Orgoglio Napoli

Non ci voleva un esperto per capire quanto sarebbe stato difficile per gli azzurri espugnare il Meazza quando la condizione fisica e mentale, in questo periodo, appare fra le due squadre completamente differente. Nonostante lo scudetto sia sempre più vicino, diversa è la situazione in Champions che ha visto gli azzurri monchi dei due centravanti, al cospetto di un Milan al completo dei suoi uomini, quelli che fanno la differenza, insomma.

Nonostante tutto, con il dodicesimo uomo in campo che si è fatto sentire per l’intera gara, il Napoli non ho per niente sfigurato dinanzi al diavolo rossonero, avendo, in verità, avuto più occasioni per andare in gol; la mancanza di un centravanti puro, inevitabilmente, si è fatta sentire in quei momenti dove potevano approfittarne di un errore avversario o di un’azione pericolosa in area di rigore. Il cuore degli azzurri, al contempo, non è mai mancato e nemmeno una giusta organizzazione con la squadra che ha giocato a maglie strette per evitare incursioni velenose. L’unica volta, infatti, che hanno perso palla a centrocampo con Mário Rui e Lobotka, i milanisti ne hanno approfittato, un po’ come era successo 10 giorni prima a Napoli.

Questa volta non c’è stata nessuna imbarcata, ma anzi, nonostante ad un certo punto gli uomini di Spalletti fossero in dieci, la differenza numerica quasi non si è sentita, creando palle gol con Di Lorenzo e Olivera. Un risultato, a tratti, bugiardo per quanto visto in campo, ma le possibilità di espugnare lo stadio di Milano erano pressoché nulle, viste le difficoltà predette. Tutto, però, può essere ancora scritto, al Maradona con i tifosi che in quell’occasione dovranno essere l’uomo in più del Napoli.

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