Obiettivo Champions League Vol. 3 – Milan

Freschi di ritorno in Champions League dopo ben sette anni, i rossoneri quest’anno vorranno prima di tutto riconfermarsi nella “top four”, oltre che tornare a risplendere in Europa, quella che conta.

Una linea ben precisa

Quello del Milan è un modus-operandi che polarizza l’opinione pubblica.
Le perdite, entrambe a zero, di Donnarumma e Calhanoglu sono significative e, una società che si prende il rischio di far andare via due degli undici titolari della miglior stagione rossonera degli ultimi anni, è una società che sa di dover operare in maniera chiara e nel minor tempo possibile.

Non a caso l’acquisto di Maignan, portiere del Lille campione di Francia, è arrivato a mercato ancora chiuso il 27 maggio scorso. Operazione chiusa in tempi brevissimi dopo che il destino di Donnarumma era ormai segnato in direzione Parigi.
Un altro segnale importante, legato alla questione Calhanoglu, è stato quello di andare a confermare subito Brahim Diaz, riacquistandolo dal Real Madrid con un prestito biennale oneroso (3 milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a 22 milioni di euro. Questa volta, però, il fantasista avrà una responsabilità ben diversa: sarà il titolare. Il classe ’99 lo sa e non a caso ha scelto la numero 10, lasciata libera proprio dal trequartista turco.

Altra conferma importante è stata quella di Fikayo Tomori, insieme a Kjaer tra i migliori difensori della scorsa Serie A. Il difensore ormai ex Chelsea è stato riscattato dai rossoneri il 17 giugno, quando sono stati versati ben 28 milioni di euro nelle casse dei campioni d’Europa.

La linea del “Milan di Maldini” (mi piace ancora chiamarlo così, essendo Paolo ancora al centro delle sorti dei rossoneri, anche se fuori dal campo), come detto, è ben precisa.
Le rinunce sono importanti, ma le idee sono chiare e chi ha fatto bene lo scorso anno è stato confermato, chi voleva andar via è stato rimpiazzato. La società sta mettendo davanti prima di tutto il proprio bene, cercando poi di soddisfare le richieste del mister in tutto e per tutto. A proposito di mister, vediamo con che rosa Pioli affronterà la prossima stagione.

DIFESA

Come detto in precedenza, importante la conferma di Fikayo Tomori, che continuerà a fare coppia con Kjaer. Su questo punto di vista, Pioli non ha nulla di cui preoccuparsi. Sarà importante però continuare a dare spazio ad Alessio Romagnoli, che troverà sicuramente un importante minutaggio viste le tre competizioni.

Ai lati, inutile parlare di Theo Hernandez, che è una certezza. Importante aver acquistato un suo sostituto: Ballo-Touré. Il 24enne arrivato dal Monaco e che ha collezionato più di 100 presenze in Ligue 1, potrà far rifiatare Theo, mantenendo sia una discreta spinta – ovviamente non come quella che garantisce il titolare della corsia – che un lavoro di copertura. Infatti, il lavoro di spinta potrebbe essere fatto anche dall’altro lato, quello destro, sia con Calabria (che potrebbe essere davvero l’arma in più di questa stagione dopo l’ottima annata scorsa) che con l’eventuale arrivo di Florenzi, che sarebbe una pedina – a mio modo di vedere – fondamentale per questo Milan.

CENTROCAMPO

Il discorso per il centrocampo rossonero è abbastanza semplice, essendo un reparto con qualità ma che ha bisogno solo di qualche ritocco. Specialmente dopo l’infortunio di Kessiè, che dovrebbe rimenere fuori fino a metà/fine settembre, servono uno o due colpi: i titolari nel 4-2-3-1 rossonero saranno l’ivoriano e Bennacer, con Tonali pronto come alternativa (e questa stagione dovrà sfruttare ogni minuto a sua disposizione) e, appunto, almeno un colpo dal mercato.

Nel ruolo di vice-Bennacer il Milan sta spingendo molto per Yacine Adli del Bordeaux: si può chiudere sui 9/10 milioni. Nel caso dovesse arrivare anche un altro centrocampista, visti i problemi di Kessié, c’è il nome di Bakayoko.

A questo punto, però, perché non dare fiducia a Pobega? Il centrocampista italiano lo scorso anno era in prestito allo Spezia, dove ha giocato una grande stagione da protagonista, e ora è tornato in rossonero, giocando anche una buonissima preseason: perché non puntare su di lui?

Il reparto è affidabile e collaudato, la mediana a due titolare è una certezza se entrambi i calciatori riusciranno a stare bene per tutta la stagione. Diversi problemi fisici hanno fermato, nel tempo, soprattutto Bennacer. Ora è fuori Kessié ma i rossoneri, con entrambi, possono stare tranquilli.

ATTACCO

Inserendo nell’attacco anche esterni e trequartisti (Brahim, di cui abbiamo parlato in precedenza) mi aspettavo sinceramente qualche mossa diversa da parte del Milan.

Giroud sta facendo un ottimo pre campionato ma, al netto della sua enorme esperienza, ha così tanto senso avere Zlatan Ibrahimovic (39 anni) titolare con il francese (verso i 35 anni) come sostituto?

Lo svedese la scorsa stagione ha giocato la metà delle partite, indubbiamente dimostrando di poter fare ancora la differenza: ma nel calcio frenetico di oggi, con le tre competizioni, il Milan rischierà di rimanere scoperto e di dover correre ai ripari nel caso le cose non andassero nel verso giusto.

Inoltre, mi sarei aspettato un importante acquisto sulla fascia destra, perché Alexis Saelemaekers e Samu Castillejo non rappresentano una certezza per la tripla competizione, vista la Champions League. Dall’altro lato, resta inamovibile Ante Rebic, che questa satgione dovrà fare ancora un importante lavoro, provando a centrare la doppia cifra in campionato e mettendo a segno anche qualche rete europea.

Come arriva il Milan alla Serie A 2021/22

Il Milan ha giocato una buona pre-season, convincendo in alcune prestazioni che hanno permesso a Pioli di continuare l’ottimo lavoro dello scorso anno.

Proprio il tecnico italiano dovrà gestire al meglio la rosa sotto diversi punti di vista, viste le tre competizioni e vista la concorrenza per un posto Champions che si fa sempre più agguerrita. Il lavoro della società è un buon lavoro: un mix di esperienza e giovani, una linea intrapresa ormai da un anno e che continua spedita.

Il Napoli lotterà più o meno ad armi pari contro i rossoneri, le due sono squadre che incontrandosi potrebbero anche dare spettacolo giocando entrambe a viso aperto. Il Napoli ha qualcosa in più, probabilmente, a livello offensivo, qualitativamente e numericamente parlando. Nell’arco della stagione potrebbe grazie a questa caratteristica fare qualche passo avanti rispetto ai rossoneri, ripeto, impegnati anche con la Champions League.

Sarà una bella lotta, anche i rossoneri sono sicuramente iscritti alla corsa per le prime quattro posizioni.

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