Obiettivo Champions League Vol. 1 – Juventus

Allegri

In questa nuova – e breve – rubrica “Obiettivo Champions League” andremo ad analizzare le principali avversarie del Napoli per un posto, appunto, in Champions League.

Come già noto, l’obiettivo degli azzurri sarà quello di piazzarsi nei primi quattro posti per avere accesso alla massima competizione europea, soprattutto dopo la disfatta contro il Verona nell’ultima giornata della scorsa Serie A.

Il nostro percorso partirà dalla Juventus.

Si torna sempre dove si è stati bene

Quando, ormai due anni fa, la Juventus annunciò la separazione con il proprio allenatore Max Allegri, il presidente bianconero Andrea Agnelli giustificò questa scelta dicendo: “E’ il momento giusto per lasciarsi. E’ la decisione più sofferta da quando sono presidente, ma dopo un mese di riflessione abbiamo capito che è la scelta migliore per tutti”.

La separazione tra Juventus e Allegri, dopo 5 anni e 11 trofei, fu il momento in cui la società bianconera volle provare a distaccarsi anche dallo storico motto “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Massimiliano Allegri è probabilmente l’allenatore più cinico che ci sia nel calcio moderno, uno che non dà estremo peso a quanto pulito o giusto un mezzo debba essere per arrivare al fine, ma che guarda più al fine stesso, appunto in pieno “stile Juventus”.

All’epoca, la scelta della società fu quella di provare a cambiare filosofia, cercando sì di vincere, ma di essere anche più “belli” e apprezzati dagli altri. Non a caso il sostituto fu Maurizio Sarri, che al suo primo e unico anno di Juventus vinse lo scudetto… ma non fu ritenuto abbastanza (e poco tempo fa, l’allenatore toscano ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa in merito).

Dopo “l’esperimento bellezza” non riuscito con Sarri, si è passati a una vera e propria scommessa, Andrea Pirlo. Dopo un anno per lui estremamente complicato, conquista due trofei (Coppa Italia e Supercoppa Italiana) e la qualificazione in Champions League, che non era diventata così scontata (ancora un ringraziamento al Napoli). Per Pirlo, stessa sorte di Sarri: un anno non ritenuto all’altezza e che lo ha portato all’esonero.

Andrea Agnelli disse, in merito all’esonero di Allegri nel maggio del 2019, che “gestendo aziende bisogna saper prendere decisioni nei momenti in cui vanno prese, solo il futuro ci saprà dire se le scelte prese erano corrette”.
Se due anni dopo i bianconeri sono tornati da Allegri, vuol dire che queste scelte prese erano sbagliate? Probabilmente sì.

Il compito di Allegri sarà principalmente quello di riportare il tricolore a Torino, senza badare al mezzo ma, appunto, al fine. Inoltre, essendo anche l’allenatore che ha portato i bianconeri due volte in finale di Champions League, sarà suo compito ridare quella dignità europea che negli ultimi anni è stata persa.

Inizia la Serie A: con che rosa arriva la Juventus?

Il ritorno di Massimiliano Allegri alza nuovamente l’asticella in casa Juventus da due punti di vista: quello esterno e quello interno.

Il punto di vista esterno è quello degli avversari dei bianconeri, dal momento in cui nei primi cinque anni della coppia Allegri-Juventus nessuno ha mai terminato il campionato sopra di loro.

Il punto di vista interno è quello della società, di chiunque faccia parte della società Juventus: da Andrea Agnelli, che come detto vuole tornare a vincere in Italia e non solo, a ogni membro della rosa bianconera.

A proposito di rosa bianconera: a pochi giorni dall’inizio della Serie A, anche la Juventus è in quel gruppo di squadre con un’ottima rosa, ma che ha bisogno ancora di qualche piccolo, ma fondamentale, innesto.

DIFESA

Sorvolando la questione portieri, dove con Szczesny – molto apprezzato da Allegri – e Perin i bianconeri possono restare tranquilli, si può partire analizzando la difesa, composta da: De Ligt, Bonucci, Rugani, Chiellini, Dragusin, Alex Sandro, Luca Pellegrini, Danilo, Cuadrado, De Sciglio.

Difficile – almeno per me – comprendere i motivi della cessione di Merih Demiral all’Atalanta. Un calciatore del suo livello doveva essere confermato alla Juventus e avrebbe dovuto giocarsi le sue carte in questa nuova, lunga stagione.
Sottolineo lunga perché probabilmente Giorgio Chiellini non darà garanzie fisiche per i prossimi 9 mesi e se, dopo Bonucci e De Ligt, il quarto difensore centrale è Rugani (anche lui non ha mai dato garanzie, ma dal punto di vista tecnico), la Juventus potrebbe trovarsi in qualche situazione spiacevole durante l’anno.

La coppia campione d’Europa formata da Bonucci e Chiellini rappresenta, ovviamente, ancora una certezza, non solo in campo ma anche fuori. Come detto, soprattutto il secondo non potrà dare garanzie per tutta la stagione e sta di fatto che la difesa dovrà avere una base bella solida, con due calciatori che, a questo punto, dovranno essere dei punti fermi: De Ligt e Cuadrado.

Il primo, ormai pilastro bianconero e della nazionale olandese, dovrà fare una stagione al massimo delle sue potenzialità (che sono enormi). Commette ancora qualche banale errore di troppo, ma i prossimi mesi potranno essere quelli della definitiva consacrazione di uno dei più importanti difensori del mondo.

Il secondo, invece, è stato uno dei migliori terzini della scorsa stagione nonostante la non brillante annata della gestione Pirlo. Il colombiano dovrà continuare su questa strada e Allegri dovrà riuscire a valorizzare la sua tecnica.

CENTROCAMPO

Probabilmente questo reparto è quello con più problemi della Juventus.

Tanti nomi, anche tanta qualità, ma serve altro. La Juventus in questo momento ha: Arthur, Bentancur, Rabiot, McKennie, Ramsey, Fagioli.

Dalla lettura dell’attuale rosa, è chiaro che i bianconeri hanno tutte mezzali. Il problema è semplice. Non a caso, la principale ricerca sul mercato è quella di un calciatore che possa avere i compiti della regia (Locatelli su tutti, Pjanic subito dopo).

Sia il centrocampista del Sassuolo che quello del Barcellona rappresenterebbero una svolta per la Juventus, andando a completare un reparto che per ora è in difficoltà e che sta costringendo l’allenatore a fare improbabili esperimenti (Ramsey in regia contro il Barcellona) a pochi giorni dall’inizio del campionato.

Permettendomi di vestire i panni della società Juventus per un giorno (anzi, forse un minuto, il tempo di scrivere le prossime righe) punterei su Miralem Pjanic, andando a costruire un centrocampo a 3 formato dal bosniaco, con ai lati Bentancur e McKennie (sul quale Massimiliano Allegri punta molto, e glielo ha fatto capire anche in questa preseason).

Da non sottovalutare mai, e sottolineo mai, la qualità e l’importanza di uno come Arthur, purtroppo sempre alle prese con problemi fisici che non gli permettono di avere lo spazio che uno come lui merita.

Il centrocampo della Juventus non è sicuramente quello di Pogba, Vidal, Pirlo e Marchisio, ma è un centrocampo con tanta qualità, con ottimi nomi, ma che hanno bisogno di trovare una buona armonia tra di loro. Per far sì che ciò accada, dovrà essere brava la società sul mercato e Massimiliano Allegri sul campo.

ATTACCO

Anche questo reparto è ricolmo di talento, spregiudicatezza ed esperienza, visto il giusto mix di giovani ed esperti. L’attacco bianconero è composto da: Morata, Cristiano Ronaldo, Dybala, Kulusevski, Chiesa, Bernardeschi e Kaio Jorge.

Anche qui, Massimiliano Allegri dovrà far quadrare la situazione e sarà chiamato a fare diverse, importanti, scelte per ogni partita. Prima di tutto, il tecnico dovrà rendere chiara la situazione legata al modulo: si parla tanto di una Juventus variegata, che può passare da un modulo all’altro ogni partita, che può giocare avanti con due punte, con una punta, con un trequartista, senza esterni. Se ne sentono di tutti i colori.

Facendo dei discorsi individuali, la Juventus non può prescindere – a mio modo di vedere – da tre nomi, che nell’ordine sono: Cristiano Ronaldo (semplicemente perché è Cristiano Ronaldo), Federico Chiesa (tra i migliori giocatori, per rendimento, della scorsa stagione a livello mondiale) e il “recupero” di Paulo Dybala.

Kulusevski, Morata e Kaio Jorge rappresenterebbero delle “alternative” (anche se nel calcio di oggi, a certi livelli, non si parla neanche di sostituti e alternative) validissime da poter sfruttare nel corso della stagione senza che il livello in campo si abbassi in maniera drastica.

Come giocherà la Juventus?

Bisogna però trovare, come detto, la quadra giusta per mettere insieme certi giocatori: una Juventus che parte da un 433, probabilmente, è una Juventus che riesce a sfruttare al meglio il proprio potenziale.
Certo, magari “sacrificando” Chiesa a sinistra, ma facendo partire Dybala decentrato verso destra e Cristiano Ronaldo in avanti, ad occupare l’area per avere il solo obiettivo di segnare. Aggiungendo alla manovra gli inserimenti di McKennie e la spinta di Cuadrado sul lato dove Dybala andrebbe poi a stringere in mezzo al campo.

Le idee di Max Allegri per ora non sono ancora estremamente chiare (come detto, un’ottima rosa ancora non completa al 100% stanno ancora costringendo il tecnico a fare esperimenti), ma con gli innesti giusti la Juventus va dritta tra le favorite non solo a un posto per la Champions League, ma anche  per lo scudetto.

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