Sousa: “Il Napoli è fortissimo, ma non faremo le barricate! Rinvio? La decisione presa non è stata di alto livello”

Paulo Sousa, tecnico della Salernitana, ha parlato in conferenza stampa della gara di domani tra Napoli e Salernitana. Queste le sue parole:

Quanto vi sentite penalizzati per le varie decisioni sul rinvio assunte dalle autorità?
Ha parlato il presidente Iervolino, alcune persone autorevoli si sono espresse e va bene così, io faccio l’allenatore e parlo di campo. E’ logico che la nostra preparazione è stata influenzata, dato che il rinvio è stato ufficializzato solo giovedì. Avremo un giorno in meno per preparare la gara con la Fiorentina, avevamo una pianificazione chiara che abbiamo dovuto cambiare, anche se dovremo essere bravi ad andare oltre tutto questo. Voglio, però, fare un discorso in generale: quest’anno il calcio italiano ha dimostrato di crescere di livello, come testimonia il cammino delle squadre in Europa, e mi aspetto che ci prenda decisioni si dimostri di alto livello”.

C’è stata mancanza di professionalità?
“Non ho detto questo. C’è bisogno di maggiore professionalità, è diverso”.

Che Salernitana dobbiamo aspettarci nella bolgia del Maradona dove una squadra potrebbe vincere uno Scudetto e che potrebbe essere in festa?
“Sento che l’ambiente ci crede, sono felice che la gente sia partecipe, il lavoro che stiamo facendo è frutto di tutti. Noi ci crediamo e vogliamo competere ovunque e contro chiunque, sia in casa che in trasferta. Sono consapevole che abbiamo dei limiti, ma anche dei mezzi per fare una grande partita. Il Napoli è forte, stimo tantissimo Spalletti e l’ho già detto prima di tornare ad allenare in Italia. Lo dissi già dopo Fiorentina-Napoli di agosto: le squadre di Spalletti si esprimono a livello altissimo e meritano di essere primi. I protagonisti sono i giocatori, i campioni che hanno, ma la mobilità tra i giocatori e la qualità sulla fascia laterale mi piace molto. Vedo che terzino, centrocampista ed esterno interagiscono bene, hanno due mediani che sanno saltare l’uomo e sanno far circolare la palla con intelligenza. Inoltre, non sottovaluterei il suo zampino nella crescita di Osimhen. E’ un grandissimo giocatore, costruito bene, bravissimo ad attaccare la profondità ma bravo anche a palleggiare. Noi siamo fieri di affrontare il Napoli e di provare a proporre il nostro gioco al “Maradona”, li rispettiamo certo, ma rispettiamo anche le nostre idee e il nostro percorso. Dovremo essere concentrati per 90 minuti, tutti dovranno sapere cosa fare, bisognerà sacrificarsi per limitare gli esterni che possono fare la differenza nell’uno contro uno. Le nostre armi in più saranno lo spirito di sacrificio e voglia di crederci. Il Napoli crea tantissimo, avremo dei momenti dove dobbiamo avere un uomo in più sulla fascia per controllare il loro possesso. Ma, di certo, non voglio una squadra che si chiuda, andare a palleggiare contro la capolista può farci crescere. Per cui chiedo una Salernitana coraggiosa, che ci sta che possa commettere degli errori, soprattutto contro una squadra che pressa. Ma sono convinto che avremo le nostre opportunità, con Inter e Milan abbiamo giocato partite di spessore ed entrambe si giocheranno una semifinale di Champions”.

Può essere un ulteriore stimolo il fatto che il Napoli attenda solo di festeggiare?
Tutte le difficoltà ti possono far crescere e la gara di domani ci può far crescere. Io conosco bene Spalletti, conosco la sua leadership; il Napoli farà la solita partita, non si farà distrarre da nulla. Il Napoli continua a creare gioco anche quando è in vantaggio di tre goal. Dobbiamo rispettare gli avversari, sapendo che sono fortissimi, ma che abbiamo le nostre potenzialità”.

Come pensate di fermare Osimhen?
Non abbiamo preparato nulla di speciale per lui, a volte per difendere bene basta avere tanto possesso palla. Domani sarebbe importante far abbassare il Napoli. Poi, è chiaro che quando il pallone ce l’hanno loro dobbiamo essere corti, raddoppiare costantemente le marcature in blocco alto e in blocco basso mostrando coraggio ed aggressività. Noi abbiamo caratteristiche ben precise, sappiamo che il Napoli ha dei giocatori importanti, che determinano. e si è visto quando Osimhen è mancato per infortunio. Io non voglio fare le gabbie, io voglio prevenire, dunque sarà importante non far arrivare il pallone a lui, pur sapendo che loro hanno tantissime giocate codificate. Sono anche bravi a portare fuori posizione i difensori avversari, le loro decisioni individuali determinano tanto e dovremo essere bravi nella lettura preventiva delle azioni. Sperano di essere accompagnati anche da un po’ di fortuna”.

Quanto è ingiusto avere un giorno di riposo in meno per la Fiorentina?
“L’ ho già detto prima, chi deve prendere le decisioni sia di alto livello come sono le squadre impegnate in Europa”.

Domani ci sarà Mazzocchi?
Ha lavorato benissimo in settimana ed è un ragazzo di cuore, è sempre più vicino a scendere in campo dall’inizio. Ha esperienza, salta l’uomo, costruisce dal basso e regge il duello sul piano fisico. Serviva continuità negli allenamenti, la sta avendo e presto lo vedremo titolare”.

5 diffidati, ragionamento in corso?
Sugli esterni non abbiamo molti doppioni e da diverse settimane stiamo lavorando ad altre soluzioni come testimonia la gestione Kastanos. Lo facciamo anche per prevenire infortuni, come nel caso di Mazzocchi, e squalifiche. Da settimane siamo concentrati su qualche aspetto. Voglio prevenire, non ci sono altri tipi di ragionamenti”.

Non vi condiziona dove giocare già mercoledì con la Fiorentina?
Io penso alla gara di domani, quella è importante. So che si saranno tre gare ravvicinate e ci penso, ma la mia mente è concentrata sul derby. La formazione che schiero domani non sarà influenzata dalla gara di mercoledì”.

Giovedì ha coinvolto i bambini durante l’allenamento a porte aperte, che messaggio ha voluto lanciare in una settimana ricca di tensioni?
“Ho cercato di fare certi gesti in tutte le città dove ho lavorato. Tante volte non facciamo allenamenti a porte aperte, ma mi aspetto che in futuro possa accadere. I bambini sono le nuove generazioni, sono i tifosi del domani, che amano il calcio. Portarli sul manto erboso dell’Arechi, far sognare loro di calcare questo campo e stare affianco ai propri beniamini alimenta la loro passione per la Salernitana e per la città di Salerno. Per me è una cosa da ripetere in continuazione. Ogni tanto è giusto far vedere ai tifosi e agli organi d’informazione il nostro modo di allenarci. Da quando sono arrivato a giovedì scorso tutti si allenavano con la stessa intensità, durante l’allenamento a porte aperte c’è stato uno step ancora più elevato. E questo conferma quanto incide il rapporto con la gente”.


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