Parma e Juve, due partite che valgono la rinascita

I due match sono collegati da un filo che lampeggia insistentemente, perché avverte che il pericolo è dietro l’angolo. Anzi, già prima della sfida alla Juve. Visto che proprio l’attesa del trofeo potrebbe distrarre gli azzurri dall’immediato, da quell’unico risultato utile da braccare giovedì con tutte le forze per non perdere di vista il terzo posto, la zona Champions. Benitez dovrà lavorare di cesello su quel morale sceso sotto i tacchi, progressivamente, a partire già dal pasticcio col Cagliari. Evitando soprattutto di caricare l’attesa per un trofeo da provare (naturalmente) a mettere in bacheca, ma che non propizierebbe una svolta alla stagione. E allora forse meglio prenderla a cuor leggero ma a mente fredda e decisa, provando a distrarsi un po’, rilassarsi alla rituale cena per gli auguri di Natale.
ORIENTAMENTI. Annullato il giorno di riposo, gli azzurri (dopo aver dormito al centro tecnico), ieri si sono allenati con la rosa divisa in due gruppi: corsa e scarico per quelli impiegati a San Siro e per gli altri lavoro tecnico-tattico e canonica partitina a campo ridotto. Il bis stamani. Orientamenti al momento nebulosi, con Albiol fermo per squalifica (urgerebbe intervenire al mercato di gennaio su questo reparto più che su altri, anche per la partenza di Ghoulam), e quindi da sostituire con Britos o Henrique. Attenzione a Koulibaly: un giallo gli potrebbe costare la Supercoppa. Torna Maggio sulla corsia di destra, mentre a centrocampo potrebbe essere il turno della coppia Inler-Gargano dopo il flop dell’altra coppia formata da Lopez e Jorginho. In attacco boh… si dovrebbe ripartire da Higuain, ma conviene tenere fuori questo Zapata? Attualmente il più pericoloso.
Fonte: Corriere dello Sport
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