Florenzi: “Non penso che a Napoli abbiano esultato al sorteggio. Spalletti? Abbiamo chiacchierato…

fonte foto: Instagram @florenzi

Alessandro Florenzi, terzino del Milan, è stato intervistato a Sportmediaset. Tra gli argomenti, si è parlato anche delle prossime sfide tra il Napoli e i rossoneri.

Ora arriva la prima di tre sfide delicate contro il Napoli: che sensazioni hai?
“Non è la prima partita di tre gare contro il Napoli. Dobbiamo pensare a una gara alla volta. Sul fatto di essere svantaggiati e già sconfitti è una cosa che dicevano anche l’anno scorso e poi in molti si sono rimangiate le critiche e sono saliti sul carro. Si dicevano allora e si dicono ancora oggi tante cose, ma quello che dicono fuori non ci tocca molto. Il valore di queste voci è poco o nulla, sappiamo di aver scritto l’anno scorso una pagina importante per il Milan dopo tanto tempo. Siamo una squadra forte, poi ci sono annate che vanno bene e altre che vanno meno bene. E a volte trovi altre squadre che trovano il loro punto di svolta, come quest’anno il Napoli. In questo momento il nostro obiettivo deve essere arrivare nei primi quattro posti”.

Dopo questa di campionato, ci saranno allora altre due sfide in Champions con il Napoli: partite diverse?
“Saranno due partite molto toste contro una squadra forte ma io non penso che loro abbiano esultato così tanto quando hanno pescato il Milan, vista anche la storia che ha il Milan con la Champions. Saranno due belle sfide che porteranno una squadra italiana in semifinale dopo tanto tempo e questo è anche un bene per l’Italia. Di certo per me nessuna squadra è imbattibile”.

Ritroverai Spalletti come avversario…
“Sicuramente lo abbraccerò negli spogliatoi, poi saremo avversari ma resterà uno degli allenatori più influenti che ho avuto nella mia carriera”.

Spalletti che dopo l’esperienza al Psg poteva tornare a essere tuo allenatore…
“Abbiamo chiacchierato io e Spalletti, poi non c’è stato niente di concreto ma due battute le avevamo scambiate”.

Che giocatore è Kvaratskhelia? Ti ha impressionato?
 “È un giocatore molto bravo che sta facendo la differenza. Penso che si possa fermare più di squadra che singolarmente ma dobbiamo pensare a come fermare il collettivo del Napoli più che un solo giocatore”.

Percepisci anche tu una maggior propensione del Milan per la Champions? Il cosiddetto DNA europeo?
“Penso che molto lo faccia anche la pressione esterna. Io ho vissuto in grandi città e ho giocato due semifinali di Champions, con la Roma e con il PSG e anche lì sentivo le stesse cose. Molti pensano che giocare la Champions sia diverso rispetto al campionato ma semplicemente perché in Champions ti giochi tutto in due partite e in campionato te lo giochi in 38 partite. Ma non si affrontano in maniera diversa, l’approccio della squadra è lo stesso: per noi la gara contro il Napoli in campionato sarà importante come quelle di Champions”.

Spalletti e Pioli: simili o no?
“Caratterialmente sono diversi, ma quando si arrabbiano sono abbastanza simili e si fanno sentire. Forse Spalletti è più fumantino. Sul campo hanno due stili di gioco differenti”.

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