Spalletti in conferenza: “Domani sarà una gara importantissima, cambierò qualcosa. Scudetto? Mancano 5 vittorie”

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Lecce-Napoli. Un match delicato da vincere per ripartire al meglio a seguito del duro ko rimediato contro il Milan.

“Il concetto di infallibità ce lo avete dato voi. Noi siamo rimasti umili e tranquilli sapendo di avere difetti come tutti. È soltanto stata la bravura dei calciatori a far emergere le migliori qualità e a far sì che queste cose siano successe con più frequenza. Sappiamo che il Milan ci è arrivato con il timore di perdere, noi con tutti i discorsi che si fanno, con la convinzione che potesse essere una partita di riempimento per arrivare a quelle di Champions perché poi si parlava di strategie. Questo ha fatto la differenza sulle motivazioni per arrivare a questa partita. Dopo aver parlato serenamente di cosa è successo sappiamo benissimo che da qua in avanti saranno tutte battaglie difficili da vincere per portare a casa lo scudetto e fino a che ci mancherà un solo punto alla matematica non avremo fatto niente. Tutto verrà spazzato e bruciato via finché non arriverà quel punto. Ci siamo preparati mentalmente a quello che si va a trovare, sempre valutando che per vincere titoli in un campionato non c’è solo da gestire o vincere partite in continuità, c’è anche da doversi allenare e lavorare, parlare di qualche sconfitta”.

“Questa è la partita più importante della stagione? È importantissima, e sappiamo come affrontarla. Nella nostra carriera ci è successo… sappiamo che la prestazione che serve alla squadra, specie dopo che vieni da una sconfitta serve della sostanza. Una partita dove qualsiasi pensiero debba essere rivolto al bene della squadra. Quando ti vengono dei dubbi, il pensiero è sempre rivolto al compagno, la spiegazione o perlomeno la soluzione è fare corse per il compagno, creargli situazioni più pulite, risolvere la situazione dell’altro. Ragionando tutti così diventa più facile trovare lo spirito di squadra”.

“Ritorno di Osimhen? Domani non c’è possibilità, nella partita successiva ci sono possibilità ma serve aspettare lo sviluppo pratico della prossima settimana. Cambi per domani? Qualcosa lo cambierò”.

“Le parole di Di Lorenzo post Napoli-Milan? Saranno le prestazioni successive a stabilirlo… quella è una partita persa, vedremo cosa cambierà. La settimana si è sviluppata nella maniera corretta, ho visto allenamenti e una velocità di fraseggio alla quale questa squadra mi ha abituato. Quando la noto è una cosa particolare, perché l’ho vista poche volte come allenatore”.

Raspadori è un’opzione? Lo è a tutti gli effetti. Può essere scelto, abbiamo fatto un percorso programmato, poi si è inserito in alcuni momenti”.

“Il clima incide sui calciatori? Quel clima di domenica non ci ha aiutato. Quanto può pesare non lo so quantificare, ma dobbiamo essere disposti a tutto come si è detto per arrivare al raggiungimento del traguardo. Dobbiamo essere disposti a corrodere noi stessi per raggiungerlo. Senza tifosi non possiamo stare, ma chi vuol far casino deve stare a casa. Non voglio entrare nelle cause perché non le conosco, ma se vogliamo che il “tutto per lei” non sia solo uno slogan dobbiamo tenere la mano per venire a un punto d’incontro. Penso che per questo traguardo bisogni trovare una soluzione. Abbiamo una tifoseria leggendaria nel mondo, una capitale del calcio come una passione della città. Per quello che è stata la bellezza di vedere lo stadio pieno in gare in trasferta, dico che è un peccato non sfruttare queste situazioni e non avere più forza per combattere contro gli avversari e lottare su ogni pallone come ci serve da qua alla fine”.

“Parlate in gruppo dell’atmosfera? Certo che ne parliamo, quando poi si vanno a dire le cose alla squadra si entra nel pratico. Cosa succede in città, io sono rimasto l’ultimo dei samurai. Ovvero, l”ultimo che la pensa così, allora sono rimasto l’ultimo dei samurai nel parlare di scudetto vinto. So che restano 5 vittorie, 15 punti, ma si fanno. È qualche anno che sono dietro al pallone che ruzzola, e so che in alcuni momenti cambia il giro e ruzzola male, finché non la colpisci e la rimetti dritta ruzzola male, per cui alla squadra gli parlo in questa direzione qui e la pensa così. L’altra mattina Di Lorenzo ci ha messo delle dichiarazioni da capitano, nel senso che abbiamo del lavoro da completare. Non ci vogliamo accompagnare con quelli che hanno compassione o fare del male. Siamo convinti delle nostre possibilità, non stiamo dietro a cosa c’è. La pratica è che mancano 5 vittorie, poi si può dire che abbiamo già vinto, non ci accompagniamo con questi e con quelli. Si sta con noi stessi”.

“Che difficoltà si attende domani? Il Lecce è allenato benissimo, lo dicono tutti. Ha subito delle sconfitte, ma per episodi. Hanno vinto contro grandissime squadre, dove si vede l’idea del calcio totale di pressare, di andare sotto la linea della palla. A fare quel che c’è da fare, ha tutte le caratteristiche e un ambiente con gran passione per il calcio. Poi se loro hanno una posizione di classifica diversa dalla nostra è l’evidenza che se ci sono dei valori, diventa una partita possibile. Se sei convinto che sia una partita di riempimento, rischi di fare come l’altra sera con avversari che passano dentro il nostro recinto senza essere aggrediti come dovrebbe essere”.

“Come lavora con i ragazzi per non parlare di partite di riempimento? Ne abbiamo già parlato. Son quelle cose che si dicono tra di noi, ci siamo arrivati con motivazioni diverse e il Milan ha fatto vedere di essere i campioni d’Italia, noi non abbiamo dimostrato di essere la capolista con merito. Non si sono viste le sintesi di ragionamento e disponibilità ad essere una squadra compatta ed aggressiva, non si è vista la riaggressione sul terzo gol, perché quando perde palla Zielinski hanno potuto attaccare campo. Si sono perse delle linee guida, se ne parla liberamente, che poi non la conosciamo la storia di questo campionato”.

“Problema razzismo? Non lo so. È una materia che va approfondita per bene. Dobbiamo essere convinti della soluzione. È un dispiacere vedere situazioni del genere, e bisogna cambiare a livello europeo. Anche nel prendersi gioco dell’avversario, pensare alle prime pagine dei giornali, sono un po’ una provocazione. Poi siamo noi con i nostri comportamenti a determinarlo. Dobbiamo stare attenti tutti ai comportamenti e poi mettere su delle regole attuate che dovranno far pagare delle conseguenze”.

Juan Jesus? Cambio per domani? Possono entrare tutti. Posso parlare di Ostigard che si allena alla grande e ha caratteristiche diverse da altri. È un calciatore sano mentalmente e muscolarmente, che si allena alla grande lottando su ogni pallone”.

“Parole del presidente? Quel che ha detto De Laurentiis non lo commento. Non so se dico come dice lui, so come devo fare io, pensare io. Abbiamo del lavoro da fare, dobbiamo lottare su ogni pallone. Siamo una squadra fortissima e finisce che dobbiamo diventare una squadra fortissima. Bisogna usare dei comportamenti forti, altrimenti non viene fuori il livello di squadra. Bisogna pensare di vincere sempre con la squadra”.

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