Il Punto Sul Campionato. Spettacolo tra Roma e Napoli. Il Milan aggancia la vetta. Un punto per Inter e Juve. Altro tracollo della Lazio. Tutti i temi della nona giornata.

La nona giornata di Serie A ha consegnato alcuni verdetti molto interessanti quanto diretti. Matura un divertente pareggio tra Roma e Napoli, due squadre che trovano nuove conferme soprattutto dal lato caratteriale. Vince e agguanta la vetta il Milan, che riesce a superare il Bologna in una partita che si è rivelata più impegnativa e folle del previsto. Un punto a testa per Inter e Juventus, sfida che lascia ancora degli interrogativi. Non bene l’Atalanta, che contro l’Udinese non va oltre l’1-1. Malissimo la Lazio (ora in ritiro), travolta dall’Hellas Verona per 4-1.

Roma-Napoli 0-0

È uno spettacolo quello andato in scena all’Olimpico. Una partita giocata su ritmi altissimi, grandissima intensità e talvolta anche sul filo dei nervi. Il primo tempo, anche grazie all’enorme solidità difensiva delle due squadre, ha visto poche grandi occasioni. Su tutte, spicca quella di Tammy Abraham. Gli ospiti hanno però dato maggior impressione di far male con il pallone tra i piedi.

La seconda frazione di gioco è uno spot per il calcio. Ritmi elevatissimi e azioni da una parte all’altra del campo. I duelli a centrocampo non sono mai banali, sembra di assistere ad una battaglia. Il Napoli prova a fare la partita, con la Roma che cerca di difendere. Ci prova Victor Osimhen, ma il nigeriano centra per due volte il legno. È proprio in questo momento che i giallorossi vengono fuori, sfiorando anche il vantaggio con Gianluca Mancini. Il resto della partita sarà segnato da azioni da una parte all’altra, senza un singolo minuto di pausa. Il risultato finale è un giusto pareggio.

Luciano Spalletti trae altre indicazioni positive. Si sarà anche interrotta la striscia di vittorie consecutive, ma per quanto mostrato sul campo, il Napoli ha dimostrato ampiamente di meritare le zone altissime della classifica. L’impressione è quella che gli azzurri fossero superiori col pallone tra i piedi. Non c’è più l’alibi di aver giocato contro una squadra non da alta classifica, questo Napoli può tranquillamente giocarsela per lo scudetto. E se le prestazioni nei match di punta sono queste, arriveranno tante soddisfazioni.

Risponde con forza la squadra di José Mourinho. Il brutto ko in Conference League poteva portare qualche scricchiolio. Invece è arrivata una risposta di forza e di carattere. L’esempio più lampante è la prova stoica dei due centrali: Gianluca Mancini e Roger Ibañez. Mai una sbavatura da parte loro, e un gol salvato su Victor Osimhen che merita più di una citazione. C’è del gap con le primissime della classifica, ma la sua squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti in questo folle campionato.

Bologna-Milan 2-4

Quinta vittoria consecutiva per il Milan che espugna il Dall’Ara e aggancia la vetta, in una partita che però merita di essere raccontata. A provarci sono i padroni di casa, ma a trovare il gol del vantaggio sono i rossoneri grazie a Rafael Leao. È in questo momento che i rossoblù perdono la concentrazione. Adama Soumaoro, per un fallo da ultimo uomo su Rade Krunic, lascia i suoi in inferiorità numerica. Ne approfitta il Milan che prende il controllo della partita e raddoppia con Davide Calabria su un errore della difesa del Bologna.

Nella ripresa, gli ospiti calano di concentrazione, lasciando la possibilità agli emiliani di tornare in partita. È il preludio ad un qualcosa di inimmaginabile. Su calcio d’angolo di Musa Barrow, Zlatan Ibrahimovic trafigge la propria porta. Nel giro di due minuti, arriverà anche il gol del pari: Barrow, su un’azione ben costruita,è molto bravo a battere Ciprian Tatarusanu. I rossoneri sono in difficoltà, ma al minuto 58 avviene un colpo di scena: Roberto Soriano, già ammonito, stende Fode Ballo Toure, venendo così espulso con l’ausilio del Var. Il Bologna, ormai in 9, prova a difendere strenuamente il pareggio, il Milan tenta un palleggio che risulta spesso improduttivo. C’è bisogno di un tiro da fuori di Ismael Bennacer per sbloccare la partita, che poi verrà chiusa da Ibrahimovic con un gol capolavoro per il 2-4 finale.

Stefano Pioli vince ancora, ma stavolta l’unica cosa positiva è il risultato. I tre punti sono fondamentali, soprattutto considerando l’emergenza. Ma la partita ha visto il Milan rimettere in discussione un discorso che sembrava chiuso, e soprattutto di far fatica a sbloccare la pratica in doppia superiorità numerica. Se in altre occasioni i suoi uomini hanno brillato per gioco, stavolta non si può dire lo stesso. Nella prossima partita contro il Torino ci sarà anche il bisogno di ritrovarlo, quell’arma che ha portato i rossoneri tanto avanti nell’ultima annata.

Perde la squadra di Sinisa Mihajlovic, ma non è questo il giorno in cui rimanere delusi. I suoi uomini hanno giocato una partita di grande orgoglio, prima rimontando un doppio svantaggio, poi reggendo in nove uomini finché è stato possibile. Un segnale molto positivo, specie pensando a quanto si è detto sul Bologna negli ultimi tempi. La squadra è buona e compie il suo dovere. Certo, chiedere l’Europa è decisamente esagerato, ma la possibilità di togliersi qualche sfizio rimane. Il Napoli dovrà prendere appunti per la prossima partita.

Inter-Juventus 1-1

Il derby d’Italia finisce con il risultato di 1-1. Non una partita divertentissima quella tra Inter e Juventus, che si chiude con un pari che sa di beffa per i padroni di casa, mentre per gli ospiti è un punto d’oro. La prima frazione di gioco non vede grandissime emozioni. A passare in vantaggio sono i nerazzurri: un tiro di Hakan Calhanoglu finito sulla traversa è stato ribadito in rete da Edin Dzeko. I padroni di casa saranno in grado di gestire il risultato, mentre i bianconeri si affideranno soprattutto a giocate individuali.

Nella ripresa per la Juve entrano in campo Paulo Dybala e Federico Chiesa. È allora che si va a creare qualche grattacapo presso la retroguardia avversaria, ma nulla di sorprendente. Al minuto 87, arriva un discusso episodio. L’arbitro Maurizio Mariani va a rivedere al Var un contatto di Denzel Dumfries ai danni di Alex Sandro e decide che è calcio di rigore per i bianconeri scatenando la furia di Simone Inzaghi, che verrà espulso. Dybala trasformerà pareggiando il risultato.

Pareggio che sa di beffa per gli uomini di Simone Inzaghi. La partita sembrava sotto controllo, ma è stata riacciuffata all’ultimo. Potevano essere tre punti importantissimi, invece bisognerà accontentarsi del pareggio. La conferma è quella che l’organico è forse il migliore del campionato, e che dunque, c’è tempo per poter iniziare a correre. Bisogna lavorare sulla tenuta, perché non sempre i nerazzurri durano per tutti i 90 minuti.

Punto d’oro per la Juventus di Massimiliano Allegri. Al momento, i suoi uomini non possono proporre un qualcosa di diverso, se non la tipica traccia di gioco del tecnico toscano. Bisogna completare il lavoro dal punto di vista caratteriale, per poi iniziare a lavorare a qualche soluzione alternativa, perché l’attuale modo di giocare non può risultare fruttuoso per sempre.

Atalanta-Udinese 1-1

L’Atalanta non va oltre l’1-1 contro l’Udinese. Non è mai una partita facile per i bergamaschi, reduci dalla trasferta europea di Manchester e con l’infermeria piena. I padroni di casa hanno provato a imporre il loro ritmo e gioco, ma gli ospiti si sono organizzati molto bene, limitando le intenzioni degli avversari e in caso, ripartendo con pericolosità. È il risultato di un primo tempo in cui la Dea, nonostante il palleggio, si è affidata a giocate individuali e l’Udinese ha anche sfiorato il gol.

Però, durante la ripresa, il lampo arriva. Ruslan Malinovskyi riesce a bucare la porta di Marco Silvestri. È allora che gli orobici tentano di gestire il risultato, senza correre grandi rischi. I bianconeri però, hanno il merito di non arrendersi mai. E vengono premiati negli ultimi istanti di partita. Norberto Beto indirizza in porta un calcio d’angolo battuto da Lazar Samardzic. Finisce con il risultato di 1-1.

Per gli uomini di Gian Piero Gasperini ciò che sta influendo sul rendimento sono sicuramente le assenze. Calciatori come Robin Gosens e Matteo Pessina sono importantissimi per questa squadra. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il fattore esplosività della Dea. Non è un mistero che i nerazzurri maturano col tempo. Nelle ultime uscite sono arrivati degli sprazzi del calcio ammirato negli ultimi anni. Nei prossimi incontri sarà necessario recuperare la continuità.

Una grande soddisfazione per Luca Gotti. Il suo lavoro sulla panchina friulana è eccellente. Il tecnico è in grado di portare sia idee che solidità alla propria squadra. Una partita del genere è un premio a quanto questa squadra ha mostrato negli ultimi anni. Il talento di calciatori come Samardzic e Beto non può passare inosservato. Saranno un’arma in più per l’allenatore.

Hellas Verona-Lazio 4-1

Brutto tracollo della Lazio in casa dell’Hellas Verona. Il passivo di 4-1 è molto pesante. Partita di chiara matrice scaligera, che ha un grande protagonista su tutti: Giovanni Simeone. L’attaccante argentino è autore di un magnifico poker. Due i gol per tempo per lui, che hanno indirizzato la partita in maniera molto chiara. I biancocelesti hanno provato a reagire all’inizio del secondo tempo, per merito della rete di Ciro Immobile. Ma a nulla sono serviti gli attacchi sul 2-1 e sul 3-1. Gli ospiti giocano male. Sembra di vedere i lontani parenti degli uomini che hanno sconfitto l’Inter.

A Maurizio Sarri tocca rivedere qualcosa. Se il rendimento nei big match è buono, non si può dire lo stesso per altre partite di campionato. Quest’incontro è assolutamente da dimenticare, così come altre sfide, su tutte il brutto ko contro il Bologna. La sua Lazio ha bisogno di tempo per venire fuori, e ripensare di tirar su lo stesso progetto creato con il Napoli è fantascienza. Il ritiro servirà per riordinare le idee e preparare al meglio un filotto di sfide molto impegnative. Gli incontri contro Fiorentina, Atalanta e Marsiglia in Europa, diranno molto sui biancocelesti.

Festa per gli uomini di Igor Tudor. È un successo meritato per i suoi, soprattutto per le grandi prove mostrate fino ad ora da quando il croato siede sulla panchina scaligera. Lottare per la salvezza ormai sembra acqua passata, con la zona retrocessione che dista 5 punti. Ci si può concentrare con più calma e attenzione per disputare una stagione tranquilla, senza dover temere gravi ripercussioni sui propri obiettivi.

Fiorentina-Cagliari 3-0

Torna a ruggire la Fiorentina, che dopo il ko contro il Venezia, travolge il Cagliari con il risultato di 3-0. Partita senza storia, con i viola che mantengono il pallino del gioco per tutta la durata dell’incontro, con il Cagliari che ha cercato di difendersi. La prima rete dei padroni di casa è un calcio di rigore tirato in via eccezionale da Cristiano Biraghi. L’incontro prosegue con lo stesso copione, e la Fiorentina non ha problemi a raddoppiare con Nico Gonzalez. Nella ripresa, c’è spazio per Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, inizialmente fischiato, si prende gli applausi dopo aver segnato un gol stupendo. Il risultato non cambia, nonostante i toscani potessero arrotondare ulteriormente il punteggio.

Torna al successo la squadra di Vincenzo Italiano, e soprattutto a convincere. I suoi uomini ritrovano quel gioco esaltante che li ha caratterizzati in questa stagione. La sconfitta della scorsa giornata magari è solo un incidente di percorso. L’obiettivo è ora quello di proseguire per questa strada Continua l’agonia del Cagliari di Walter Mazzarri, che avrà tantissimo da risolvere. È una situazione molto dura, quasi un dramma se si pensa alla buona dose di cui dispongono i sardi. Bisogna recuperare soprattutto dal punto di vista psicologico, prima che sia troppo tardi.

Sassuolo-Venezia 3-1

Vince e convince il Sassuolo, che torna alla vittoria battendo il Venezia con il risultato di 3-1. Tuttavia, il match non ha visto un monologo neroverde sin dall’inizio. Nella prima frazione di gioco si vedono ritmi lenti, fino al gol degli ospiti. David Okereke, con una perla, porta avanti i lagunari. È però questione di minuti, e il solito Domenico Berardi pareggia i conti. La ripresa vede i padroni di casa giocare con tutt’altro atteggiamento e voglia. L’autorete di Thomas Henry è il preludio a un dominio dei neroverdi. Da allora in poi, in campo si vedrà solo il Sassuolo. Il 3-1 è firmato da Davide Frattesi. Da allora, gli ospiti provano a reagire, fermandosi però ai due gol annullati a Francesco Forte.

Ritrova la vittoria la squadra di Alessio Dionisi, in una partita in cui si sono potute vedere alcune interessanti trame di gioco. Resta però, il problema della definizione. Gli emiliani sono spesso imprecisi nell’ultimo passaggio. Però, il risultato è arrivato, così come le buone indicazioni. Battuta d’arresto per gli uomini di Paolo Zanetti, in una partita poco fortunata. Il Venezia dovrà ripartire dalle ultime prestazioni, dimenticando questo ko. Il prossimo impegno con la Salernitana può essere una buona occasione per ottenere dei punti fondamentali.

Torino-Genoa 3-2

Fuochi d’artificio allo stadio Grande Torino, dove i padroni di casa hanno battuto per 3-2 il Genoa, che ora vede complicarsi il suo cammino. Il primo tempo è un monologo granata, con gli ospiti assenti. A portare in vantaggio il toro è il gol di Tonny Sanabria. Tommaso Pobega invece firmerà il gol del 2-0.

Nella ripresa il grifone torna in partita con la forza dei cambi e con il carattere. Dopo un gol annullato al Torino (autogol di Johan Vasquez) i rossoblù riescono ad accorciare le distanze grazie al solito Mattia Destro. La squadra di casa non ci sta, e poco dopo torna avanti di due lunghezze: a firmare il gol è Josip Brekalo. È allora che gli ospiti si riversano in avanti riaccorciando le distanze con Felipe Caicedo. Il forcing finale spaventa i padroni di casa, che però riescono a tenere.

È un successo fondamentale per la squadra di Ivan Juric. Quello che serviva, nella partita che serviva. Rimettere in piedi il Torino non è un compito facile, per cui il lavoro del tecnico croato sarà prima quello di rimettere in carreggiata la squadra e permetterle di disputare un campionato tranquillo, poi magari di ambire a qualcosa di più.

Rischia il posto Davide Ballardini. Al Genoa non manca il cuore, ma non basta per andare avanti. Certo, scaricare le responsabilità sull’allenatore sarebbe un grave errore. Ma i risultati non sono confortanti. C’è del lavoro da fare come assemblare una squadra, e cambiare guida tecnica potrebbe essere un grave errore.

Sampdoria-Spezia 2-1

Tira un sospiro di sollievo la Sampdoria, che batte lo Spezia superandolo in classifica. Grande protagonista del primo tempo è Antonio Candreva. Dai suoi piedi nasce l’autogol di Emmanuel Gyasi e il gol del 2-0. Gli spezzini provano anche a impensierire la retroguardia doriana, ma senza successo. La ripresa vede gli ospiti decisamente più propositivi, ma senza riuscire a segnare. I padroni di casa si chiudono in difesa, dando la possibilità allo Spezia di creare qualcosa in più. Infatti arriva il bel gol di Daniele Verde, ma non basta.

È una vittoria che porta via i pensieri peggiori per gli uomini di Roberto D’Aversa, che probabilmente salva la sua panchina. Certo, ci sarà da lavorare, ma i tre punti erano fondamentali per evitare di essere risucchiati. Perde la squadra di Thiago Motta, che deve far fronte a un enorme numero di assenze, ma il cui rendimento inizia a preoccupare. Il tecnico è a rischio, e potrebbe non sedere più sulla panchina spezzina. Viste le circostanze, potrebbe rivelarsi una decisione infruttuosa. Vale la pena insistere sulla strada tracciata dall’allenatore italo-brasiliano.

Salernitana-Empoli 2-4

L’Empoli espugna l’Arechi, al termine di una partita che sembrava indirizzata, ma non ha mai smesso di stupire. L’inizio è shock, e vede gli ospiti andare addirittura sullo 0-3 dopo 13 minuti. Il vantaggio, dopo due minuti, è opera di Andrea Pinamonti. Raddoppierà Patrick Cutrone, al suo primo centro con i toscani. L’autogol di Stefan Strandberg sembra chiudere fin da subito i giochi. Il primo tempo, dominato dagli ospiti, si chiude con il calcio di rigore di Pinamonti. La ripresa vede la Salernitana crescere man mano, fino ad arrivare a controllare la partita. Franck Ribery sale in cattedra, e gioca una signora partita. Il suo assist per l’1-4 di Luca Ranieri è stupendo. Poco dopo, arriverà l’autogol di Adrian Ismajli a rimettere tutto in gioco. I granata dominano, ma la rimonta non riesce.

È un Empoli a due facce quello di Aurelio Andreazzoli. Una squadra in grado di proporre un calcio di alto livello, ma allo stesso tempo di calare vistosamente durante la partita. Va compiuto del lavoro sulla tenuta, perché le idee non mancano, e rischiare di subire una rimonta da un risultato di 0-4 è impensabile. Il primo tempo è ciò che bisognerà conservare di questa trasferta. Rimandato per il momento Stefano Colantuono, alla sua prima panchina in questa stagione di Serie A. Da dimenticare assolutamente il primo tempo. La ripresa ha lasciato intravedere la speranza di poter dire la propria, nonostante le tante difficoltà. Il prossimo incontro con il Venezia necessita di essere giocato con la stessa grinta della seconda frazione di gioco.

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