Il peso delle assenze

Piove sul bagnato in casa Napoli ultimamente e non solo dal punto di vista climatico. La formazione messa stasera da Spalletti, sostituito in panchina per due giornate da Dominichini, è una mera invenzione di emergenza di una squadra falcidiata da infortuni più o meno seri.

L’epilogo della serata sembrava già scritto in partenza, con il gol di Malinovsky a rendere la strada insidiosa ed in salita. La nota positiva è il ritorno del tifo organizzato che non ha smesso di incitare i giocatori e dar loro animo nonostante le nette difficoltà. L’Atalanta squadra eccellente nelle ripartenze e nella costruzione di gioco offensiva, si è palesata limitata nel difendere, con gli uomini troppo alti, lasciando spazi ai velocisti come Lozano e Di Lorenzo, proprio come lo scorso anno uscita con le ossa rotte dall’allora San Paolo. E proprio quando meno ci si aspetta un cambiamento positivo, ci ha pensato Zielinski a ristabilire la parità con la sua quinta rete in campionato, l’ennesima fondamentale per trascinare la squadra in acque meno insidiose. È bastato poco nel secondo tempo per cambiare incredibilmente il risultato, con Mertens che ha ribadito la sua voglia di essere ancora importante e al centro di questo progetto, chiamato a sostituire Osimhen nel miglior modo possibile.

L’ennesimo infortunio, quello di Lobotka questa volta che stava trovando continuità e intelligenza tattica, ha rotto gli equilibri a centrocampo favorendo le qualità di ripartenza degli ospiti, che hanno messo k.o. definitivamente le speranze degli azzurri. Un 2-3 pesantissimo, che cambia la classifica e forse qualche certezza. Un momento che passerà, con l’obiettivo Champions, però, sempre in prima linea.

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