Il doppio ex di Juventus e Napoli Massimo Mauro, autore della vittoria di uno scudetto con entrambe le compagini, si è raccontato in un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ricordando i suoi trascorsi in azzurro con Maradona:
Juventus e Napoli: chi ha più possibilità di andare in Champions?
«Il Napoli. Ha cinque punti in più e anche quando ha perso, come contro lo Spezia, ha creato occasioni. Non si può perdere sempre per un autogol di nuca».
Juventus: Allegri dice che giocherà uno tra Chiesa e Dybala. Chi schierare?
«Chiesa, a patto di dargli palla in profondità, non sui piedi».
Napoli, sempre che si giochi: con una formazione così incredibile, meglio giocare comunque un
calcio offensivo o mettersi dietro?
«Giocare, giocare sempre, se la tua mentalità è quella. Spalletti ha fatto benissimo a tenere quella struttura di gioco».
Dovendo tornare presidente, come una volta, chi converrebbe assumere per una stagione da scudetto: Allegri o Spalletti?
«Allegri, che ha vinto di più. Ha personalità da vincente, tutto sommato è una garanzia».
E per una sera a cena?
«Ancora Allegri, ma qui gioco il jolly: porto entrambi. La verità è che conosco meglio Allegri di Spalletti e soprattutto
Galeone è un mio idolo. A Udine uscivamo insieme, io calciatore in A, lui allenatore della Primavera. Nel 1997, da
presidente del Geno a, provai anche a offrirgli la panchina». Andò male. Perché? «Questa è divertente. Mi disse: “Guarda Massimo, non alleno più. Basta. Dopo poche settimane era l’allenatore del Napoli”.
Da presidente a presidenti. Da chi comprare un’ auto usata, Agnelli o De Laurentiis?
«Agnelli».
E allora mercato, che è stagione. Se arrivassero due offerte da 100 milioni per Chiesa e De Ligt, chi cedere?
«Via entrambi. Però dovrei essere sicuro di av ere 4-5 obiettivi, giocatori forti per ricostruire davvero».
E De Laurentiis, dovrebbe rinnovare Mertens oppure lasciarlo andare?
«Io non rinnoverei nessuno ai prezzi attuali. I presidenti dovrebbero mettersi d’ accordo e, con un gentlemen agreement, fissare un salary cap che abbassi gli ingaggi».
Quindi Insigne ha sbagliato ad andare a Toronto. O, a sorpresa, ha fatto bene?
«Io non moralizzo e non do un giudizio sulla persona, però tra avere 4 e 10 milioni a stagione non cambia nulla. Dico ai calciatori: accontentatevi e puntate a giocare in campionati importanti, con stadi pieni, magari per restare in Nazionale».
E allora, romanticismo per romanticismo: potendo s cegliere, con chi rigiocare una partita: Platini o Maradona?
«Con Diego. Vorrebbe dire riaverlo qui».