Home Copertina Elmas a Dazn: “Spalletti è il nostro Alessandro Magno, da piccolo guardavo...

Elmas a Dazn: “Spalletti è il nostro Alessandro Magno, da piccolo guardavo la sua Roma. Kim è impressionante. Osimhen? Quando segna gli cantiamo la sua canzone”

Eljif Elmas, centrocampista del Napoli, è stato intervistato da Dazn nel corso della rubrica Culture. Per l’occasione, il calciatore ha ricordato la sua infanzia e il suo emergere nel mondo del calcio.

“Da ragazzino ho fatto tanti sacrifici. Andavo a scuola, poi una volta tornato andavo a scuola calcio, poi studiavo inglese e mi allenavo con altri sport come Kick Box e piscina. Intorno alle 21 andavo nella pasticceria di mio padre, che si chiama “Mandarina”, dove aiutavo nella chiusura del locale. Se è per questo Spalletti dice che corro tantissimo? A me non piace tanto correre ma devo farlo per forza, nel calcio moderno si corre tanto, lo sappiamo”.

“A tre anni già giocavo a calcio, facevamo le porte in strada con le scarpe. Ho iniziato a giocare con la Primavera a 13 anni, mi allenavo già con i grandi. A 15 anni ero il capitano della squadra B, poi ho debuttato a 16 anni nel Rabotnicki, facevo il trequartista. In Macedonia seguiamo tantissimo la Serie A. Da piccolo guardavo la Roma di Spalletti, la mia squadra preferita e mi piaceva tantissimo Totti, il mio calciatore preferito. Da lì ho iniziato a seguire tutto il campionato italiano. La mia famiglia invece non è grande appassionata di calcio, hanno sempre lavorato dalle 7 del mattino fino a mezzanotte. Oggi i miei familiari vivono in Italia con me”.

“L’arrivo al Napoli? Il primo ricordo che ho è quello delle strade strette. Sono subito andato a mangiare una pizza. Napoli e Skopje sono due città diverse tra di loro. Skopje è bellissima ma non c’è molto, a Napoli c’è tutto ed hai il mare. A cosa non posso rinunciare? Alla pizza, da calciatore posso mangiarne tanta. Ma anche al sushi, mangio anche 70 gamberi croccanti. Qualcosa in cui sono napoletano? Gesticolare, ma è una cosa che appartiene un po’ a tutti gli italiani. Il caffè di Tommaso Starace è il migliore al mondo, mai assaggiato così. A Napoli ho tanti amici“.

“La multiculturalità nello spogliatoio è una forza? Dipende, non dalla nazionalità ma dal carattere e da come siamo cresciuti come uomini. Dipende da che uomo sei, se sei buono e giusto lo spogliatoio è forte. Anche gli anni scorsi i caratteri erano buoni e avevamo forza ma non girava la fortuna. Quest’anno è girata tanta fortuna, ma siamo anche noi che pedaliamo. Talloni delle scarpe bucate? L’ha fatto Starace perché mi facevano male i talloni, se non avessi fatto così non avrei potuto giocare”.

“Torta Osimhen? Appena l’ho vista gliel’ho subito mandata. Credo sia anche giusto dedicargliela perché sta disputando una stagione eccezionale, è importante per lui ma anche per la squadra. Gli cantiamo la canzone “Ha segnato Osimhen” dopo ogni gol, sempre. Parte Starace e subito dopo tutti gli altri. Chi mi ha stupito di più? Kim. Non solo per come gioca, ma anche per il carattere giusto, è veramente impressionante. Poi ci sono calciatori come Kvaratskhelia, Lobotka, Anguissa, Zielinski, Di Lorenzo, Mario Rui… se vado avanti non finisco più. Sono tutti importantissimi e fortissimi. Spalletti è il nostro Alessandro Magno in campo, poi nello spogliatoio il nostro capitano Di Lorenzo”.

“Spalletti ha creato un gruppo bellissimo. Ci ha fatto giocare da squadra, mi ha fatto crescere anche più velocemente e mi ha fatto capire cosa è il calcio. Quando giochi così è divertentissimo, questa è una squadra di grandi calciatori. Tutti, non solo i titolari, in allenamento vi assicuro che il pallone viaggia velocissimo”.

“Che tipo di dolce sono i miei compagni? Kvaratskhelia è un Èclair, perché è un dolce buono come lui. Quando pensi a lui nel Napoli dici che è buono. Di Lorenzo è un Baclava mentre Lobotka è un babà. Kim? Non si trova… forse il profiteroles perché piace a tutti”.

Exit mobile version