Dino Falconio, sub-commissario per Bagnoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc, radio ufficiale della Ssc Napoli, per parlare a proposito del tema del centro sportivo del Napoli. Di seguito, le sue parole.
“Devo precisare che la giornata di ieri è collegata alla dotazione di Bagnoli, ma questa per legge è avvenuta con un accordo di coesione separato. Voi sapete che i fondi di Coesione vengono gestiti in una filiera complessa tra Europa, Governo italiano e Regioni. In questa filiera la cosiddetta Riforma Fitto ha inserito anche il commissariato di Governo di Bagnoli che è direttamente beneficiario e sottoscrittore di un accordo con la Presidente del Consiglio per lo stanziamento e la spesa di un importo di un miliardo e 290 milioni di euro fino al 2029 distribuito in diverse annualità”.
“Il sindaco Gaetano Manfredi è per legge anche Commissario di Governo straordinario di Bagnoli e ha nominato due sub commissari nella persona dell’ingegnere e professore Filippo De Rossi e nella mia. Mentre il colonnello Auricchio è dirigente amministrativo della struttura commissariale. Quel che importa ai cittadini è che questi soldi saranno utilizzati per due obiettivi: il primo è la bonifica ambientale, il secondo la rigenerazione urbana. La differenza è che da quando siamo al vertice di questa struttura ci sono le ruspe che stanno lavorando nei cantieri. Dobbiamo dare anche una notizia abbastanza interessante: la bonifica del Parco dello Sport sarà conclusa entro il 2025. Quella dello stadio è stata una boutade dello scorso campionato. Realistica è la creazione dell’equivalente di quello che era il mitico Centro Paradiso di Soccavo. Per il Parco dello Sport c’è un’avanzata fase di collaborazione con la Federazione Italiana del Tennis affinché nell’area del parco, che è di 9 ettari, venga istituito il centro federale. Questo potrebbe essere un luogo dove disputare dei tornei internazionali con un campo centrale, numerosissimi altri campi e le strutture di accoglienza per gli atleti. Il Presidente della Fit Binaghi ha più volte dichiarato il suo interesse nei confronti di questa destinazione e sono previste anche delle riunioni con la Federazione”.
“Il Sindaco ha detto che nessun progetto concreto è stato presentato dalla SSC Napoli, questo vale per lo Stadio ed anche per il centro sportivo di Bagnoli. Quindi, allo stato attuale, non esistendo alcuna proposta da parte della società, l’argomento non è all’ordine del giorno. Tuttavia, posso invece dire che in astratto ci sono gli estremi affinché a Bagnoli possa essere sviluppato un centro sportivo adatto per un club di livello internazionale come il Napoli. Dico questo perché, sia utilizzando alcuni spazi che attualmente fanno parte del Parco dello Sport e che potrebbero non essere di interesse della Fit, sia utilizzando altri spazi del Parco Urbano, esiste un ampio raggio di territorio convertibile in una struttura di quel livello”.
“Quando potrebbe partire il Napoli se quest’interesse entrasse nel concreto? Le procedure amministrative per un’operazione del genere sono molto lunghe e complesse. Vanno sotto il nome di partenariato pubblico-privato, in cui esistono delle agevolazioni particolari per il project financing in materia di impianti sportivi con una serie di esenzioni fiscali e di incentivi che sono molto convenienti, in base all’attuale quadro normativo. Volendo partire con il piano puramente amministrativo, ovvero mettere le carte a posto, potremmo partire anche domani mattina, se un interlocutore di carattere privato ci venisse a fare una proposta del genere. L’istruttoria preliminare per un’operazione come questa è almeno di 90 giorni, ma dopo questi, passando dalla fase interlocutoria a quella esecutiva, si può già cominciare a lavorare”.
“Per il parco urbano ci vogliono tempi più lunghi per la bonifica. Gli impianti sportivi sono infrastrutture più leggere, quindi c’è bisogno di minor tempo. Soprattutto, noi abbiamo nell’ambito dei 130 ettari del parco urbano la possibilità di accelerare su alcune zone ed iniziare gli usi progressivi anticipati. Con questi, si intende che noi non possiamo pensare che Bagnoli sia consegnata come un pacco postale al 2029 tutta insieme, cioè alla fine della bonifica. Ma, ogni volta che c’è un avanzamento serio della bonifica, noi possiamo liberare alcuni ettari. Così come abbiamo fatto rimettendo a disposizione l’auditorium delle poste del parco di Bagnoli. Io lo dico al Napoli e a qualsiasi società che abbia questa capacità imprenditoriale e realizzativa: non siamo qui per perdere tempo, ma per creare le condizioni di sviluppo, che si fa con l’interazione tra istituzioni ed enti pubblici e privati che abbiano la possibilità di investire”.