Hamsik torna a casa, nella città che lo ha visto nascere calcisticamente

Qui è un idolo per i bambini, un esempio da seguire, il più amato dai tifosi di calcio. Hamsik torna a casa, ritrova amici, parenti ed estimatori. Applausi e riconoscimenti, gli 11 mila del Pasienky Stadion lo ritroveranno con enorme piacere. «Sono felice che altri bambini possano inseguire il mio stesso sogno». Marek cominciò con lo Slovan, aveva 15 anni e il club più famoso di Bratislava lo acquistò dallo Jupei per 125 mila corone. Un ragazzino che voleva sfondare nel calcio.«Sono tanti i ricordi, furono quelli i miei primi anni vissuti lontano dai miei genitori. Due anni che mi hanno aiutato a crescere come uomo e non solo come calciatore». La partita di Hamsik, gettonatissimo dai giornalisti slovacchi in conferenza stampa. E per l’occasione anche spia per Benitez, visto che lui più di chiunque altro conosce gli avversari, l’ambiente, la tradizione dello Slovan Bratislava: “Questo è lo stadio della rivale dello Slovan, l’Inter di Bratislava e qui non ci ho mai giocato. Il risultato con lo Young Boys per lo Slovan è stato bugiardo, quel 5-0 non ci stava. In difesa sono forti fisicamente e veloci in attacco. E poi saranno spinti dal pubblico, so che c’è il pienone e qui non sempre avviene: cercheremo di giocare una grande partita e vincere”.Un flashback sul passato, dodici anni fa, l’inizio di un sogno: “Vinsi con la squadra Primavera, le prime partite in prima squadra, le prime partite vere”. Hamsik s’illumina quando gli vengono ricordati i suoi primi due allenatori, Hrdlinka e Bobik: “Li ringrazierò sempre perché sono loro che mi hanno fatto crescere”. Due anni a Bratislava, poi il grande salto nel campionato italiano, il trasferimento al Brescia, prima parentesi prima degli anni di Napoli. Questo è l’ottavo anno e non è cominciato benissimo, dopo la stagione scorsa già molto tormentata e non solo per gli infortuni. Hamsik lo sa e ne soffre: lui è un generoso, oltre che il capitano del Napoli, quindi il simbolo. E quando il discorso si sposta dai ricordi di Bratislava al presente ecco che Hamsik si chiude a riccio. Lo fa quando in conferenza c’è il riferimento all’Europa League e alla sua maggiore facilità ad esprimersi perché ci sono più spazi a disposizione: “Sinceramente questa differenza io non la vedo. Per me non c’è differenza con le partite di campionato, tutte le squadre si dispongono in campo innanzitutto per badare alla fase difensiva. Io sono tranquillo, voglio giocare bene e cerco sempre di dare il meglio”. L’unica rete quest’anno nella precedente trasferta europea, quella al San Mames contro l’Athletic Bilbao. Lo slovacco napoletano un gol lo insegue ma pesante, da tre punti: “Sarà importante vincere ma poi il girone proseguirà e i giochi non si chiuderanno qui, ci saranno altri punti a disposizione”.

Fonte: Il Mattino

Articolo precedenteRichard Hamsik, papà di marek svela la scelta del numero 17 e della cresta del figlio
Articolo successivoDesignazioni arbitrali, Napoli-Torino sarà diretta da Massa