Doveva essere la giornata “favorevole” per i destini del Napoli in chiave scudetto, e così è stato. Anzi, l’epilogo è stato probabilmente il più vantaggioso possibile agli uomini di Conte. Le parole del tecnico salentino alla vigilia hanno fatto sorgere enorme preoccupazione all’interno dell’ambiente napoletano, la stessa che la squadra ha mostrato al Brianteo contro un buon Monza. Una partita complicata, risolta da una giocata di Giacomo Raspadori e una conseguente capocciata di Scott McTominay. Questi 3 punti hanno permesso di agganciare l’Inter, sconfitta nel recupero da un Bologna che si conferma un avversario tostissimo tra le mura amiche. A 5 giornate dal termine, la lotta scudetto entra nel vivo più che mai, con la possibilità ormai non più remota di un atto conclusivo ad uno spareggio non adatto ai deboli di cuore.
NAPOLI – 71 P.ti
Alla fine, il tanto sognato aggancio alla vetta è arrivato, ma con quanta fatica! La partita giocata contro il Monza è stata una delle più sofferte di tutta la stagione per gli azzurri. Sulla falsa riga di quanto visto contro il Venezia, i partenopei hanno avuto enormi difficoltà ad imporre la propria supremazia, venendo contenuti da un avversario in grado di organizzare un buon piano gara. Tuttavia, in quest’occasione i 3 punti sono arrivati. E il merito è dell’ingresso di Giacomo Raspadori. L’ingresso del numero 81 ha consentito di trovare il giusto peso offensivo. Ed è proprio dal suo piede che nasce un pallone che Scott McTominay dovrà depositare di testa oltre un non perfetto Turati.
Messa così, sembrerebbe la giornata perfetta: ritorno al successo in trasferta e aggancio alla sconfitta Inter. E invece c’è più di un aspetto da registrare. Il primo è senza alcun dubbio la qualità di gioco proposta dai napoletani. Certo, questa compagine non ha mai rubato troppo l’occhio in quanto ad estetica e fluidità, ma a questo punto della stagione c’è bisogno di avere quello scatto in più per portare a casa le vittorie con più facilità. Più che altro, ciò che sembra davvero mancare è la sicurezza di sapersi imporre, quella caratteristica che porta a dire che il Napoli possa vincere ad occhi chiusi una partita contro uno sfidante ben determinato. Può capitare di dover conseguire vittorie con il minimo indispensabile, ma questo può andar bene finché arrivino con tranquillità, aspetto che in questa uscita in Brianza è certamente mancato.
Non aiuterà l’infortunio di David Neres, vittima di quel maledetto soleo che tanto sta tormentando i partenopei. Così come le parole di Antonio Conte, che hanno scosso l’ambiente più del match in sé. Che siano il preludio ad un addio, un messaggio alla società oppure una mossa di comunicazione sconosciuta a chi fuori dall’ambiente? Questo, non ci è dato saperlo. È però chiaro che delle uscite del genere non facciano bene ad una piazza in piena lotta scudetto. Tolte queste spinose situazioni, la giornata ha portato solo risultati positivi, anche su altri campi. La vittoria del Parma sulla Juventus non solo allontana un’avversaria degli azzurri dal pericolo retrocessione, ma consente di rendere più caotici i discorsi in zona Europa. Ed ora che una Roma a -3 dal quarto posto sfiderà un’Inter in grossa difficoltà, c’è la seria possibilità di poter addirittura ritrovarsi primi in solitaria al termine della prossima giornata.
Il compito assegnato ai partenopei, però, non è assolutamente dei più facili. La prossima sfidante, cioè il Torino, è una squadra da prendere con le molle. Gli uomini di Paolo Vanoli, tra l’anonimato generale, hanno trovato una buona continuità di risultati. Sono una compagine alla quale è difficile far male, e che poco alla volta sta trovando quei gol che per lunghi periodi sono mancati. Non a caso, nel corso del 2025 hanno rimediato solo due sconfitte contro Bologna e Como, per giunta molto sfortunate. Sulla carta, salvo stravolgimenti, sarà l’impegno stagionale più difficile per i partenopei da qui al termine della stagione. Ma anche la miglior opportunità per capire come sarà giusto approcciare le prossime sfide da qui fino alla fine: con il massimo dell’intensità e sapendo che nulla verrà regalato.
INTER – 71 P.ti
Gli uomini di Simone Inzaghi hanno pagato le fatiche di coppa e hanno rimediato un duro Ko contro il Bologna. Una sconfitta arrivata al termine di un match che non ha raccontato granché dal punto di vista delle occasioni, ma che ha visto i rossoblù volere di più i 3 punti, e di conseguenza venir premiati grazie ad un gol spettacolare di Orsolini, che ha fatto impazzire non solo la Dotta. Un risultato che riflette ancora una volta come i nerazzurri siano in difficoltà dal punto di vista fisico, e come puntino tutto sul vincere grazie alla propria mentalità di ferro. Se contro il Bayern Monaco si è vista una squadra in grado di controbattere colpo su colpo, non è stato così nel match del Dall’Ara, in cui alla lunga sono stati i felsinei a mantenere le redini dell’incontro.
Certo, la formazione emiliana non è tra le pià facili da affrontare, soprattutto negli incontri casalinghi. Ciò che però va registrato è il modo in cui questa sfida è stata affrontata. Alla lunga, è sembrato che Lautaro e soci non ne avessero più, tanto da arrivare nei minuti di recupero a sperare che l’incontro finisse con il pari. Se il Napoli non ha la qualità per essere la prima della classe, nemmeno l’atteggiamento dell’Inter è tale. Non si vede sempre la feroce mentalità che questa squadra ha mostrato in Champions. Ci sono gli uomini e le possibilità per vincere, ma bisogna tradurle in risultati sul campo. Questo, soprattutto nei big match, sta mancando.
E a far male non è solo questa sconfitta, ma anche il pesante 0-3 rimediato contro il Milan nel derby di Coppa Italia. In questa stagione, l’Inter ha rimediato ben 0 vittorie nelle varie stracittadine a fronte di ben 5 sfide disputate. Degli esiti che possono far storcere il naso anche al tifoso più esigente, specie se si pensa agli ultimi anni che per la Beneamata sono stati spesso trinofali in questi incontri. Anche questa gara ha confermato come i nerazzurri finiscano per soffrire maggiormente nei secondi tempi delle gare, venendo a mancare fisicamente e risultando perforabili in fase difensiva. Che sia una sconfitta figlia del finale di Bologna o di una condizione non ottimale? In questo momento, con un calendario del genere dinanzi, serve altro per poter ottenere gli obiettivi prefissati.
La prossima uscita stagionale dell’Inter, che sarà contro la Roma, potrebbe raccontare molto a tal proposito. Claudio Ranieri ha preso per mano una squadra sull’orlo di una crisi di nervi e l’ha riportata molto in alto in classifica. I giallorossi sono primi nella classifica del girone di ritorno e a soli 3 punti dal quarto posto, che significa Champions League. Sapranno i nerazzurri sfidarli al meglio delle loro forze, sapendo che mercoledì 30 c’è da sfidare il Barcellona in semifinale di Champions League? Per giunta, oltre agli infortunati mancheranno gli squalificati Bastoni e Mkhitaryan, due delle pedine fondamentali della formazione di Inzaghi. Adesso è il momento di concentrarsi, rimettersi in condizione e tirar fuori le ultime energie per portare a casa i punti necessari. Ma, al momento, quest’aspetto è tutt’altro che scontato, anche per una corazzata come l’Inter.