Ultimo appuntamento con le pagelle di MondoNapoli per questo 2014 appena giunto al termine.
Le nostre pagelle hanno visto come protagonisti tutti i calciatori della squadra partenopea, mettendo in luce promossi e bocciati. Oggi tocca all’allenatore e alla società essere posti a giudizio.
Il mercato, la questione stadio e il modulo di Rafa Benitez sono alcuni dei temi che argomenteremo.
Analizziamo nel dettaglio le pagelle.
BENITEZ 6,5: Nel 2014 ha vinto due trofei vinti con il Napoli, una Coppa Italia e una Supercoppa. Per una squadra come gli azzurri è sempre importante arricchire il proprio palmares e Rafa ci è riuscito con il suo lavoro e la sua professionalità. Sul suo giudizio però pesano l’eliminazione dai preliminari di Champions, contro un Atletico Bilbao non certo irresistibile, e la mancanza di continuità nei risultati in campionato. A gennaio il Napoli è già fuori dalla lotta Scudetto con Roma e Juventus distaccate di molti punti. Troppi punti persi con le piccole squadre del nostro campionato e un modulo (4-2-3-1) non sempre convincente. Gli obiettivi da raggiungere per Rafa Benitez ce ne sono ancora tanti. Il Napoli infatti è ai sedicesimi di Europa League, deve difendere il terzo posto dagli attacchi delle altre squadre e confermarsi in Coppa Italia. Benitez è un allenatore di caratura internazionale e per il Napoli sarebbe importantissimo riconfermarlo sulla panchina ma lo spagnolo è ancora indeciso sul da farsi. Bisogna restare insieme per RESTARE GRANDI.
BIGON 6,5: E’ solo il mandante di operazioni dettate da allenatore o presidente. Riccardo Bigon lavora in silenzio e sottotraccia senza lasciare segni o indizi sugli acquisti dei partenopei. L’ultima perla di calciomercato l’ha regalata con l’acquisto ormai definito di Gabbiadini, un jolly d’attacco importante nello scacchiere azzurro. Di acquisti errati ce ne sono stati ma come evidenziato in precedenza non sono solo frutto della sua ricerca, ma di indicazioni chiare e precise dettate anche dal mister Benitez. Fatto sta che Riccardo Bigon è sempre attento ai giovani talenti e agli acquisti di prospettiva, e può davvero fare le fortune del Napoli magari con acquisendo un pizzico di personalità in più. PROFESSIONALE.
DE LAURENTIIS 6: Il presidente è spesso accusato di effettuare pochi investimenti sul mercato e di gestire la società come un azienda dove lucrare. Dati alla mano il Napoli di Aurelio in questo 2014 ha alzato due trofei, ha scalato altre posizioni del ranking Uefa (24°posto) e ha rispettato tutti i parametri del fair play finanziario. De Laurentiis di sicuro doveva fare di più nel marcato estivo dove ulteriori difensori sarebbero stati oro colato per il Napoli. Lo scudetto è il suo pallino e per vincerlo c’è bisogno di investire in modo giusto e al momento propizio. Un voto in meno in pagella anche per la questione stadio. Qui la faccenda è lunga e non entriamo nel merito di chi è la colpa, ma siamo sicuri che per vedere un Napoli competitivo con altri club europei c’è bisogno di uno stadio all’avanguardia e di proprietà. Nell’attesa di un 2015, speriamo pieno di successi, i napoletani vogliono continuare a sognare lo Scudetto. AURELIO REGALACI IL TRICOLORE.