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Le migliori partite del 2022. Al secondo posto… Ajax-Napoli 1-6. Una prestazione cosmica

fonte foto: Uefa

4 ottobre 2022. Il Napoli di Luciano Spalletti vola, non smette di vincere. Il gioco azzurro somiglia più ad una marcia inarrestabile che non ad una squadra di calcio. Tra campionato e Champions League non smettono di arrivare le vittorie. Quel giorno però, è l’opportunità per elevarsi e crescere definitivamente. La sfida è ad Amsterdam, alla Johan Cruijff ArenA. Uno stadio che di giovani terribili e vogliosi ne ha visti crescere e giocare. Un terreno di gioco che viene costantemente calpestato e divinizzato dai de Godenzonen, in italiano: Figli degli dei. Quella giornata è andata in scena Ajax-Napoli, un match conclusosi con un esito che nessuno si sarebbe potuto immaginare alla vigilia.

I giorni antecedenti all’incontro, parlavano di un Napoli inarrestabile e di un Ajax battibile, ma che in Champions League non ha mai abbassato la guardia. Infatti, se gli olandesi non hanno brillato come loro solito in Eredivisie, in ambito Europeo vengono da un roboante 4-0 ai Rangers e da una sconfitta di misura contro il Liverpool maturata negli ultimi istanti. Al netto dello stato di forma, la sfida non è da considerarsi per nulla semplice, così come l’impatto alla stessa. Gli azzurri partono bene e con intensità, ma gli uomini di Alfred Schreuder sono più propositivi, e dopo soli 9 minuti sono già in vantaggio con gol della loro nuova stellina: Mohammed Kudus. Sembra tutto apparecchiato per una partita divertente, in pochi potevano immaginarsi un esito memorabile.

La rete incassata però non sbatte i partenopei, anzi, moltiplica le loro forze. In quel preciso momento, i ragazzi si sono trasformati in uomini, caricando tutto il divertimento su una tela verde e rettangolare sita in Amsterdam. La Johan Cruijff ArenA inizierà a mostrare una scioccante quanto bella esibizione appartenente più ad un mondo artistico che calcistico. La stessa che spinge Mathias Olivera a posizionare un cross talmente bello che Giacomo Raspadori può spedirlo in rete solamente nel più bello dei tuffi di testa.

In quella serata, su quella tela, dipingevano due ragazzi che per questa occasione potevano indossare quell’altra maglia. Uno di questi è Stanislav Lobotka, arrivato troppo giovane nei Paesi Bassi. Forse non capito, ha trovato in Napoli il centro dove poter stabilire il suo dominio in mezzo al campo. Ogni pallone passa da lui, e ogni pallone gestito da lui, è più al sicuro che in una botte di ferro. L’altro è Khvicha Kvaratskhelia, un genio arrivato dal nulla, su cui naturalmente l’Ajax è arrivato prima di altre società. Però commettendo una fatale leggerezza che Cristiano Giuntoli non ha evitato: scommettere su di lui. A quest’ora probabilmente, parleremmo di un risultato diverso, se non di una partita dolorosa. Poco male per il Napoli, perché sarà proprio il georgiano a confezionare un meraviglioso assist per l’indomito Capitano Giovanni Di Lorenzo, autore della rete del vantaggio.

Preso il controllo del terreno di gioco, c’è ancora tempo per scolpire un ulteriore capolavoro. Stavolta è André-Frank Zambo Anguissa a rubare un pallone per poi servirlo a Piotr Zielinski, uno di quelli che in un contesto del genere può solo dare il meglio di sé. Per il polacco, null’altro che una semplice conclusione in porta, di quelle che può ottenere in tanti modi diversi. Al termine della prima frazione di gioco, il tabellone segna il punteggio di 1-3. Una prima parte di gara divertente, fatta di intensità e gioco, con gli olandesi partiti meglio per poi essere raggiunti e superati dai partenopei, sia nel risultato che nella prestazione. Però, sarà nella seconda frazione di gioco che la leggenda verrà scritta.

Tra i luoghi comuni che aleggiano intorno alla scuola calcistica olandese, c’è quello di ragazzi fin troppo sicuri di sé, poco attenti, che nei momenti cruciali spariscono più per la loro altezzosità e sottovalutazione dell’avversario che non altro. Un po’ come quando si parla degli italiani catenacciari o dei brasiliani fin troppo allegri e non pronti a repentini cambi di risultato. Talvolta però, certe dicerie che sono tutto fuorché vere, finiscono per accadere. Sarà così dopo appena un minuto dall’inizio della ripresa. Ancora una volta, Anguissa recupera un pallone – come gli è capitato per numerose volte in questa sfida – e di conseguenza darlo a Raspadori, che da quella posizione può solo fare gol.

Spinto dall’orgoglio, l’Ajax prova a reagire, ma i tentativi appaiono fin troppo mosci e inutili per impensierire un Napoli in fiducia. La foga dei Lancieri finisce per tramutarsi in falli di provocazione verso quel Kvaratskhelia che non ha proprio voglia di fermarsi. Il georgiano è vittima di colpi intimidatori, quasi a implorare di fermarsi e di lasciare fiato ad una squadra che non vede l’ora che quel match finisca. Per tutta risposta, Kvara crea un meraviglioso triangolo insieme a Raspadori e a siglare la rete dell’1-5, oltre che al suo primo gol in Champions.

Quello stadio che appare sempre festoso e carico di gente pronta a incitare fino all’ultimo, finisce pian piano per ammutolirsi, tanto che dopo una sola ora di gioco, è possibile vedere quei tifosi abbandonare le loro postazioni. Man mano, il Napoli diventa sempre più dominante, in un controllo delle situazioni che appare quasi umiliante. L’Ajax invece, sempre più ectoplasmatico, tanto che il suo capitano Dusan Tadic viene espulso per un fallo plateale. È il preambolo al gol dell’1-6, assist di Tanguy Ndombele e gol di Giovanni Simeone, uno di quelli che in qualsiasi situazione tira sempre fuori il massimo. Tempo per una traversa del francese, che poteva completare il cerchio, che arriva puntuale il triplice fischio. Stavolta, alcuni tifosi napoletani avrebbero preferito che questo non arrivasse mai, perché uno spettacolo simile è talmente bello da accompagnare con sé il desiderio che non finisca mai.

Un successo che ha trasformato i ragazzi terribili del Napoli in uomini consapevoli dei propri mezzi. È la vittoria con più gol in ambito internazionale dei partenopei, oltre ad essere una delle sue prestazioni più belle, ‘cosmica’ a detta di Aurelio De Laurentiis. Mai nessuna compagine aveva segnato così tante reti all’Ajax in Europa, addirittura bisogna tornare al 1964 per osservare una sfida in cui i Lancieri hanno subito una sconfitta con tale scarto, ovvero il 9-4 subito dal Feyenoord in campionato. Luciano Spalletti, artefice di questo capolavoro, non ha usato tante parole per descrivere questa prestazione. Ma tra queste, è arrivato un “Maradona sarà stato orgoglioso stasera”.

Chissà se Diego avrà davvero visto la partita dall’alto insieme a Johan Cruijff, come rappresentato da una bellissima immagine condivisa dalle due società sui social. D’altronde, come può Dios non assistere ad uno spettacolo del genere… Al suo fianco però, Cruijff non sarà magari stato contento della prestazione dell’Ajax, ma avrà sicuramente applaudito per quella del Napoli. Perché un risultato cosmico non può che arrivare e farsi sentire anche lì in cielo.

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