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Napoli, sono quattro le mosse per la svolta decisiva

Quattro mosse per un Napoli più protetto. La svolta di Rafa dopo il 3-3 contro il Palermo e le falle azzurre che si aprivano da tutte le parti quella sera al San Paolo, esattamente otto giorni fa. Modulo di gioco immutato ma atteggiamento in campo diverso e anche qualche cambio di pedine decisivo in formazione. Rafforzata innanzitutto la mediana con l’inserimento di David Lopez, lo spagnolo che fa da barriera frangiflutti al fianco di Gargano, anche lui un mediano di quantità. Rafforzatala linea a quattro di difesa con l’inserimento di un terzo marcatore,Britos, che sta crescendo a sinistra e ora è più sicuro anche da centrale,e con il rilancio di Zuniga da terzino destro. Intensificato il lavoro degli esterni d’attacco in fase di rientro, compito svolto con grande sacrifico da Callejon e Insigne, ai quali si sta aggiungendo anche Mertens. Compattata la squadra come insieme, reparti più vicini, accorciate le distanze, lasciati meno spazi agli avversari e soprattutto concesse meno occasioni da gol.

La tattica – Centrocampo muscolare, questo il primo intervento di Rafa. Due mediani a protezione della linea a quattro,una mossa decisiva per evitare le ripartenze. Una presenza necessaria in una squadra con quattro attaccanti, in mezzo c’è bisogno di una barriera, sono indispensabili due centrali che si preoccupano innanzitutto a coprire e a tenere la posizione. La fase difensiva da svolgere in maniera impeccabile e poi il giro palla semplice e possibilmente veloce per attivare con maggiore rapidità possibile Hamsik, oppure gli esterni di attacco. Fondamentali quindi i cambi d’interpreti a centrocampo: David Lopez e Gargano sono i due centrali dalle caratteristiche più difensive.

Gli interpreti – Benitez è intervenuto anche sulla difesa inserendo interpreti diversi. Protetta la coppia centrale Albiol-Koulibaly con l’inserimento di Britos a sinistra, l’uruguaiano utile soprattutto nel gioco aereo. La spinta tocca al laterale destro,rilanciato Zuniga nel suo ruolo naturale ricoperto nella nazionale colombiana e segnali di risveglio da parte di Maggio nella trasferta europea di Bratislava. Una linea a quattro più compatta a protezione di Rafael, che sia pur non ancora impeccabile, ha chiuso le ultime due partite senza prendere gol. Aumentata poi la concentrazione dei singoli sulle palle inattive, una delle pecche maggiori dal Napoli punito spesso da calcio d’angolo o dalle punizioni laterali. Maggiore attenzione nel tenere l’uomo e a non concedere spazi.

La fase difensiva – Tutti gli azzurri impegnati ora con più continuità alla fase difensiva, ai rientri, alle marcature preventive, a scalare sugli avversari. Movimenti di singoli e di squadra per concedere meno campo agli avversari. Atteggiamento diverso con gli interpreti non più impegnati solo ed esclusivamente nella fase offensiva e a costruire azioni di attacco. Segnare un gol resta prioritario ma nello stesso tempo adesso si guarda con la stessa attenzione a non subire reti. La trasformazione sta nei numeri: gli azzurri hanno incassato undici reti nelle prime sette partite e invece Rafael ha chiuso imbattuto le ultime due trasferte, quella contro il Sassuolo in campionato e lo Slovan Bratislava in Europa League. Continuità di risultati da trovare ancora attraverso la compattezza di squadra e l’attenzione maggiore a non subire gol. Anche Rafa, dopo l’avvio di stagione deludente, è diventato più italiano.

Fonte: Il Mattino

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