Le tribune più vicine al campo di gioco: come negli stadi inglesi. Un’area vip ben visibile alle spalle delle panchine. Nuovi sediolini, una copertura più leggera. Ecco il nuovo “San Paolo”: la foto mostra quello che sarà l’impianto al termine del progetto di restyling presentato in Comune dal patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
Il rendering è apparso per la prima volta nella riunione convocata 48 ore fa dall’assessore allo Sport Ciro Borriello con i capigruppo del Consiglio comunale. Un’immagine esclusiva che porta in basso a destra la firma di Gino Zavanella, l’architetto che ha già curato lo “Juventus Stadium”. Non c’è più la pista di atletica. Eliminato l’anello superiore. In programma anche il rifacimento dell’impianto elettrico, dei bagni e dei parcheggi sotterranei dell’impianto. Ma c’è un investimento da parte del patron del Napoli anche per un’area esterna allo stadio. Per la precisione, nei 44 mila metri quadrati alle spalle delle Curva A, De Laurentiis vorrebbe realizzare “gallerie commerciali”: una struttura alta dieci metri per la quale sarà necessaria una variante urbanista da approvare in Consiglio comunale. Le tappe per ora sono obbligate: entro il 15 luglio il club deve depositare il piano economico del progetto che avrebbe un valore di circa 30 milioni di euro. Poi in 9 mesi il Comune deve dare l’ok ai lavori che inizierebbero quindi non prima dell’estate prossima e avranno la durata di due anni. Nel frattempo il Napoli deve continuare a giocare al San Paolo, la convenzione che regola i rapporti economici tra Palazzo San Giacomo e società sportiva è scaduta.
Prima dell’inizio del campionato, il consiglio comunale deve approvarne un’altra che sarà in vigore fino al completamento dei lavori. I tempi stringono: 50 giorni al massimo. Per questo l’assessore ha coinvolto subito i consiglieri. La giunta de Magistris si è già rivolta a una società del Coni che ha stimato in 500 mila euro l’anno il fitto dello stadio. De Laurentiis non vorrebbe spendere più di quella cifra, il Comune è orientato a chiedere 700 mila. Senza considerare che vanno definiti altri aspetti: il costo di utenze (acqua e luce) finora a carico del Comune, le manutenzioni per le quali l’ente di piazza Municipio sborsa più di un milione l’anno, gli incassi pubblicitari. Entrate e uscite tutte da rivedere. Anche perché il Napoli finora pagava al Comune in percentuale sui biglietti venduti in virtù di una convenzione, quella scaduta, giudicata dalla Corte dei conti “troppo svantaggiosa per l’ente”. Proprio la magistratura contabile, con il sostituto procuratore Marco Catalano, ha già aperto un’altra inchiesta sui consumi idrici e sul costo degli steward sostenuto da De Laurentiis e sottratto ai canoni dovuti al Comune. “Si deve valutare ancora la congruità del progetto – spiega Salvatore Parisi, capogruppo di Sel – E poi bisogna capire come si calano nuovi centri commerciali accanto a Mostra d’Oltremare e Bagnoli”. Dall’opposizione Vincenzo Moretto (Fratelli d’Italia) si dichiara “perplesso per gli aumenti di volumetrie esterni allo stadio. Poveri residenti di Fuorigrotta già tartassati da partite di calcio e concerti”.
Fonte: Repubblica.it