Gattuso: “Fuori dal campo sono molto timido, in panchina sembro un cane”

Gennaro Gattuso, ex tecnico del Napoli, ha parlato in un’intervista rilasciata ad El Mundo. “Io ero un giocatore che dava tutto per la squadra, in campo sapevo cosa dovevo fare e nello spogliatoio sapevo la mia importanza. Ha fatto tutto con piacere. Non ho mai saputo di essere un leader, stavo solo adempiendo al mio ruolo, che era quello di rubare più palloni possibili per la squadra. L’ho avuto molto chiaro. È sinonimo di intelligenza. Non solo nello sport, nella vita è fondamentale che un uomo sappia qual è il suo ruolo e come può migliorare le persone che lo circondano. Io la chiamo umiltà. Le persone umili sanno cosa devono fare. È fondamentale”.

Nell’intervista poi aggiunge: “Mia moglie è la persona che mi conosce meglio. Da giocatore sembravo sempre arrabbiato. Ogni partita per me era una guerra, era la vita. Ora è lo stesso. Voglio sempre vincere, mi sento male quando perdo e ho una faccia di merda. A volte quando mi vedo non mi piaccio”.

“A volte quando sono in panchina sembro un cane, sempre in movimento. Penso di dovermi controllare e mi dico che nelle vene ho sangue non orzata. Negli ultimi anni ho cercato di lavorare su questo. Fuori dal campo sono una persona diversa. Molto timido, mi piace interagire con le persone…”, ha sottolineato.

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