Il nuovo idolo di Napoli: Kalidou Koulibaly

Quella creatura dall’anima di Penelope, che disfa in difesa tutto ciò tesse in attacco, ha forse finalmente trovato il suo Ulisse: Napoli è in delirio per Kalidou Koulibaly, il franco-senegalese che con quella sgroppata di 60 metri ha preso posto nel cuore del popolo azzurro. Per un attimo è parso rivedere Fabio Cannavaro che, a Dortmund, nella semifinale contro la Germania del 2006, soffia la palla di testa a Podolski e scatta fulmineo in contropiede. Solo che Koulibaly, contro la Roma, non lo ferma nessuno mentre Cannavaro è fermato da Gilardino.

Forza ed Eleganza. Dopo la partenza non proprio travolgente, adesso tutti sono pazzi per lui, non c’è che dire. Di questo colosso cresciuto tra i Vosgi e piombato in Italia dopo solo altre due tappe nella sua carriera: Metz e Genk. Koulibaly, che tempo fa per giocare con la Francia Under 20 ha rinunciato alla convocazione del Senegal (ha il doppio passaporto), aspetta, come Insigne e Callejon, che il ct Deschamps si accorga di lui. Ora che, grazie al lavoro di Benitez, ha ripulito il suo istinto selvaggio, Kalidou è diventato un centrale insuperabile. Forza ed eleganza: il calcio italiano ha scoperto questo signor nessuno pescato da Benitez in Belgio questo inverno e pagato circa 7 milioni di euro (il Genk ne chiedeva 13). Era talmente convinto della sua forza, che lo voleva con sè già a gennaio. Koulibaly riuscì a sottrarsi: “Vengo, ma solo alla fine della stagione“.

Paragoni. Il colosso miscela infatti forza atletica con velocità ed eleganza, caratteristiche che molto raramente si incontrano in un solo calciatore, specie se il ruolo prevede la distruzione del gioco avversario prima ancora che la costruzione del proprio. Lui incute timore fisico ma è capace anche di muoversi a passi felpati, soffiando il pallone dai piedi avversari senza sradicarlo. Chiaro, ogni volta il gioco preferito è trovare un antenato di Koulibaly tra i grandi difensori del passato. Ma ognuno di loro, compreso Thuram, che è quello a cui dice di ispirarsi, è figlio del proprio tempo. E lo stile ha sempre riflesso le sempre più raffinate esigenze tattiche del gioco. Magari, se un giorno in Francia si accorgessero di lui, potrebbero accostare Koulibaly a Tresor, mostruoso difensore centrale della nazionale transalpina negli anni Ottanta. Koulibaly è l’allievo-tipo di Benitez: d’altronde a Rafa piace forgiare materiale grezzo e trasformarlo in grandi campioni. Ed è per questo che in tanti si attaccano a lui in maniera quasi viscerale e che continuano a restargli affezionati anche quando si separano. Come per esempio con Mascherano.

Intoccabile. Il segreto di Koulibaly è l’umiltà. Nel momento in cui ha firmato il contratto ha chiesto al ds Bigon un insegnante di italiano. E in ritiro, a Dimaro, si è presentato conoscendo già qualche parola. Ha scelto di vivere a Posillipo insieme alla fidanzata Charline. L’unico rapporto conflittuale ce l’ha con i gol. Ne ha sempre segnati pochissimi nella sua vita: ne ha realizzati tre nello Genkin Jupiter League in 52 gare e uno solo con il Metz. Nel Napoli ha già segnato, contro il Palermo al San Paolo nella serata nefasta del 3-3 contro i rosanero. Ma i suoi sono già numeri da intoccabile. Rafa lo ha messo in panchina solo a Berna, in Europa League: 4 presenze europee in cinque gare, comprese le due in Champions. 374 minuti in campo e 91 palloni recuperati. In campionato non conosce neppure l’ombra di una sostituzione:949 minuti su 949 minuti. E 181 palloni recuperati. Con Albiol è cresciuto in maniera rapidissima. D’altronde lo spagnolo, anche se non è proprio al top della condizione, in termini di posizione e di esperienza,è grande maestro.“Sì, sta diventando davvero molto importante, ma può crescere ancora. Lui ascolta tanto, fa ancora qualche errore, ma crescerà ancora lavorando solo durante la settimana”.

Osservato Speciale. Ogni tanto si concede qualche ora di svago sul porto di Pozzuoli, dove va a fare visita al suo amico ristoratore. Sabato pomeriggio gli osservatori del Bayern Monaco sono stati a osservarlo: sono andati via stupiti dalla prova del franco-senegalese. Koulibaly è tra quelli meno pagati del Napoli: guadagna 800 mila euro (e ha firmato fino a giugno del 2018).Un terzo di Zuniga,per intenderci. Il suo procuratore è convinto che fino adora non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Con lo Young Boys difficile che possa tirare il fiato.

Fonte: Il Mattino

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