Chiariello: “Se i tifosi si sentono traditi, io sono dalla parte loro”

Umberto Chiariello, ha rilasciato alcune parole ai Campania Sport, in merito al momento attuale del Napoli:

“Il giorno in cui il Napoli blinda la Champions con un successo roboante sul Sassuolo, che stavolta ha fatto lo ‘Scansuolo’ con noi, arriva la contestazione dei tifosi davanti all’albergo e allo stadio con cori contro squadra e presidente. De Laurentiis che era sceso in campo prima con un ritiro farlocco, che aveva fatto ridere l’Italia. Dal ritiro permanente alle cene terapeutiche, un presidente della portata di De Laurentiis che organizza un ritiro senza avere neanche l’albergo. Non è bastato questo, perché De Laurentiis ha rinforzato lo scudetto perduto con dichiarazioni che hanno fatto arrabbiare letteralmente la piazza. ‘Vi siete ingolositi’, ha detto ai tifosi, ma gli è l’ha chiesto ai tuoi giocatori se non si erano anche loro ingolositi? Ha detto ai tifosi di essere frustrati perché prendono le botte da mogli, amanti e capo uffici e dopo vogliono lo scudetto per quasi una compensazione. C’è un particolare, il calcio si basa su questa compensazione psichica da sempre. I presidenti lucrano giustamente, perché è quello di una società per azioni, sulla passione dei tifosi”.

Chiariello ha poi aggiunto: Il cliente è proprio il tifoso, quello che impazzisce per la propria squadra, che il suo transfer dalla vita di tutti i giorni. E’ il segreto del calcio, perché dire quella frase? Forse per distogliere tutta la pressione dalla squadra e dal suo allenatore, e in questo caso è un genio, o perché è uno che va cercarsi i guai o perché gli piace la rissa”.

“Nel giorno in cui il Napoli certifica la Champions la tesi di Spalletti è come sia possibile contestare la squadra dopo che ha raggiunto l’obiettivo che mancava da due anni. Spalletti ha tanti meriti, dopo Verona è ripartito e ha fatto tante vittorie. Ha riscoperto Lobotka, completamente accantonato da Gattuso, e valorizzato Rrahmani, come è possibile che viene contestato? E’ una tesi valida anche perché qualcuno dice che non si era partiti per lottare per lo scudetto, perché quindi lamentarsi se il sogno è sfumato. Qualcun altro interviene dicendo che il Napoli non è la Juve ed ha una storia povera, quindi questa smania di vittoria non è giustificata. Peccato che a mentire questa tesi non sono stato io ma lo stesso De Laurentiis, chiedendo se il Napoli era sulle gambe”.

“Dopo due cene terapeutiche ora hanno corso fino al 90’, improvvisamente Insigne e Mertens possono giocare tutta la partita e Fabian esce ed entra Demme. Spalletti, in un solo campionato in Serie in tutta la sua carriera, ha fatto più punti nel ritorno che nell’andata, normalmente nel ritorno frena”.

“Chi smentisce Spalletti non è Chiariello, ma Dries Mertens, l’uomo più amato dai napoletani e la bandiera azzurra. Come al solito Spalletti ha qualche problemino con gli uomini simbolo, Totti, Icardi… Mertens ha giocato pochissimo ed è andato per l’ennesima volta in doppia cifra battendo il record insieme a Insigne. Mertens ha detto che questo non è l’anno dei 91 punti, ma che sono delusi perché in 9 anni è stato l’anno più deludente perché le altre squadre non sono più forti di loro, che hanno sbagliato tutti”.

“Spalletti si è rizelato ed ha detto a Mertens di fare nomi e cognomi. Ma è chiaro chi è il nome e cognome, sei tu mio caro Luciano Spalletti e anche qualche giocatore che non si ha messo l’anima. Conosciamo i nomi e cognomi, che non sono gli stessi giocatori che ho visto affrontare a Salerno la Fiorentina col furore agonistico. Bastavano 5 punti con Roma e Empoli per restare in corsa per lo scudetto”.

“Perché poi De Laurentiis non hai fatto la cena dopo la Fiorentina, perché ti interessano i soldi della Champions e non lo scudetto? Questo è il dubbio che ci fai generare. Sono stato sempre dalla parte del presidente, perché ne capisco di gestione aziendale ma non posso capire questa mancanza di passione manifestata. Poi magari nel suo intimo e in privato avrà fatto il diavolo a quattro, ma devi lanciare segnali pubblici! Vogliamo parlare degli errori fatti da Spalletti in queste ultime partite e della frizione tra lui e Mertens. Dovrebbero rimanere entrambi, ma a che condizioni? Questi sono i temi da affrontare”.

“La santificazione di Spalletti a me non sta bene, il successo col Sassuolo mi fa arrabbiare ancora di più perché questa squadra, come dice Mertens, è forte. Non c’era l’obbligo di vincere, perché a Napoli non c’è mai, ma di competere fino all’ultima giornata dando il sangue. Se i tifosi si sentono traditi, io sono dalla parte loro, perché anche io mi sento tradito!”.

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