Ci risiamo…

Sembrava la serata giusta per riprendersi dopo il pareggio esterno contro la Fiorentina. La squadra nelle prime due giornate aveva fatto vedere tante cose positive: Kvaratskhelia ed i suoi gol, un attacco che funzionava bene ed un centrocampo solido. Non che adesso siano diventati improvvisamente mediocri, ma l’involuzione generale è arrivata troppo in fretta. Tutti complici di almeno 3 punti persi.

Sì, si può pareggiare al Franchi, ma in casa, con 40.000 persone che incitano, è delittuoso non finire a punteggio pieno. Sembra un leitmotiv già visto e rivisto, con il Maradona che è quasi il cavallo di Troia scoperto dagli avversari. Tanto turnover da parte di Spalletti contro il Lecce che, sicuramente, avrà visto alcuni suoi giocatori sulle gambe e, al contempo, avrà pensato alle due gare difficili che dovrà affrontare contro la Lazio sabato sera e contro il Liverpool mercoledì prossimo. Gli eccessivi cambi tutti insieme hanno probabilmente inciso sulla costruzione di gioco, molto macchinosa e lenta in particolar modo a centrocampo con Anguissa-Ndbombele che non hanno convinto, con il secondo che ha tra l’altro procurato il rigore parato in seconda battuta da Meret. Colombo che si è rifatto dell’errore sul dischetto ha punito gli azzurri con un euro-gol, leziosi anche sulla pressione nei confronti dei pugliesi.

Il secondo tempo ha dimostrato che, nonostante Spalletti avesse messo in campo tutto l’attacco e Lobotka, il faro della mediana, manca sempre un leader, un giocatore che possa cambiare la partita chiusa, difficile. Nel 2011 ci pensò Cavani, stasera nessuno ha replicato le gesta del Matador. Un pareggio che fa riflettere e, fortunatamente, ci sarà tempo per rimediare.

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