Torna ad aleggiare lo spettro del caso Victor Osimhen in casa Napoli. L’edizione odierna de La Repubblica riporta un’intercettazione tra l’allora Ds dei partenopei Cristiano Giuntoli ed il suo vice Giuseppe Pompilio. In questa, si dice di “non dover scrivere, per non lasciare tracce”. Riporta il quotidiano, è stato chiesto il rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis e Andrea Chiavelli, mentre non risultano indagati i due Ds. La Ssc Napoli non corre però alcun rischio sportivo, poiché il procuratore Chinè non ha ritenuto sufficiente la nuova documentazione ad aprire un nuovo caso.
“«Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare». L’ordine è secco. A pronunciarlo, il 17 luglio 2020, è Giuseppe Pompilio, all’epoca vicedirettore sportivo del Napoli, in un messaggio a Cristiano Giuntoli, allora ds del club. È l’estate in cui il Napoli si prepara a chiudere l’affare più costoso della sua storia: Victor Osimhen dal Lille. Un’operazione da 50 milioni in contanti più 20 milioni in calciatori, che, secondo la procura di Roma, poggia su basi fragili. Le contropartite tecniche — valutate a cifre gonfiate —sarebbero servite solo a generare plusvalenze fittizie. I pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, intanto, hanno chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e per l’ad Andrea Chiavelli. I due ds non risultano indagati. Questi elementi, consegnati ad aprile anche alla procura federale, non sono stati giudicati sufficienti dal procuratore Chinè per riaprire il processo, a differenza del caso Juve. La vicenda non avrà quindi seguito in ambito sportivo”.






