Verratti, l’ex agente: “Nel 2012 il Napoli offrì 10 milioni, vi spiego perché saltò l’affare. Kvara al Psg? Oggi contano i soldi”

Donato Di Campli, agente, è intervenuto nel corso della trasmissione Radio Goal, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli. Si è parlato a proposito della cessione di Khvicha Kvaratskhelia al Psg, oltre che della trattativa che avrebbe potuto portare Marco Verratti al Napoli, che al tempo era assistito proprio da lui. Di seguito, le sue parole.

Kvara a Parigi? Il problema è comprare dal Psg lì diventa molto difficile, il contrario invece è molto più facile. Loro possono permettersi ogni sfizio. In questo calcio contano i soldi, i giocatori sono un po’ come mignotte. Nello spogliatoio parlano di tutto, anche di come vengono trattati. La garanzia del Napoli si chiama Antonio Conte e con De Laurentiis in tanti hanno discusso. Il presidente del Napoli mette dei tetti per l’ingaggio e la società fa di tutto per non farsi ricattare. Tanti giocatori fanno delle scelte non dettate dal valore sportivo, ma dalla pecunia. Tutta questa serie di situazione determina le scelte dei calciatori. Garnacho ad esempio è la esemplificazione di questo ragionamento. In Inghilterra i calciatori non cedono i diritti d’immagine che vengono monetizzati in prima persona. Verratti al Napoli? Gli azzurri offrirono 10 milioni per far giocare Verratti con Insigne, Bigon mi disse però che a centrocampo c’erano già Hamsik Gargano. La trattativa fu più una volontà del presidente, era il 2012. Il Psg offrì 16 milioni e l’ingaggio era di 8 volte più alto di quello offerto del Napoli. Scelta di Marco? Non in quell’occasione fui io che spinsi per Parigi, forse sono stato io un po’ “mignotta”, però fu presentato nello stesso giorno di Ibrahimovic“.

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