Tutti i ‘segreti’ del Napoli di Antonio Conte

Antonio Conte si è seduto sulla panchina del Napoli la scorsa estate, al termine di un’annata che definire turbolenta sarebbe riduttivo, culminata con un deludente decimo posto dopo aver trionfato l’anno precedente, stabilendo un primato in negativo. Il tecnico salentino è riuscito in pochi mesi a riportare i campani ai vertici della Serie A e, nonostante sia ancora prematuro fare discorsi in chiave scudetto, si può sicuramente affermare come gli azzurri siano tornati a competere per il titolo, dimostrando solidità e ambizione, elementi che mancavano nella precedente stagione.

Mister Conteha introdotto la propria filosofia di gioco basata su compattezza difensiva e transizioni rapide. La difesa a tre, uno dei marchi di fabbrica del tecnico salentino, ha dato maggiore stabilità al reparto arretrato, che è diventato uno dei migliori del campionato. Il pressing asfissiante delle precedenti stagioni è stato sostituito da una difesa più attendista, che consente alla squadra di mantenere energie e sfruttare le ripartenze, spesso letali grazie a giocatori come Kvaratskhelia e Raspadori, con il primo che sta tornando ad essere l’uomo decisivo che era nella prima stagione coi partenopei.

Un aspetto cruciale per questa trasformazione è sicuramente stato il mercato estivo, con tanti acquisti anche onerosi per il patron Aurelio De Laurentiis, che non ha badato a spese. Sono stati due gli acquisti strategici in difesa, Buongiorno e Marin: il primo è titolare inamovibile mentre il secondo non sembra ancora essere entrato perfettamente nei meccanismi di Conte, tanto che sono partiti i primi rumors circa una sua partenza già a gennaio. A centrocampo l’arrivo di McTominay ha aggiunto fisicità e capacità di inserimento mentre Lobotka e Anguissa sono stati confermati come pilastri del centrocampo. In avanti si è optato per la cessione di Osimhen, al momento in prestito ma destinato a lasciare i campani in maniera definitiva nella prossima stagione. Al suo posto, il tecnico salentino ha richiesto a gran voce uno dei suoi pupilli, Lukaku, arrivato in maglia azzurra a titolo definitivo.

Rispetto alla disastrosa annata precedente, la differenza principale sta nella mentalità. Conte ha portato disciplina e una cultura del lavoro che sembravano mancare nel gruppo. Gli errori difensivi che avevano caratterizzato la stagione 2023/2024 sono stati ridotti al minimo, mentre la squadra ha ritrovato fiducia e un’identità ben definita. Con la squadra attualmente ai vertici della classifica, gli azzurri sembrano in grado di lottare alla pari con formazioni come Inter e Juventus, che alla vigilia venivano considerate come le due principali protagoniste del campionato, le due formazioni con maggiori chance di successo di imporsi in campo nazionale. Dopo aver disputato oltre un terzo delle partite del torneo di Serie A i partenopei hanno mantenuto lo stesso rendimento di formazioni tenute in ottima considerazione anche in ambito internazionale, ben considerate anche dalle quote sulla vincente della Champions League che riguardano tutti i top club europei. Tra l’altro, il Napoli ha dalla propria parte anche l’assenza di competizioni internazionali: se ciò da un lato toglie prestigio ed introiti economici, dall’altro permette a Conte di lavorare molto più intensamente durante la settimana. Tutti questi elementi permettono di comprendere come il Napoli abbia effettivamente tutte le carte in regola per lottare fino in fondo per lo Scudetto.

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