Nella partita di ieri sera al ‘Maradona’ il Napoli non è mai riuscito a giocare come suo solito. Nel primo tempo mister Spalletti opta per un centrocampo più fisico, con la coppia Ndombele-Anguissa, che rispetto a Lobotka sono meno bravi ad impostare, ma riescono a coprire meglio in una mediana a 2. Nella formazione schierata dal mister azzurro oltre ai due calciatori ex Premier League c’era Raspadori, che ha giocato per la prima volta dal 1′ con la maglia azzurra. Il giovane ex Sassuolo però è sembrato sempre fuori dal gioco, e nei 45 minuti in campo non è mai riuscito a trovare uno spunto che potesse accendere il suo estro. Ndombele invece ha fatto notare quanto abbia bisogno di recuperare la forma fisica, anche perché oltre a un paio di accelerazioni e di dribbling in mezzo al campo la sua forza non si è fatta sentire, e alla metà del primo tempo causa anche un rigore per una disattenzione su Di Francesco. I due neo acquisti non riescono ad incidere nel gioco azzurro, e non si riescono a collegare difesa e attacco, infatti nel primo tempo il pallino del gioco è nelle mani dei pugliesi, e le azioni azzurre partono per la maggiore da lanci lunghi in fase difensiva. Proprio per questo il francese e il trequartista vengono sostituiti dal mister azzurro al 45′. Al posto dei due nuovi acquisti entrano in campo Lobotka e Zielinski, due che hanno sempre dimostrato le proprie abilità di interdizione per collegare i due reparti. Anche con l’ingresso del metronomo slovacco però manca qualcosa, manca quello che al Napoli fino ad ora non era mai stato tolto, ovvero la possibilità di trovare lo spazio per attaccare nel mezzo e trovare Osimhen o gli esterni d’attacco con un giro palla non sterile ma che apre le difese avversarie. Baroni sembra aver preparato la gara del ‘Maradona’ proprio con l’idea di togliere agli azzurri il palleggio nel mezzo, costringendo gli uomini di mister Spalletti ad andare sulle fasce, dove però è mancata la cattiveria, dove sono mancati i piedi magici dei Lobotka, dei Zielinski, e di quei giocatori che hanno aiutato il Napoli, sia col 4231 che col 433. La speranza è che la mancanza di collegamento tra i due reparti sia stata causata dalla poca alchimia dei giocatori in campo e non sia una costante della squadra azzurra e che i giallorossi non abbiano trovato la soluzione per disinnescare gli uomini di mister Spalletti. Anche perché non tutte le azioni possono passare per i piedi di Lobotka, che nelle prime 4 giornate ha sempre giocato con un uomo o due addosso, e che ha trovato enorme difficoltà ad impostare il gioco come suo solito.