qualunque diatriba finiva lì. Da adulti è più difficile, preferisci argomentare con frasi tipo “caro geometra, stia attento a come ci attacca, Lei che è in Lega da una vita e quindi dovrebbe rendersi conto che è responsabilità sua e non nostra se certe regole sono in vigore!”. Tutta una serie di orpelli ortografici che il famoso “chi lo dice sa di esserlo” avrebbe sintetizzato alla grande senza dar grossa possibilità di replica. Ma siamo adulti e dottoroni e quindi tocca sfancularsi cercando di mantenere una certa etica, provocando sì, ma senza trascendere. Pensate se al tweet di Galliani la Juve avesse risposto con “non mi hai fatto niente faccia di serpente”, la Signora avrebbe vinto su tutta la linea. E invece no, è partito il comunicatone. Ma vabbè, è chiaro che non possiamo pretendere più di tanto, purtroppo si diventa grandi e le belle usanze vanno a farsi benedire.
In ogni caso i media hanno già sentenziato: Galliani ha toppato. Tra l’altro l’Adriano è soggetto troppo intelligente e scafato per non essersi accorto di averla fatta fuori dal vaso. La polemica delle parallele e delle immagini che prima non c’erano e poi sono comparse è parsa ai più come un bieco tentativo dell’ad di distogliere l’attenzione dai guai di campo dei rossoneri. E’ un po’ lo stesso stratagemma che utilizzano quelli che su Facebook mettono l’immagine profilo del gattino e ti dicono “lo faccio perché i gattini mi piacciono tanto tanto tanto…” ma poi scopri che il micio è la scusa per non mostrare volti picassiani. Parliamoci chiaro: se sei figa o ti senti tale, colcazzo metti la foto del gattino; se sei forte o ti senti tale, colcazzo ti attacchi alle linee parallele del campo.
La questione ha fatto arrabbiare i bianconeri ma anche gli stessi tifosi del Milan, stufi di osservare una squadra che sembra essere formata da ragazzi che si son trovati per la prima volta nel parcheggio dello stadio e che si accordano alla bisogna come accade in certi campetti di periferia. “Oh, tu fai il terzino? Io preferisco stare all’ala. Abbiamo tre portieri ma ci manca il centrocampista, vabbè lo faccio io. Oh, poi tutti in birreria che sono al decimo timbro e c’ho l’omaggio. E tu, Alex, alla fine ricordati di lasciare i 5 euro per il campo che la scusa che hai solo 500 euro interi non regge più”.
Tutto il sauté di minchiate ci porta a puntare il ditone contro Pippo, l’allenatore poco allenante. Ed è vero: Inzaghi ha parecchie responsabilità se Muntari con la fascia da capitano al braccio crede di essere Rijkaard, ma certo non merita di essere trattato come l’unico responsabile del dissesto in rossonero. Gli iscritti al corso “come scaricare Inzaghi” non si contano più, soprattutto tra gli addetti ai lavori, segno che al di là delle dichiarazioni di circostanza al Milan si lavora già per – tutto d’un fiato – “sostituire il sostituto del sostituto di Allegri che a sua volta ha sostituito colui che potrebbe sostituire Inzaghi, ovvero Conte“.
Il domandone è sempre lo stesso: ci sono possibilità che l’attuale Ct finisca a soccorrere il Diavolo a pezzi? La risposta è sì, le possibilità ci sono e aumentano di giorno in giorno; non tanto per la faccenda “stage della Nazionale non concessi”, quanto perché Antonio si è reso conto sulla sua pelle che a fare il Ct accade una cosa clamorosa: ci si rompe le balle. Il resto sta a Pippo: continuare a dire “ho visto un buon Milan”, cambiare capitano e formazione una volta alla settimana, attendere placido che arrivi giugno e qualcuno gli comunichi l’esonero, oppure provare a modificare atteggiamento secondo il detto “a fare troppo i buoni la si prende sempre inderposto?”. Pippo impari da chi gli ha lasciato la panchina: con un po’ di cattiveria in più, un filo di strafottenza e qualche punto fermo in campo, i punti arriveranno. Serviranno a salvare il posto di lavoro? Probabilmente no, ma meglio che passare quattro mesi a sentire i maligni che cantano dietro alle spalle “Pippo Pippo non lo sa…”.
Dalle parti di Appiano, intanto, Mancini ha preso tre belle boccate di ossigeno. Merito di un mercato che almeno apparentemente ha portato giocatori funzionali all’idea di calcio del tecnico. Brozovic nonostante il ciuffo alla Mirko dei BeeHive sembra essere un giocatore del genere “poche chiacchiere e tanti fatti”, Shaqiri senza aver meravigliato ha l’atteggiamento di chi non disdegna i galloni del leader. In una squadra che non vince tre partite di fila dal Mesozoico e difetta terribilmente di continuità, non basta certo il 3-0 sul Palermo per dire che il peggio è passato, ma l’idea è che con un altro paio di innesti sensati a giugno la squadra possa trovare la classica “quadratura” (il primo – insisto – sarà Allan a meno che non arrivino offerte clamorose dall’estero).
Ci sarà anche Icardi nell’Inter del futuro? Difficile dirlo ora, la certezza è che squadra e giocatore hanno tutto l’interesse di arrivare al rinnovo del contratto con ingaggio più che raddoppiato, il tutto in attesa di capire se a giugno qualcuno avanzerà la classica “offertona che non si può rifiutare” (non meno di 25 milioni).
Per concludere inauguriamo la rubrica “dicono”, ovvero notizie non verificate che però paiono tanto credibili.
– “Dicono” che Benitez abbia già deciso di lasciare Napoli a fine stagione e che la società lo sappia ma non sia particolarmente spaventata. Il sostituto dovrebbe essere il corteggiatissimo Montella, tecnico ideale per lanciare la sfida-scudetto alla Juve nella prossima stagione.
– “Dicono” che a Firenze qualcuno si auguri che Mazzarri dica no al Giappone.
– “Dicono” che in Giappone anche i noti Fratelli Derrick siano della stessa idea per non finire a fare i difensori centrali nel 3-5-2.
– “Dicono” che i 107mila euro spesi dalla federazione per acquistare il libro di Tavecchio “Ti racconto il calcio” abbiano fatto arrabbiare più di qualcuno a Palazzo. “Dicono” che il presidente potrebbe anche decidere di tornare sui suoi passi.
– “Dicono” che al Liceo Grassi di Saronno qualcuno stia cominciando a intonare lo slogan “Biasin cacasotto” per aver annunciato nel recente passato che avrebbe tenuto una lectio magistralis in aula magna sul tema “cazzivari” e non aver ancora mantenuto la promessa.
-“Dicono” che la squadra di Fantacalcio “Subaru ma non troppo” di Dario Ruggeri abbia le stesse probabilità di vincere il campionato che ha la figlia di Caniggia di passare il test d’ammissione alla Normale di Pisa.
– “Dicono” che l’inventore del gruppo Facebook “La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno” sia un genio assoluto.
Saluti e baci. Mio nipote è in strada da 40minuti ad aspettarmi. Forse. Se qualcuno lo ha importunato vedremo se il corso di judo è servito a qualcosa, viceversa ci faremo restituire i soldi. Eccheccazzo. (Twitter: @FBiasin).
Fonte: Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb