Giorgio Marota, giornalista de Il Corriere dello Sport, è intervenuto nel corso della trasmissione Si Gonfia La Rete, in onda su Radio Crc.
“Il divieto di trasferta per i tifosi dell’Eintracht? Se lo Stato italiano ritiene che una trasferta possa mettere a repentaglio l’ordine pubblico ha il diritto di proteggersi. Si parla di 2700 tifosi in arrivo dalla Germania. Molti sarebbero arrivati in aggiunta a questo numero senza biglietto. Se fai un viaggio per una partita senza biglietto c’è il rischio che tu possa venire anche per altri motivi. Solitamente i tifosi che vanno in trasferta si muovono in modo organizzato, ma quelli dell’Eintracht no e non si potevano controllare i flussi. C’è stata una riunione i primi di marzo alla quale hanno partecipato anche le due società e la Uefa, lo stupore di queste ore è sorprendente. È stato evidenziato che c’era il possibile coinvolgimento da parte dei tifosi dell’Atalanta anche. C’è anche un discorso che non può essere ridotto al tifo. Piantadosi è lo stesso che ha vietato le trasferte per due mesi ai tifosi del Napoli. C’è anche un precedente preoccupante perché i tifosi dell’Eintracht sono attenzionati dalle autorità italiane, ci fu un esodo e circa 10 mila tifosi fecero dei danni. La questione Juventus? Secondo la Juventus il procedimento doveva partire prima quando c’erano contatti tra Covisoc e FIGC. Ora dipende da cosa ci sia scritto un questa nota che potrebbe invalidare il processo. Sapremo a breve quanto sarà rilevante. Secondo la FIGC si doveva passare prima dai primi tre gradi di giudizio e poi al TAR che è fuori dall’ordinamento sportivo. Se c’è un discorso di forma da preservare, la Juve se la può giocare solo su quello perché sulla sostanza le intercettazioni sono abbastanza corpose. È chiaro che resta il problema delle plusvalenze che andrà risolto. Ognuno ha delle ragioni poi vincono le ragioni che hanno più sostanza. Il problema resta secondo me”.