Milla risponde a De Laurentiis: “La decisione di giocare la Coppa d’Africa a gennaio non è dettata da un capriccio”

Nel corso della sua ultima intervista, Aurelio De Laurentiis ha dichiarato di non voler più acquistare calciatori africani a meno che non rinuncino alla Coppa d’Africa, visto che percepirebbero uno stipendio giocando altrove. Parole che hanno suscitato un enorme dibattito e che hanno ricevuto molteplici risposte. Una di queste arriva da Roger Milla, leggenda del calcio africano. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il camerunense ha dichiarato quanto di seguito:

“Ognuno è libero di avere le proprie idee e di operare come meglio crede, però a me sembra che il presidente del Napoli manchi di rispetto al calcio africano e al nostro continente. Lui ha una squadra di calcio famosa e potente in Serie A e non sono certo io a potergli dire cosa fare, non è davvero mia intenzione. Ma nel momento in cui il signor De Laurentiis dice che non comprerà più calciatori africani finché non sarà spostata la competizione più importante del nostro continente sta mancando di rispetto al calcio africano e ai Paesi che partecipano alla Coppa d’Africa. Perché l’Africa? Perché sempre l’Africa?”

“Primo, non è la sola competizione che si gioca nel corso dei campionato europei. Secondo, nell’inverno scorso ci sono state partite delle nazionali sudamericane che hanno portato allo spostamento di gare in Europa, senza che nessuno protestasse. Terzo: perché si dà sempre per scontato che sia l’Africa a sbagliare e a dover cambiare, adattandosi al modello europeo? Ci si scontra con grandissimi problemi di climatologia. La decisione presa nel 1956 di giocare la Coppa d’Africa a gennaio non è dettata da un capriccio. Nel nostro continente le stagioni seguono un percorso proprio e giocare nel momento sbagliato è pericoloso per i calciatori, oltre che dannoso per i tifosi e per lo spettacolo. Si rischia che faccia troppo caldo o che piova in maniera incessante. Però visto che altrove nel mondo non ci si preoccupa granché di orari e stagioni perché comandano le tv, allora si vuole applicare lo stesso concetto anche all’Africa”.

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