Fioriscono le relazioni commerciali tra Italia e Sudafrica

Lontane nello spazio geografico, ma assai più vicine sui mercati globali, Italia e Sudafrica si presentano come due nazioni in continua espansione commerciale. Ciò che va sottolineato quando si tratta di approfondire le relazioni commerciali tra i due Paesi è che il Sudafrica ospita una moltitudine di aziende nostrane, che hanno trovato un terreno assai fertile dove crescere. Tra i settori commerciali più in vista spiccano le infrastrutture, l’alimentare, il tecnologico e persino il gioco d’azzardo in Africa, settore indubbiamente assai redditizio.

Ecco Alcune Big Italiane In Sudafrica

Strano a dirsi, ma assolutamente vero: la nazione sudafricana pare offrire ampie possibilità di espansione a numerosissime aziende italiane, dall’Ansaldo Energia (che si occupa di forniture di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata) alla Fincantieri. E persino la Fiera di Milano ha una sua importante sede in territorio sudafricano, dove organizza eventi ed attività. Vogliamo andare un pochino oltre? Ebbene, non ci serve spulciare più di tanto per trovare anche il nome di un’altra big dell’imprenditoria nazionale, nientemeno che la Parmalat. Anche il settore metallurgico ha le sue rappresentanti italiane in Sudafrica con Piaggio e Vespa.

Altre aziende ampiamente affermate nel Bel Paese che, ad un certo punto, hanno deciso di impiantarsi con una nuova sede in Sudafrica sono la SMEG (azienda produttrice di componenti per elettrodomestici), la Voltaica Engineering (impegnata nel settore tecnologico, ottico ed elettronico) e, per finire, la Whirlpool.

Aziende Alla Conquista Dell’Emisfero Australe

Dopo l’espatrio della pioniera Ferrero nel 2009, prima azienda italiana a decidere di stabilirsi in Sudafrica, il trend pare essersi moltiplicato nel mondo dell’imprenditoria nazionale. Inizialmente formando delle imprese sociali, le nostre migliori aziende hanno poi acquistato fabbriche e terreni in Sudafrica. La Ferrero, tanto per rimanere sul concetto, ha acquistato terreni che ha poi convertito in noccioleti.

E che dire della IVECO che con il Sudafrica ha stabilito una vera e propria giuntura commerciale? Il 60% dell’azienda appartiene a CNHI/Iveco, mentre il restante 40% è stato acquisito dalla Larimar, gruppo industriale autoctono, che nel 2014 ha aperto uno stabilimento di assemblaggio di autobus e veicoli commerciali poco fuori Pretoria. Ora, non è che in Italia mancasse l’occasione per fare altrettanto, ma forse la prospettiva allettante per aziende di questo calibro sta nella proiezione della capacità produttiva: lo stabilimento sudafricano sforna non meno di 5.000 veicoli all’anno, un livello produttivo che le condizioni italiane difficilmente potrebbero garantire.

Così, tra un contratto e l’altro, le relazioni commerciali tra Italia e Sudafrica si rinsaldano mese dopo mese. Alla Enel Green Power, estensione della nostrana Enel nel settore delle rinnovabili, l’aria che si respira nella nazione dell’emisfero australe pare congeniale: l’azienda ha vinto una serie di appalti per stabilire degli impianti fotovoltaici ed eolici per 20 anni.

Niente male anche per ENI, che nel 2014 ha siglato un patto con la sudafricana Sasol Petroleum International che permette all’azienda italiana di esplorare un’area di ben 82.000 chilometri quadrati al largo delle coste orientali del Paese. Persino Ferrovie dello Stato ha preso parte all’avventura sudafricana, stringendo alleanza con le autoctone Southern Palace e Makoya. Oggi, si occupa della progettazione e realizzazione delle infrastrutture locali.

Origine Ed Espansione Del Gioco D’Azzardo In Sudafrica

Aperta agli scambi commerciali più proficui, il Sudafrica è una nazione che assorbe molto bene anche la cultura straniera. Ovviamente, se dietro ci sono delle buone possibilità di guadagno, tutto fa brodo: è il caso del settore gioco d’azzardo che, oltre ad essere un fenomeno culturale, si presenta come un’allettante arena commerciale.

Questo potrebbe spiegare perché oggi, anno 2022, il Continente Nero detiene un record mondiale di giocate annue nei casinò di terra, con Kenya in testa alla classifica. Secondo molteplici analisi statistiche, accanto al Kenya spiccano anche le bandiere di Nigeria e Sudafrica per quanto riguarda il giro di denaro in scommesse e puntate varie. Un aspetto che colpisce è che il giocatore medio africano è giovane e disoccupato, mentre pare aumentare anche il gioco da parte di minorenni in cerca di qualche spicciolo facile. Le origini del gioco d’azzardo in Sudafrica, come nella gran parte dei Paesi africani, potrebbe derivare proprio dai frequenti rapporti commerciali con gli europei. In fin dei conti, il settore è una fonte di introiti più che promettente. Questo ha verosimilmente attratto i primi investitori sudafricani che, avendo fiutato l’affare, hanno impegnato i propri capitali nella costruzione dei primi casinò di terra. E il più è fatto. Poi, con l’introduzione di internet nella vita quotidiana, foriero di centinaia di siti di casinò che paiono moltiplicarsi di giorno in giorno, il settore gioco d’azzardo si è andato a consolidare in tutto il Paese. E se i giocatori tradizionalisti (quasi sempre turisti occidentali) non rinunciano ad una puntata presso uno dei tanti casinò sudafricani, per ognuno di essi c’è almeno un migliaio di giocatori che nel frattempo puntano online, collezionando bonus e promozioni ben al di sopra delle offerte dei casinò del mondo reale.

Articolo precedenteLavezzi: “Fiducioso per il ritorno a Napoli. Osimhen è un punto di riferimento”
Articolo successivoZazzaroni: “Il Napoli perde tanto senza Osimhen. L’arbitraggio è stato disturbante”