La diciottesima giornata di questo turno di Serie A ha emesso un verdetto: l’Inter è campione d’inverno. La vittoria travolgente su una Salernitana in enorme crisi è la certificazione. I due big match hanno visto Napoli e Roma trovare il successo. I primi sul Milan, con una prova di enorme carattere e coraggio nella quale però non sono mancate le polemiche. I secondi ai danni dell’Atalanta, giocando la miglior partita della stagione. La Juventus non è bellissima, ma supera il Bologna e mette pressione a chi le sta sopra. La Lazio ritrova il successo ai danni di un Genoa che ha decisamente bisogno di rinforzi. Bellissimo il pareggio tra Fiorentina e Sassuolo.
Milan-Napoli 0-1 (5’ E. Elmas)
Prova di grande carattere del Napoli, che ha la meglio sul Milan. A partire meglio sono proprio i partenopei, che schiacciano subito il piede sull’acceleratore e dopo una manciata di minuti passano in vantaggio. Eljif Elmas, con un colpo di testa, insacca sugli sviluppi di un corner. I rossoneri cercano di venire fuori, ma eccetto alcune occasioni, la reazione è piuttosto sterile e non crea enormi problemi alla difesa avversaria. I campani invece hanno creato soprattutto su veloci ripartenze.
Nella ripresa i padroni di casa provano ancora a ricercare il gol del pari, ma ancora una volta, gli assalti risultano inefficaci. Gli ospiti sono in partita, fanno girare meglio il pallone, ma non riescono ad ampliare il vantaggio, talvolta sprecando. Nel finale il Diavolo si è riversato in avanti con le energie rimaste alla ricerca disperata di un gol. Gli azzurri resistono con coraggio, fino al gol di Franck Kessié. L’arbitro Davide Massa però, con l’ausilio del Var, annullerà per un fuorigioco di Olivier Giroud, scatenando le polemiche. Il risultato non cambierà fino alla fine del match.
Vittoria importantissima per la squadra di Luciano Spalletti. Il tecnico ha indovinato la partita, andando oltre le numerose problematiche. I suoi, nonostante le assenze, hanno giocato una prova molto intensa, aiutandosi anche con un cuore non indifferente. Questo successo proietta nuovamente il Napoli in alto, a quattro punti dall’Inter capolista. Dopo un periodo abbastanza complicato, può essere la svolta per continuare questa stagione in meglio.
Ne esce sconfitto Stefano Pioli. Nonostante il gol annullato, il Milan non ha mai dato l’impressione di poter sfondare, eccetto nei minuti finali, quando sono saltati gli schemi. I rossoneri patiscono sicuramente le assenze, ma come atteggiamento non si sono dimostrati all’altezza di quello che è un big match. Non tutto è compromesso, però bisogna evitare di imboccare un tunnel negativo che possa portare degli problemi psicologici.
Salernitana-Inter 0-5 (11’ I. Perisic, 33’ D. Dumfries, 52’ A. Sanchez, 77’ L. Martinez, 87’ R. Gagliardini)
L’Inter è un rullo compressore, anche la Salernitana è stata schiacciata come se nulla fosse. Partita senza storia che ha una sola traccia: i nerazzurri che attaccano e si divertono; i granata che quasi mai provano ad accennare una reazione. Serve solo uno stacco aereo di Ivan Perisic su calcio d’angolo per aprire le porte al turbine interista. Denzel Dumfries troverà poi la rete del raddoppio. Nella ripresa c’è spazio per i gol di Alexis Sanchez, Lautaro Martinez e Roberto Gagliardini. Reti che chiudono il conto di un testacoda surreale, con la prima della classe lanciatissima e l’ultima con vari problemi che fanno dubitare dell’immagine della Serie A.
Ennesima prova di forza per gli uomini di Simone Inzaghi. Partita dominata dal primo all’ultimo istante, senza lasciar scampo all’avversario, chiunque esso sia. E pian piano la tendenza diviene sempre più ordinaria, con la sfidante che deve temere per non essere schiacciata. Per Stefano Colantuono e i suoi il discorso non va fatto sul match, perché oggettivamente più di così non si può fare. Bisogna cercar di comprendere quanto di credibile ci sia in Serie A. La questione della Salernitana è brutta figura per tutto il nostro calcio. Non ci si è mostrati in grado di gestire una situazione che mai sarebbe dovuta nascere. A farne le spese, come al solito, sono gli appassionati di questo sport (non solo tifosi salernitani), che giorno dopo giorno osservano cose sempre più inspiegabili.
Atalanta-Roma 1-4 (45+1’ B. Cristante (A) – 1’, 82’ T. Abraham, 27’ N. Zaniolo, 72’ C. Smalling)
Successo di fortissimo impatto della Roma, che travolge l’Atalanta. Dopo appena un minuto, arriva il vantaggio giallorosso ad opera di Tammy Abraham. Gli orobici provano da subito a rendersi pericolosi, ma la difesa avversaria regge senza troppi problemi. Anzi, su una ripartenza Nicolò Zaniolo trova la rete del raddoppio. I bergamaschi cercano in tutti i modi di recuperare lo svantaggio, riuscendo a colpire solo nel finale di primo tempo, dove da un tiro di Luis Muriel nasce uno sfortunatissimo autogol di Bryan Cristante.
Nel secondo tempo, il copione della sfida non cambia. I padroni di casa credono fortemente di poter agguantare il pareggio. Ma la rete di Duvan Zapata è annullata per un fuorigioco di José Luis Palomino. Saranno i capitolini a trovare ancora la via del gol, ancora una volta con Chris Smalling, che finisce sul tabellino dei marcatori per la seconda volta consecutiva. Nel finale, Abraham sigla la sua doppietta personale, dando il via alla festa dei suoi.
Miglior partita stagionale per la squadra di José Mourinho. Per giunta arrivata durante un big match, che spesso sono risultati fatali ai suoi. La prestazione difensiva è stata eccellente, i contropiedi ancora di più. Il tecnico portoghese ha saputo individuare i punti deboli degli avversari per poi colpirli con forza. Una vera e propria lezione di calcio, degna di un maestro di questo sport. Ora l’obiettivo è quello di ritrovare la giusta serenità e continuità per poter riprendere il passo di inizio stagione.
Sconfitta per gli uomini di Gian Piero Gasperini. In questa sfida, la fase difensiva dei suoi si è dimostrata fin troppo vulnerabile alle veloci ripartenze giallorosse. Questi aspetti ai punti possono risultare decisivi, specie se si tratta di dover provare a raggiungere la vetta della classifica. Non sarà sicuramente una sconfitta a ridimensionare il livello dei nerazzurri, però se si vuole lottare per il tricolore c’è bisogno di lavorare anche su queste problematiche, altrimenti arriveranno altre sconfitte simili.
Bologna-Juventus 0-2 (6’ A. Morata, 69’ J. Cuadrado)
La Juventus vince in casa del Bologna e mette pressione a chi le sta sopra. I padroni di casa approcciano bene il match, ma a passare in vantaggio sono gli ospiti, per mano di Alvaro Morata. L’atteggiamento dei felsinei lo si nota durante il primo tempo, quando provano a creare, seppur creando pochi pericoli. I bianconeri invece non riescono a trovare il raddoppio.
Nella ripresa gli emiliani partono forte, costringendo gli avversari ad affidarsi alle ripartenze. Il gioco c’è ed anche la produzione offensiva, che però non porta i frutti sperati, risultando spesso inefficace. Sarà proprio la Vecchia Signora a segnare, con un gol capolavoro di Juan Cuadrado. In questo momento finisce la partita dei rossoblù, mentre gli avversari aumentano la produzione offensiva, senza però ampliare ulteriormente il vantaggio.
Vince la squadra di Massimiliano Allegri. È un successo importante per mettere pressione alle avversarie e avvicinarsi alla zona Champions League. La Juventus è dura a morire, e difficilmente mollerà la presa. Resta però il problema della scarsa capacità realizzativa. Le palle gol non mancano, però non sempre vengono finalizzate, e questo dato in alcuni match può risultare fatale. Lavorare su questo aspetto è il primo passo per poter crescere.
Sinisa Mihajlovic ne esce sconfitto. È il terzo ko di fila per i suoi, e anche se è presto per parlare di crisi, bisogna mettere i piedi per terra. Aspettarsi un Bologna in grado di lottare per l’Europa è abbastanza folle, a meno di enormi stravolgimenti di classifica. Il progetto dei felsinei è a lungo termine, e al momento sta vedendo un andamento sicuramente migliore rispetto alla stagione scorsa. Parlare in questo momento di crisi o eventuali fallimenti è sbagliato.
Fiorentina-Sassuolo 2-2 (51’ D. Vlahovic, 61’ L. Torreira – 32’ G. Scamacca, 37’ D. Frattesi)
Pareggio divertente quello visto tra Fiorentina e Sassuolo. I ritmi sono altissimi e arrivano occasioni da entrambe le parti, anche se ad avere il maggior numero di opportunità sono i viola. Ci provano più volte i padroni di casa, ma andando solo vicino al vantaggio. Gli ospiti però non sono venuti a guardare, e hanno provato a dire la loro in ogni modo, anche con ottime ripartenze. Sono state queste a portarli in vantaggio con un altro gran gol di Gianluca Scamacca. Qualche minuto più tardi arriverà il raddoppio per merito di Davide Frattesi. Il forcing dei toscani è stato placato anche da una grande partita di Andrea Consigli, che in più occasioni ha salvato i suoi.
Nella ripresa, gli attacchi dei gigliati vanno avanti, tanto che è questione di minuti perché il solito Dusan Vlahovic riapra la partita. Il gol del pareggio arriverà per merito di Lucas Torreira, bravo ad anticipare la difesa avversaria. Tuttavia, la sfida verrà cambiata dall’espulsione di Cristiano Biraghi, che costringe i viola ad essere più prudenti, senza però rinunciare di siglare la terza rete. Gli emiliani non sono riusciti ad approfittare della superiorità numerica. Motivo per cui il match termina con un pareggio molto divertente.
Primo pareggio in questo campionato per la banda di Vincenzo Italiano. Il calcio espresso dalla Fiorentina è bellissimo, e l’attuale posizione di classifica meritatissima. L’espulsione di Biraghi ha sicuramente complicato i piani. Ma ancora una volta, resta impressa l’ennesima grande prestazione dei viola, una squadra coraggiosa che propone anche in situazioni in cui in molti cercherebbero di evitare grossi rischi.
Buona partita per gli uomini di Alessio Dionisi. La sfida ha costretto il Sassuolo a momenti di sofferenza, motivo per cui i due gol realizzati possono essere una grossa soddisfazione. I neroverdi non smettono mai di credere nelle proprie idee, e anche dinanzi alle difficoltà riescono a proporre un bel calcio. E intanto il livello inizia a salire sempre di più. La seconda parte di stagione potrebbe riservare grosse sorprese.
Lazio-Genoa 3-1 (36’ Pedro, 75’ F. Acerbi, 81’ M. Zaccagni – 86’ F. Melegoni)
Sorride la Lazio, che ha la meglio sul Genoa. I biancocelesti approcciano abbastanza bene al match e mantengono bene il possesso palla, creando più di un pericolo agli avversari. I rossoblù provano a mantenere il pallone, senza però dimostrarsi abili nel farlo. Motivo per cui ad avere occasioni saranno esclusivamente i padroni di casa. La rete del vantaggio è firmata da Pedro. Il grifone quasi non prova a reagire, risultando inefficace in fase offensiva.
Nella ripresa di emozioni se ne vedono ben poche. I padroni di casa cercano di gestire il risultato senza scoprirsi in maniera eccessiva. Gli ospiti non riescono quasi mai a impensierire la difesa degli avversari. Sarà l’ingresso di Luis Alberto a scuotere il match. Lo spagnolo, da calcio d’angolo, trova l’assist per la testa di Francesco Acerbi e il conseguente raddoppio. Sempre ad opera sua, uno splendido pallone per Mattia Zaccagni, che mette il sigillo sul match. Nel finale c’è spazio anche per il gol di Filippo Melegoni, che serve solo a rendere il passivo meno amaro ai liguri.
Maurizio Sarri ritrova il sorriso. Non si può parlare di successo sarrista, ma un risultato simile può aiutare a scacciare i fantasmi che si sono aleggiati in queste ultime uscite. Specie in una sfida dove l’assenza di Ciro Immobile poteva portare ulteriori problemi. Male la squadra di Andriy Shevchenko. Ancora una volta, i suoi risultano inefficaci in fase offensiva. È troppo poco per sperare di salvarsi. A gennaio servirà una grossa mano sul mercato per evitare la retrocessione.
Torino-Hellas Verona 1-0 (26’ T. Pobega)
Il Torino soffre, ma ottiene una vittoria importante ai danni dell’Hellas Verona. La partita inizia con una fase di studio da parte di entrambe le compagini. L’equilibrio vige fino all’episodio della svolta. Giangiacomo Magnani stende Tonny Sanabria lanciato in porta e viene espulso. Dalla punizione ne nasce una mischia su cui il più veloce di tutti è Tommaso Pobega, che porta in vantaggio i suoi. Gli scaligeri non si arrendono e cercano fin da subito il gol del pareggio.
È però nella ripresa che i loro attacchi si faranno più pericolosi, e servirà spesso l’abilità di Vanja Milinkovic-Savic per tenere inviolata la porta granata. Gli assalti dei veneti si fanno sempre più pericolosi, e costringono gli avversari ad una partita di sofferenza. Nonostante l’inferiorità numerica, l’Hellas c’è, con la sfortuna che il gol del pari non arriva.
Vittoria di enorme peso per gli uomini di Ivan Juric. Un successo che è un po’ l’opposto di quanto accaduto in altre situazioni, dove è stato il Toro a giocare bene e a perdere punti in maniera anche immeritata. C’è ancora un’enormità di lavoro da fare per poter riportare questa squadra in alto, però la strada è quella giusta. Oltre il gioco, servono i risultati, e questi spesso sono mancati ai granata. Un esito del genere ci sta tutto.
Sconfitta dolorosa per la squadra di Igor Tudor. L’espulsione ha reso più complicati i piani. Ciò che però non è mai mancato è l’atteggiamento. Questa è una cosa decisamente positiva, perché è così che l’Hellas Verona si è portato a ridosso delle posizioni medio-alte della classifica. Bisogna andare avanti per questa traccia e i risultati ritorneranno. Non è tutto da buttare quel che si è visto in questa sfida.
Spezia-Empoli 1-1 (50’ R. Marchizza (A) – 71’ D. Nikolau (A))
Pareggiano Spezia ed Empoli. Ad avere maggiormente il pallino del gioco sono gli ospiti, mentre i padroni di casa cercano di reggere e di affidarsi alle ripartenze. Motivo per cui le occasioni più pericolose capitano proprio ai toscani. Ma il primo tempo si conclude sullo 0-0. Nella ripresa però a passare in vantaggio sono gli aquilotti, per un autogol di Riccardo Marchizza. Tuttavia, gli empolesi non hanno cambiato approccio alla partita e vanno alla ricerca del pari con coraggio, che arriva al minuto 71. Anche in questa occasione, si tratta di un autogol, stavolta di Dimitros Nikolau. Fino ai momenti conclusivi della sfida a tentare di portare i tre punti a casa sono gli ospiti, che però devono accontentarsi del pareggio.
Per la squadra di Aurelio Andreazzoli arriva un pari. La prestazione è stata buona e ancora una volta l’Empoli ha dato prova di esprimere un buon calcio. Non si tratta certamente di due punti persi, ma di un buon riscontro. Per gli uomini di Thiago Motta è la prova che si può ancora credere nella salvezza. I suoi sono stati in grado di combattere, anche in un momento di enorme sofferenza contro una squadra che impone certi ritmi. Avere delle idee e crederci fino alla fine sono aspetti che risultano fondamentali nella lotta per non retrocedere. Roba che di sicuro non manca allo Spezia.
Sampdoria-Venezia 1-1 (1’ M. Gabbiadini – 87’ T. Henry)
La Sampdoria passa avanti quasi subito, ma viene ripresa nel finale dal Venezia. Il gol del vantaggio della Samp arriva quasi subito per merito di Manolo Gabbiadini. La reazione dei lagunari non si fa attendere. Riescono a dare battaglia ma senza incidere più di tanto. Nella ripresa i padroni di casa dominano, ma sprecando in più di un’occasione, mentre gli arancioneroverdi hanno cercato di agguantare il pari, senza però creare grossi pericoli. Però, l’atteggiamento è quello giusto e al minuto 87 il pareggio arriva. A trovarlo è Thomas Henry, con una rete bellissima. Il match finisce così e per i blucerchiati sa molto di beffa.
Per gli uomini di Roberto D’Aversa suonano come due punti buttati. Queste partite dall’esito incerto vanno chiuse, per evitare beffe finali. È mancata la capacità di finalizzare le molteplici occasioni avute. Tuttavia, la posizione di classifica non è negativa, e alcuni schemi sembrano funzionare. Punto d’oro per la squadra di Paolo Zanetti. Il lavoro dell’allenatore è impressionante, e quella che sembrava una compagine destinata a retrocedere sta invece dando battaglia con grande coraggio. Una delle realtà più sottovalutate e apprezzabili di questo campionato.
Cagliari-Udinese 0-4 (4’ J. Makengo, 45’, 69’ G. Deulofeu, 50’ N. Molina)
Colpo esterno dell’Udinese, che ha la meglio su un Cagliari decisamente troppo arrendevole.Partita che di fatto si decide dopo una manciata di minuti. Un errore difensivo dei rossoblù permette a Jean-Victor Makengo di portare in vantaggio i suoi. I padroni di casa scompaiono dal match e quasi non provano a reagire, mentre gli ospiti sono ben ordinati e abili a sfruttare le proprie occasioni, come la punizione dello 0-2, calciata da Gerard Deulofeu. Nella ripresa dopo alcuni minuti Nahuel Molina lascia partire un tiro da favola che vale il terzo gol dei friulani. Le cose si mettono ancora peggio per gli isolani a causa dell’espulsione di Razvan Marin, per fallo su Makengo. Sarà ancora Deulofeu a segnare, ancora una volta con una rete capolavoro.
Esito nerissimo per gli uomini di Walter Mazzarri. Il Cagliari non ha provato nemmeno a reagire, arrendendosi davanti alle difficoltà. Per salvarsi serve una testa completamente diversa. Così si rischia solamente di sprofondare nelle problematiche mentali che hanno condizionato gli ultimi anni dei sardi. Gabriele Cioffi sembra aver trovato la quadra per l’Udinese. La squadra gioca bene ed è distante a sufficienza dai discorsi più preoccupanti. Quello che appariva come un traghettatore in attesa di ingaggiare un altro tecnico può divenire un uomo di spicco per i bianconeri.