NUMERIAMOCI SU – MANCHESTER CITY-NAPOLI: ha vinto la maggiore qualità!

L’idea tattica di Guardiola – Per evitare il pressing alto del Napoli fin dalla prima fase di costruzione, Guardiola ha effettuato un cambio di schieramento durante i primi scambi del pallone tra i difensori che ora analizzeremo. È passato da una difesa a quattro in linea (in fase di non possesso), ad una linea a tre centrali. A supporto di questa linea ha accompagnato sempre due centrocampisti che potessero accompagnare la manovra. Nello specifico Delph, che dalla posizione di terzino sinistro si affiancava a Fernandinho. Il Manchester City ha costruito le sue occasioni più clamorose sfruttando la superiorità numerica; creando zone di campo in cui aumentare la densità e sfruttare lo spazio che, inevitabilmente, si apre dall’altra parte. La qualità degli uomini a disposizione ha creato la differenza. In questo caso quella degli uomini di Guardiola è alta, ed essendo abbinata ad una precisione molto elevata negli  appoggi, ha permesso una costruzione della manovra offensiva molto semplice e letale.

  • Il dato sui passaggi testimonia quanto detto. Il pressing ad alto ritmo del City nel primo tempo ha costretto il Napoli a uno “scarno” 83%. Nella ripresa, la squadra di Sarri è salita a quota 87%. Situazione contraria per la squadra di Guardiola: da 89% a 86%.

I limiti del Napoli – Il Napoli non ha perso la partita per difetti tattici. Il differenziale si è evidenziato per  mancanze strutturali. Il protagonista in negativo è senza dubbio Dries Mertens. Il belga, al di là del rigore sbagliato, è stato poco efficace collezionando infatti appena 3 tiri, tutti da fuori area e uno solo nello specchio della porta. Mertens ha pagato in centimetri e peso contro difensori di grande fisicità ma anche dotati di buona corsa: Stones e Otamendi. Difatti il 14 azzurro  è stato sistematicamente anticipato, al massimo colpito da dietro e quindi comunque bloccato nella sua ricerca della palla. 

  • La mancanza di un possibile appoggio su Mertens ha ridotto le potenzialità offensive del Napoli. Il dato è chiaro: solo 8 conclusioni verso la porta, rigori compresi, e una sola dall’interno dell’area. Dato chiaramente più basso in relazione agli standard azzurri. 

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