Spalletti come Boccaccio… il sogno continua, non svegliateci

Scriveva Paulo Coelho: “Solo una cosa rende impossibile la realizzazione del sogno: la paura di fallire”. Il sogno è per tutti un’esperienza che per un attimo rende i desideri più reconditi dell’animo umano, manifesti e palesi alla propria coscienza. Desideri dei quali forse neanche conoscevamo l’esistenza. Ci sono poi quei sogni dai quali mai nessuno vorrebbe svegliarsi. “Sognare ad occhi aperti” non necessariamente rasenta l’illusione, piuttosto può spronare al raggiungimento di traguardi importanti. Il sogno, insomma, non è solo un film riprodotto nella nostra mente, al contrario una meta che per raggiungere richiede coraggio, sacrificio e costanza. Un percorso fatto di insidie. Pietre di inciampo o trampolini di lancio? Tutto dipende dalla nostra predisposizione. Una cosa è certa: se tu sogni, puoi farlo.

“Abbiamo un sogno nel cuore”. Erano mesi, anni che il Diego Armando Maradona non cantava, ma soprattutto interpretava questo coro che tanto ci ha fatto diventare famosi nel 2018. Più che un coro forse un mantra, una massima, uno slogan che avevamo, come si fa spesso coi sogni, riposto nel cassetto. A tirarlo fuori ci ha pensato un certo Luciano Spalletti da Certaldo. Quella Certaldo che, oltre al mister Fiesole, ha dato i natali anche al poeta Giovanni Boccaccio. L’autore del Decameron e di numerose altre opere, in età adolescenziale lasciò la Toscana per soggiornare, insieme al padre, impiegato della ricca famiglia banchiera dei Bardi, nella città di Napoli. E fu proprio alla baia di Partenope che il poeta visse il suo periodo d’oro. La domanda sorge legittima. Oggi, dopo circa 700 anni, un altro uomo di Certaldo, si e ci appresta a far vivere un periodo d’oro qui a Napoli? Impossibile prevederlo, ma possiamo sognarlo. D’altronde, i sogni, scrive Boccaccio, “né sempre son veri né ogni volta falsi.”

L’orizzonte onirico a volte sa esser crudele, ma altre sa regalare inaspettate sorprese. Noi vogliamo crederci e non vogliamo essere svegliati. La pressione e la paura di sbagliare lasciatela ad altri. Dopo 2 anni tempestati da incubi e insonnia, la Napoli calcistica adesso vuole sognare e ne ha tutto il diritto. Cosa accadrà dopo, impossibile stabilirlo. Alla fine faremo i conti con la realtà. Intanto, ci godiamo il momento. Ci divertiamo. E quel che sarà, comunque andrà, sarà… sperando che alla fine ci sorprenderà.

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