Mertens, la moglie Kat: “Abbiamo respinto offerte per restare a Napoli. Contratto? Ecco cosa farei”

Kat Kerkhofs, moglie di Dries Mertens, ha rilasciato una lunga intervista a HLN.be, in cui ha parlato dell’amore che entrambi nutrono per Napoli. Le sue parole:

SUL RAPPORTO CON MERTENS – Ha cambiato la mia vita, lo conosco da quando avevamo 11 anni, era un compagno di classe della mia vicina che mi parlava sempre di lui. Lui mi chiamò un giorno per una festa di compleanno, ma io non risposi. Poi ci incontrammo qualche anno dopo, andammo a mangiare un kebab e mi innamorai. Era già un calciatore, quindi gli dissi che se voleva vedermi ancora dovevamo fidanzarci ufficialmente. E ora sono 17 anni, lui c’è sempre stato nella mia vita. A volte ci sono alti e bassi, ma è la cosa più dolce che ci sia”.

L’ARRIVO A NAPOLI“Avevo 24 anni quando ricevette l’offerta, che insieme decidemmo di accettare. Non sapevamo cosa ci aspettava: Oggi, dopo nove anni, dico che Napoli e l’Italia ci hanno formati. In quel periodo Dries stava valutando di andare in Russia per soldi, la nostra vita sarebbe stata diversa, penso che ci saremmo dovuti spostare ogni anno. Invece abbiamo scelto l’Italia consapevolmente e abbiamo anche respinto offerte per restare qui”.

L’AMORE PER NAPOLI“Non so se torneremo in Belgio un giorno, non abbiamo ancora deciso. Abbiamo entrambi la nostra vita a Napoli; Dries è un dio e io ho impegni e amici, non voglio essere soltanto la moglie di Mertens. La gente pensa che devo la mia carriera a lui, ma in realtà ho anch’io talento. Anzi, penso che senza Dries sarebbe stato ancora più facile fare tv, avendo più tempo per i miei progetti. Il mondo della televisione è severo, pensano sia solo sua moglie… le donne sono trattate diversamente e questo mi rende triste”.

SULLA VITA PRIVATA – “A volte non riesco a gestire bene la debolezza, ma cerco di non appesantire Dries per non dargli preoccupazioni. A volte brontolo e lui mi dice di guardarmi intorno, di vedere dove vivo e cosa ho. So che ha ragione, ho una vita molto bella. Juliette, il nostro cane, mi dona sempre un sorriso: l’abbiamo cresciuta come una figlia, è la nostra famiglia. A volte dorme anche nel nostro letto, lei ci ha ha resi mamma e papà per la prima volta”

SUL FIGLIO IN ARRIVO – “Quando ho scoperto di essere incinta speravo fosse femmina, volevo che Dries rivivesse l’esperienza di mio padre e che sentisse l’amore di una ragazzina nei suoi confronti. Io ho perso mio padre a 16 anni, mi manca molto. Quando ho scoperto che era un maschio ci ho messo un po’ ad abituarmi ma l’idea di avere un nuovo grande amore maschile nella mia vita mi conforta. Ora sono in Belgio, ma tornerò in Italia quando partorirò perché voglio che Dries sia con me. Su questo tema il mondo del calcio non è molto umano: se partorirò il giorno di una partita non gli permetteranno di venire. Io non voglio costringerlo a fare nulla di sbagliato, ma vorrei che facesse la scelta giusta”.

SUL CONTRATTO CON IL NAPOLI“Io rimarrei a Napoli, abbiamo trovato un paradiso nascosto in un guscio ruvido. Quando abbiamo un po’ di tempo libero stiamo a casa e ordiniamo al McDonald’s. Guardiamo una serie insieme, è un nostro momento. Siamo dei privilegiati, abbiamo una bella vita, ma non vedo l’ora che finisca di giocare. A Napoli non possiamo uscire, tutti pensano di poter ottenere un pezzo di lui e non è divertente, ma non so come sarà la sua vita quando smetterà. Mi chiedo come si sentirà quando gli servirà un’adrenalina che ora è abituato ad avere giocando davanti a 50 mila persone, ma lui mi risponde che se la godrà e basta”.

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