Spalletti a Renzi: “Dai rottami ho sempre ricostruito le squadre! Sul rapporto con ADL…”

Sulle pagine del nuovo “Il Riformista” Matteo Renzi ha analizzato a fondo il trionfo del Napoli in campionato. Come riportato dallo stesso ex Premier, due anni fa incontrò Luciano Spalletti in treno e da lì partì una lunga chiacchierata, ripresa oggi a giochi ormai compiuti. Eccone un estratto significativo.

Il Mister sembrava scottato, almeno nella percezione pubblica, dalla di cile gestione dei casi Totti e Icardi. Gli dissi a bruciapelo: ma come andrà con De Laurentiis? Non è che litigate? Siete due caratteri forti Andrà, andrà. Deve andare. E alla fine è andata con lo scudetto e una città impazzita. Bisogna riconoscere, penso oggi, al vulcanico Aurelio di aver vinto lo scudetto con una gestione economicamente sana della società, tanto di cappello. Vedi, te tu eri un rottamatore, ma io sono stato l’aggiustatore, quello che dai rottami ha ricostruito le squadre mettendole in piedi e subito in grado di correre con la velocità dell’alta classifica mi dice oggi il Mister. E lo scudetto torna a Napoli dopo più di trent’anni.

Ma soprattutto lascia Milano e Torino dopo oltre vent’anni. La città sembra non crederci e spopolano non solo sui social i cori in chiesa dove Il Signore è il mio pastore viene intervallato da Sarò con te, ma tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore Napoli torna campione. Maradona da lassù si starà facendo due risate, magari insieme a quel Massimo Troisi che rideva con lui felice ai tempi di Bianchi e Bigon.

Luciano usa spesso toscanismi nei suoi messaggi: ritonfa, riborda, giue, sie, noe. Tutte espressioni comprensibili solo per i nativi del Granducato. È un modo di vedere la vita capace di scherzare ma che prende terribilmente sul serio le cose da fare. Un nostro comune amico, Lucio Presta, mi scrive stupito: Ma lo sai che Luciano è talmente concentrato che dorme a Castelvolturno? Mi sembra impossibile. Con tutto l’affetto per la Campania e per il Napoli, Castelvolturno non è il massimo. Lo chiedo al Mister :”Ma davvero hai comprato un materasso e spesso dormi lì?”. Arriva la conferma. Non riesco a crederci. Ma perché uno come Spalletti anziché al Vomero o a Posillipo ha comprato un materasso e dorme al centro sportivo? La mattina alle 7 vado a fare colazione con Ciro, il manutentore di Castel Volturno. Preparo la giornata. La storia dell’Italia del dopo guerra, la storia dell’Italia del boom economico, è la storia di chi per ricostruire parte dal dormire in azienda, basandosi sul lavoro, sulle idee e sul coraggio di metterle in atto. E poi, mi dice: È il tempo che dedichi alle cose in cui credi il regalo più bello che puoi fare alle persone. Se ci credi, dedichi del tempo e io a Castel Volturno dedico tutto il tempo, lavoro a non accorgersi che viene notte”.

Fonte: Il Riformista

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