Emanuele Giaccherini, ex calciatore ed oggi commentatore, ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A. Tra gli argomenti, si è parlato anche del suo rapporto con Antonio Conte, di cui è stato un pupillo sia alla Juventus che in Nazionale. Di seguito, le sue parole a riguardo del tecnico leccese.
“Dopo la prima partita Conte mi mandò un messaggio scrivendomi che capiva perfettamente le difficoltà iniziali ma che si aspettava molto di più. Mi ha cambiato, da lì ho capito che tutti avevano fiducia in me. Conte è un allenatore che vuole vincere, sente sempre la pressione. Di tutti i tecnici che ho avuto la parte che mi ha colpito di più è il lato umano, riesce a toglierti le responsabilità ma sa darti fiducia. Ti considera sempre importante, come persona e come calciatore. L’ho vissuto anche fuori dal campo, è un uomo con valori unici. Ho un aneddoto: quest’anno ho commentato Cagliari – Napoli, la giornata successiva Conte tornava a Torino da avversario. Era molto curioso e teso, aveva pressione, non immaginava l’accoglienza perché era la prima volta che tornava a Torino da avversario con i tifosi. Io gli dissi di non preoccuparsi perchè aveva vinto tutto con i bianconeri. Lui ha sempre detto che prima dei calciatori viene l’uomo, questo lo ha contraddistinto sia da calciatore che da tecnico. Noi vivevamo una settimana che sembrava un funerale. Ha sempre vissuto male la sconfitta, nel corso degli anni ha cercato di lavorarci e ha cercato di accettarla di più. Non ho mai avuto nessun problema comportamentale con lui. In campo davo il massimo e lui lo riconosceva. Ha un grande cuore anche se l’immagine può apparire diversa”.